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15 novembre

Diaconi permanenti: al servizio
della Chiesa nel quotidiano

Presenza e segno di una vocazione che fa dell’essere nel mondo la sua caratteristica principale. Sono 132 nella Diocesi di Milano: sabato in Duomo l’Arcivescovo ne ordinerà sette. I candidati si raccontano: come è maturata la scelta, gli anni di formazione, le aspettative

9 Novembre 2014

Tra i doni, preziosi, che lo Spirito ha portato alla Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II vi è anche il diaconato permanente. Nel 1990 questo ministero ha fatto la sua comparsa anche nella nostra Diocesi e da allora 132 diaconi permanenti – a cui si aggiungeranno i sette candidati che verranno ordinati in Duomo dal cardinale Angelo Scola sabato 15 novembre (alle 17.30) – hanno ricevuto l’imposizione delle mani da parte dell’Arcivescovo di Milano.

In questi anni i diaconi permanenti sono stati impegnati in attività diverse, a livello parrocchiale, decanale o diocesano. I diaconi affiancano i sacerdoti nel loro ministero, amministrano i sacramenti loro affidati, sono impegnati nelle attività caritatevoli e nell’assistenza ai detenuti e ai malati. Portano conforto dove è arrivato il dolore, accolgono quanti necessitano di un primo avvicinamento (magari dopo anni di distanza) alla Chiesa, guidano uffici e altre realtà diocesane. Ma soprattutto portano quotidianamente la loro fede e il loro ministero nei luoghi di lavoro dove continuano a svolgere la loro attività lavorativa. I diaconi sono dunque presenza e segno di una vocazione che fa dell’essere nel mondo la sua caratteristica principale e che nella gran parte dei casi è caratterizzata dal fatto che i diaconi sono contemporaneamente mariti e padri di famiglia. Attraverso loro nasce e si sviluppa una Chiesa del quotidiano, presente dove sono presenti gli uomini e le donne di oggi.

«A 45 anni anziché sentirmi “arrivato” ho trovato l’energia del rimettermi a disposizione del Signore – racconta Francesco Nicastro, uno dei sette candidati 2014 – e dopo qualche mese, senza che io pensassi al diaconato, il parroco mi ha proposto di pensare a questa eventuale chiamata del Signore. All’inizio ho resistito ma durante il silenzio dell’adorazione e la lectio ho capito che quella era la volontà del Signore su di me e con fiducia, come Maria, ho detto il mio piccolo sì».

«La vocazione al diaconato permanente – precisa Fabrizio Valsecchi – è una risposta affermativa alla sequela del Signore per mettersi al servizio della Chiesa, stimolata dallo stile di vita e dalla formazione ricevuta sin da piccolo, in famiglia, a scuola, in oratorio, in paese».

«Al cuore della mia scelta – confida Alessandro Misuraca – vi è la volontà di seguire Gesù Cristo sulle orme di San Francesco d’Assisi, nella obbedienza alla Chiesa per animare motivare e sostenere la comunità ecclesiale. Quando ho scoperto la sua vita, il suo imitare Gesù Cristo, il suo amare la Chiesa, ho ribaltato questa profonda esperienza di comunione nella vita parrocchiale e nella comunità decanale, scoprendomi un giorno richiamato a un nuovo ministero nella Chiesa».

«Il nostro cammino verso il diaconato – dice Antonio Fatigati – è stato particolarmente intenso: un anno di discernimento e cinque di formazione trascorsi fondamentalmente per leggersi dentro, prepararsi con gli studi e scoprire un po’ alla volta questo ministero così nuovo e così antico nello stesso tempo».

«Lo studio, gli incontri periodici con i formatori, il confronto con il direttore spirituale e la preghiera – aggiunge Pietro Farioli -: tutto ciò ha arricchito e meglio configurato la consapevolezza di essere, nel Battesimo, e ora nel sacramento dell’Ordine, chiamato “a rendere grazie” al Signore con la mia vita».

«Uno dei giudizi che facilmente si sentono dire tra noi candidati al diaconato – ammette Pietro Longoni – è che “rispetto a quando abbiamo iniziato il percorso, siamo irriconoscibili a noi stessi” (ovviamente in senso positivo)».

«Penso che l’essere diacono nel luogo di lavoro – guarda avanti Roberto Simioni – sarà una delle cose più belle ed impegnative dei prossimi anni, al di là della collocazione ministeriale che mi sarà assegnata».

Diretta tv e web

La celebrazione eucaristica vigiliare che l'Arcivescovo presiederà in Duomo sabato 15 novembre alle 17.30, durante la quale avrà luogo l'ordinazione dei diaconi permanenti, sarà trasmessa in diretta da Telenova 2 (canale 664 del digitale terrestre) e da www.chiesadimilano.it Radio Mater trasmetterà l'omelia dell'Arcivescovo in differita alle 20.30. Radio Marconi manderà in onda una sintesi lunedì 17 novembre alle 17.40.  

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