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Dal 9 settembre al 12 ottobre

EduCare 2019, in oratorio una casa per e con tutti

Riparte la formazione degli educatori di preadolescenti e adolescenti su un tema che chiede di realizzare subito la «Chiesa dalle genti»

16 Settembre 2019

Anche l’Oratorio – che attraversa una fase di profondo ripensamento all’interno del percorso “Oratorio 2020” –  è chiamato a fare la sua parte nel momento di essere «Chiesa dalle genti». Soprattutto agli educatori è chiesto di mettersi in gioco per capire il senso dell’accoglienza, soprattutto di quanti appartengono a famiglie di altri Paesi e di altre culture e lingue: ragazzi stranieri “di seconda generazione”, che rischiano di rimanere “fuori” dal contesto in cui di fatto sono nati; preadolescenti e adolescenti che hanno seguito i loro genitori nell’avventura, spesso triste e controversa, dell’immigrazione e hanno bisogno di ritrovare una “casa”, per crescere serenamente.

Ecco allora nella proposta di EduCare 2019 l’idea di Oratorio come “casa”, per aiutare a capire come gli educatori si possono porre – da fratelli maggiori – nei confronti di tutti per “fare con” e non solo per “fare per”, e di come la comunità educante può invitare ragazzi e ragazze a vivere un’appartenenza forte, che poi si traduce in relazioni vere e in esperienze che plasmano e orientano.

Gli educatori di preadolescenti e adolescenti sono fra i protagonisti del processo che forma un nuovo volto di Chiesa, quella che papa Francesco e l’Arcivescovo chiedono di costruire.

Gli incontri di EduCare vogliono andare al cuore della questione dell’accoglienza di tutti, soprattutto dei minori di altra origine e delle loro famiglie, capendo innanzitutto il senso (primo incontro) e la radice dell’essere “per tutti, E poi sperimentando, attraverso la formula del laboratorio (secondo incontro), che cosa significa accogliere, integrare, dare appartenenza e riconoscimento, rendere protagonisti: in una parola far sentire “tutti” a casa propria. Ci sono infine buone pratiche che possono aiutare a capire che questo stile è già vivo in moltissime comunità: la testimonianza virtuosa (terzo incontro) di chi già mette in atto lo stile della “Chiesa dalle genti” e del dialogo con famiglie e ragazzi anche di altre religioni può invitare gli educatori a trovare fiducia ed entusiasmo, per mettere in moto nuove azioni, nei confronti di tutti, e contribuire a costruire l’Oratorio del prossimo futuro.

Sul territorio diocesano saranno attivate otto sedi, nelle quali gli incontri si svolgeranno dalle 20.45 alle 22.30 (apertura della segreteria alle 20.15): Lecco (oratorio San Luigi, piazza Sagrato Basilica 2), 9, 16 e 23 settembre; Samarate (oratorio San Carlo, via Statuto 9), 9, 16 e 23 settembre; Rozzano (oratorio Sant’Angelo, viale Romagna 26), 10, 17 e 24 settembre; Varese-Brunella (oratorio Emmaus, via Crispi 2), 10, 17 e 24 settembre; Seregno (oratorio San Rocco, via Cavour 85), 11, 18 e 25 settembre; Busto Arsizio (oratorio San Luigi, via Miani 3), 11, 18 e 25 settembre; Bareggio (oratorio San Luigi, via IV Novembre 42), 12, 19 e 26 settembre; Milano (oratorio Redentore, via Palestrina 7), 12, 19 e 26 settembre; Gorgonzola (oratorio San Luigi, via Matteotti 30), 13, 20 e 27 settembre.

EduCare Full

La formula Full prevede la concentrazione dei contenuti dei tre incontri in un’unica giornata (relazione frontale; laboratorio; esperienza), dalle 9.30 alle 16 (apertura segreteria alle 9, con possibilità di pranzo al sacco presso la sede del corso): sabato 12 ottobre a Milano (oratorio Ognissanti, via Bessarione 25)

Iscrizioni on line dal 26 agosto collegandosi a www.chiesadimilano.it/pgfom.
Info: tel. 02.58391355; segreteriafom@diocesi.milano.it

Contributo per la partecipazione: 10 euro a persona, da versare al primo incontro.
Al termine delle tre serate verrà distribuita la dispensa con i contenuti del corso.

Lo stile dell’oratorio in un libro

«L’oratorio è l’adesso di Dio. La comunità cristiana non si esercita nella retorica del futuro, che tanto spesso avvilisce ogni relazione con i giovani. Al contrario: l’oratorio è la comunità presente, che intende ascoltare, accompagnare e festeggiare con i giovani, oggi. L’oratorio provoca la comunità cristiana a dare il meglio di sé. A cercare e scoprire le risorse che possiede, e che forse sono tuttora inattivate e inespresse. La cura dei piccoli – che ogni oratorio vuole esprimere concretamente – è l’opportunità che ogni comunità cristiana può cogliere per una vera conversione missionaria»: scrive così don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi e nuovo coordinatore regionale di Odielle (Oratori diocesi lombarde), nella prefazione del volume Oratorio indicativo presente. Esperienze e lettura del decalogo dell’arcivescovo Mario Delpini» (Centro Ambrosiano, 144 pagine, 10 euro). Nel libro sono stati raccolti dieci commenti di voci autorevoli ai punti del Decalogo per gli oratori dell’Arcivescovo Delpini, accompagnati da una parte esperienziale a cura di chi l’oratorio lo fa, in particolare, sono presenti nel volume dei contributi (giochi, attività e racconti) realizzati da educatori della cooperativa sociale Aquila&Priscilla della diocesi di Milano, per riflettere, lasciarsi provocare, “mettere le mani in pasta”, e vivere l’oratorio con stile.

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