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Vaticano

I tweet del Papa,
«scintille di verità»

Dal 12 dicembre Benedetto XVI sbarca sul social media parlando dell’Anno della Fede. Un nuovo strumento per incoraggiare il dialogo tra i credenti e anche con quanti non credono

di Rita SALERNO

3 Dicembre 2012

Benedetto XVI sbarca da oggi su twitter e a partire da mercoledì 12 dicembre, in occasione dell’udienza generale, lancerà il suo primo tweet sul tema della fede. Ad annunciarlo è il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, intervenuto oggi alla conferenza stampa in cui sono stati forniti tempi e modalità di questo “sbarco” del Papa. Spetterà ovviamente al Santo Padre lanciare intorno alle 12 estratti significativi della catechesi. Al Pontefice si potranno rivolgere domande sulla fede e sull’Anno della fede che si potranno ricevere attraverso #askpontifex, quello che nel gergo di twitter è un hastag.

La presenza del Pontefice sul sito di microblogging sarà realizzata grazie a un account @Pontifex in otto lingue: italiano, inglese, francese, arabo, polacco, tedesco, portoghese e spagnolo. Dopo un avvio inizialmente concentrato sui testi delle udienze generali, in seguito si allargherà il raggio ad argomenti ecclesiali con maggiore frequenza.

In una nota diffusa contestualmente alla presentazione si legge che «i tweets del Papa saranno disponibili a credenti e non credenti per condividere, discutere e incoraggiare il dialogo». «C’e’ da sperare – prosegue il testo – che i brevi messaggi del Papa, e i messaggi più completi che essi cercheranno di portare in sè, sollevino domande per gente di differenti Paesi, lingue e culture». «Queste domande – si fa notare – potranno a loro volta essere affrontate dai credenti e dai responsabili delle Chiese locali, che si troveranno nella posizione migliore per misurarsi con esse e, ancor più importante, per essere vicini a coloro che si interrogano. La presenza del Papa su twitter rappresenterà la sua voce come voce di unità e di guida per la Chiesa, ma costituirà anche un pressante invito a tutti i credenti a esprimere le loro voci, a coinvolgere i propri rispettivi followers e “amici” e a condividere con loro la speranza di un Vangelo che parla dell’incondizionato amore di Dio per ogni uomo e donna. Parte della sfida per la Chiesa nel mondo dei nuovi media è stabilire una presenza ramificata, capillare, che possa effettivamente misurarsi con i dibattiti, le discussioni e i dialoghi che sono veicolati dai social media, che richiedono repliche dirette, personali e puntuali, di un tipo non facile da raggiungere da parte di istituzioni centralizzate». «Per di più – si spiega -, una tale presenza ramificata o capillare riflette la verità della Chiesa come comunità di comunità, che è viva sia sul piano locale che su quello universale».

Monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali intervenuto all’incontro,ha tenuto a sottolineare con quale spirito il Papa abbia scelto di esserepresente anche su questo social network, che ha oltre mezzo miliardo di iscritti: «Qui, ancora una volta, credo che emerga forte il desiderio di questo Papa di entrare in colloquio, in dialogo con l’uomo e la donna di oggi, e di incontrarli lì dove gli uomini e le donne di oggi si trovano».Alcuni, ha aggiunto il presule, si chiedono come si possa ridurre il pensiero di un Papa in 140 caratteri (quanti sono quelli di un tweet). In realtà, ha precisato monsignor Celli, Benedetto XVI ha indicato che anche nell’essenzialità di brevi messaggi si può coltivare una profonda spiritualità, come d’altronde avviene leggendo dei versetti biblici. Questi tweet saranno dunque delle «scintille di verità».

Particolarmente significativa anche la scelta del tema che darà il via all’esperienza del Papa su Twitter. I primi tweet, infatti, risponderanno alle domande indirizzate al Papa su questioni relative alla vita della fede. Le domande potranno essere inviate fino al 12 dicembre a #askpontifex.