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Vaticano

Il libro del Papa, «una grande
e ardente testimonianza di Gesù»

Alla presentazione del nuovo volume di Benedetto XVI - dal 21 novembre nelle librerie di 50 Paesi del mondo tradotto in 9 lingue - padre Federico Lombardi ha ricordato il giudizio che il cardinale Martini diede delle opere di Joseph Ratzinger

di Rita SALERNO

20 Novembre 2012

L’infanzia di Gesù, terzo libro della trilogia iniziata nel 2006 da Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI con Gesù di Nazaret e proseguita poi nel 2010 con Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, sarà dal 21 novembre nelle librerie di 50 Paesi del mondo, edito dalla Libreria editrice vaticana insieme alla Rizzoli e tradotto in 9 lingue. La prima edizione, di oltre un milione di copie, sarà presto seguita dalle traduzioni in altre 20 lingue che diffonderanno il volume in altri 72 Paesi. È un desiderio realizzato, a lungo accarezzato, questo viaggio dell’anima alla scoperta dell’infanzia del Signore. Una promessa mantenuta, quella del Santo Padre, che vuole essere un dono prezioso di fede e di cultura per tutto il popolo di Dio.

Tutti i relatori alla conferenza stampa di presentazione – da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, al cardinale Gianfranco Ravasi – hanno posto l’accento sullo straordinario sforzo compiuto da Joseph Ratzinger per completare la trilogia sulla vita di Gesù di Nazareth. Un’opera iniziata otto anni fa, che il Papa ha portato avanti convinto che fosse un’urgenza per tutti i fedeli. Per padre Lombardi, infatti, si tratta «solo di un grande coraggio e di una grande passione che hanno permesso di far arrivare in porto un impegno del genere in anni in cui gli impegni del governo della Chiesa universale sono così grandi. Che il Papa vi sia riuscito, per molti di noi ha dell’incredibile e suscita ammirazione e grandissima gratitudine».

Il piccolo libro – 176 pagine divise in quattro capitoli, un epilogo e una breve premessa – è un testo coinvolgente, perché si confronta con una storia sempre attuale. Parola del cardinale Ravasi, secondo cui i Vangeli dell’infanzia di Gesù sono non solo un testo informativo, ma performativo. E pensando al grido delle madri nella strage degli innocenti, precisa: «È un grido universale che risuona ancora ai nostri giorni. Muoiono i bambini a Gaza e il grido delle madri è il continuo grido». Il libro del Papa, anche se si concentra sull’infanzia di Gesù, non può essere considerato una semplice strenna natalizia: «Perché c’è un bambino non vuol dire che si tratta di retorica sentimentale; incartare questo libro e queste pagine nella carta per i regali natalizi, con le stelline… No, è un libro: le pagine dei Vangeli dell’infanzia sono per adulti, adulti nella fede».

Nel primo capitolo il Pontefice si è concentrato sulle genealogie del Salvatore nei Vangeli di Matteo e di Luca, tra loro diverse, ma entrambe con lo stesso significato teologico-simbolico. Il tema del secondo è l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di quella di Gesù. Al centro del terzo capitolo troviamo l’evento di Betlemme e il contesto storico della nascita di Gesù. Ai Magi sapienti è dedicato il quarto capitolo. Infine l’epilogo, con il racconto dell’ultimo episodio dell’infanzia di Gesù secondo il Vangelo di Luca.

Sulla dimensione del dono che questo libro rappresenta per tutti i fedeli, e anche per i non credenti, si è soffermata la teologa Maria Clara Bingemer: «Il Papa ci invita ad aprire uno spazio. Preparandoci a celebrare la grande festa del Natale, questo libro può aiutarci in modo molto profondo ad aprire in noi uno spazio affinché il Salvatore possa nascere e manifestarsi, in un mondo come il nostro, che ha tanto bisogno del suo Vangelo».

Il direttore della Lev don Giuseppe Costa ha poi ricordato il grande impegno editoriale che tutta l’opera di Ratzinger su Gesù ha rappresentato. Quindi ha offerto un suo pensiero sul significato più profondo di questo volume: «In questo libro, con il mattino di Gesù e di Maria, troviamo anche quello della nostra fede».

Dal canto suo, Paolo Mieli, presidente della Rizzoli, ha affermato che questo volume non è solo l’opera di un Papa, ma anche di un uomo come Joseph Ratzinger, tra le figure più importanti della cultura europea. Quindi ha indicato in Maria la figura fondamentale del libro assieme al suo bambino: «È singolare, perché al centro c’è la figura di un bambino e di una donna. È un libro sulla donna: tutta la parte di Maria che riceve l’Annunciazione, la libertà di Maria, quello è un punto importantissimo di accettare, di partecipare, di farsi protagonista della nascita di Gesù».

Concludendo la presentazione padre Lombardi ha richiamato le parole del cardinale Carlo Maria Martini che – a proposito dei libri del Papa – aveva parlato di «una grande e ardente testimonianza su Gesù e sul suo significato per la storia dell’umanità».