Speciale

Monsignor Mario Delpini nuovo Arcivescovo di Milano

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All’Arcivescovo

La mitria, dono della Diocesi

Realizzata dalla Scuola Beato Angelico di Milano, dedicata ai Santi Vescovi milanesi

22 Settembre 2017

La mitria che, secondo consolidata tradizione, la Diocesi di Milano offrirà al suo nuovo Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, in occasione dell’ingresso, è ispirata alla liturgia di quel solenne atto liturgico: il 24 settembre verranno infatti ricordati in Duomo i Santi pastori della Chiesa milanese dall’epoca della sua fondazione (con S. Anatalo “protovescovo” agli inizi del terzo secolo) fino al secolo ottavo.

L’orazione a conclusione della Liturgia della Parola nella Messa farà pregare: «O Dio, che hai santificato questa tua Chiesa col ministero pastorale di sant’Anatalo e di tutti i santi vescovi milanesi, donaci di avvalerci dei loro insegnamenti e dei loro esempi e di formare un giorno la loro corona in cielo». Il disegno della mitria mostra i nomi dei primi dodici Santi Vescovi di Milano che, a loro volta, fanno corona al Signore Gesù (al centro infatti, contrassegnato dalla gemma più luminosa, è posto il cristogramma).

Tutti i Santi Vescovi sono sottoposti al giogo “dolce” del Vangelo (Mt 11, 29-30), immagine già cara ad Ambrogio per indicare il comune lavoro nel campo dell’evangelizzazione.

Se il carico pastorale e la luce da essi irradiata sul lucerniere della Chiesa (le fiammelle dorate che si innalzano) accumunano tutti i nostri primi Santi Vescovi, le loro differenti personalità e vicende sono accennate dalla varietà multicolore delle pietre. Ad esempio, il tono giallo ambrato allude alla provenienza orientale di Anatalo, il rosso al “martirio dell’esilio” subito da Dionigi, l’azzurro alla profondità della dottrina di Ambrogio, il verde alla saggezza del colto Simpliciano, e così via. Non manca la presenza della beatissima Madre di Dio, Maria, che “lega” sul retro il serto prezioso dei santi presuli ambrosiani.

La mitria è personalizzata grazie allo stemma e al motto del nuovo Arcivescovo «Plena est terra gloria Eius» (Is 6,3), programma che tutti invita ad accogliere e condividere, secondo lo stile sinodale ricordato dal prefazio di sant’Anatalo: «La comunità dei credenti si raccoglie, in comunione col vescovo, lieta e grata di essere il tuo popolo nuovo ravvivato dai doni dello Spirito Santo».

La Scuola Beato Angelico di Milano conferma, con quest’opera mirabile, la qualità del proprio servizio alla Diocesi ambrosiana, nell’intelligente rinnovarsi di una tradizione che l’ha resa giustamente apprezzata nella Chiesa italiana, e non solo.