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Intervista

Confraternite in Diocesi, una lunga storia nata con San Carlo

Il delegato arcivescovile don Claudio Carboni tratteggia le origini (risalenti al Borromeo) e il profilo di queste realtà legate al culto eucaristico, in vista del Cammino nazionale di Milano, che culminerà nella Messa in Duomo di domenica 17

di Annamaria Braccini

10 Giugno 2018
Don Claudio Carboni

Un grande evento nazionale, legato alle molte Confraternite esistenti in Italia e alla loro Confederazione. È la due-giorni che a Milano, tra il 15 e il 17 giugno, dopo molti anni (l’ultima volta fu nel 1979), vedrà riuniti centinaia di fedeli provenienti dalle diverse Diocesi del Paese, per una numerosa serie di appuntamenti aperti a tutti.

«Si tratta di raduni che vengono chiamati “Cammini” e che possono essere diocesani, regionali, nazionali; questo sarà il XXV° Cammino di Fraternità nazionale, primo di Lombardia, undicesimo del Piemonte e 62° ligure», spiega don Claudio Carboni, dal 2013 delegato arcivescovile per l’Associazione delle Confraternite del Santissimo Sacramento della Arcidiocesi di Milano e Decano di Seregno-Seveso.

Qual è il profilo delle Confraternite “ambrosiane”?
Nella nostra Chiesa le Confraternite sono legate alla tradizione di San Carlo. Fu infatti il Borromeo, dopo il Concilio di Trento, a definire che ogni parrocchia dovesse avere una propria Confraternita del Santissimo Sacramento, legata al culto e all’adorazione dell’Eucaristia.

Quante sono attualmente le Confraternite presenti in Diocesi?
Sono oltre 70, quasi tutte vivaci e, appunto, legate al Santissimo Sacramento. Calcolando che ogni realtà conta circa 15-20 aderenti, si arriva facilmente a oltre un migliaio di appartenenti a questi sodalizi che, soprattutto negli anni passati, non erano attivi solo nel culto eucaristico, ma anche nella preghiera comune per i confratelli, per coloro che versavano in difficoltà e per i defunti. L’evento che ci prestiamo a celebrare ha ricevuto una notevole adesione, perché si sono iscritte 215 Confraternite provenienti da tutt’Italia. Nella mattinata di domenica 17, quando alle 10 celebreremo in Duomo con l’Arcivescovo, si calcola che saranno 3500 i confratelli e consorelle presenti e oltre 60 i religiosi che li accompagneranno.

Non mancheranno momenti di studio, di adorazione e dedicati ai giovani. Ci saranno i migranti, considerando che la Diocesi riconosce l’Hermandad del Señor de Los Milagros, Confraternita di origine peruviana?
Abbiamo invitato una delegazione e speriamo nella loro presenza. Ci sembra un’opportunità bella, da cogliere insieme in sintonia con il Sinodo in corso.

Domenica prossima, dopo la Messa solenne presieduta da monsignor Delpini e concelebrata dall’assistente ecclesiastico nazionale della Confederazione, monsignor Mauro Parmeggiani, ci sarà una processione con l’antichissima urna di Sant’Ambrogio di Voltri…
È una “cassa processionale” molto grande, che sarà visibile in Duomo e sarà portata da confratelli vestiti in maniera caratteristica da marinai. Ci saranno anche i bellissimi Crocifissi liguri, simbolo di quella regione: ne arriveranno circa una trentina, tutti grandi e fioriti. Mi piace anche ricordare che, proprio nei giorni del Cammino, la nostra Associazione diocesana ricorderà i 20 anni della sua fondazione, avvenuta 14 giugno 1998 per volere del cardinale Carlo Maria Martini.

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