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Seveso

Chiamata, presbiterio, missione: i tratti fondamentali dell’identità del prete

Al Centro pastorale ambrosiano l’Arcivescovo ha incontrato i sacerdoti dei primi dieci anni di ordinazione, condividendo con loro momenti di preghiera e riflessione

di don Luca FOSSATI

12 Settembre 2019

Mercoledì 11 settembre, presso il Centro pastorale ambrosiano di Seveso, l’Arcivescovo ha incontrato i sacerdoti ordinati negli ultimi dieci anni, condividendo con loro la preghiera e alcuni momenti di riflessione.

La mattinata è stata introdotta da don Ivano Valagussa, responsabile della Formazione permanente del clero, che ha ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza e ha augurato che il percorso compiuto insieme diventi occasione per vivere un comune cammino di santità.

L’Arcivescovo ha quindi richiamato i tratti fondamentali dell’identità del prete: la chiamata, il presbiterio e la missione. La chiamata, che dona serenità anche per affrontare i momenti difficili, sapendo che si è scelti e investiti di fiducia dalla Chiesa, permette di superare eventuali fatiche che la vita ministeriale presenta. Il presbiterio, nel quale si è inseriti e che sostiene il cammino attraverso la fraternità. Infine la missione, per la quale occorre avere ben chiaro lo scopo, ovvero l’annuncio del Vangelo.

Su quest’ultimo punto diversi sono stati gli interventi da parte dei sacerdoti presenti. In particolare ci si è soffermati a riflettere sui possibili criteri di discernimento da utilizzare nei diversi contesti pastorali. «Non solo un criterio numerico può orientare le nostre scelte – ha ricordato l’Arcivescovo -, ma nel contempo non si può ignorare che le pretese spesso siano molte e le risorse poche». L’invito rivolto ai presenti è quello di richiamare con coraggio la missione fondamentale dell’annuncio del Vangelo, sapendo con saggezza risvegliare la corresponsabilità laicale, specialmente per quei compiti che meno sono legati all’identità del presbitero.

Concludendo il suo intervento, l’Arcivescovo ha indicato tre spunti per vivere bene il ministero sacerdotale: la conversione del cuore, la calma nell’affrontare le situazioni (in particolare custodendo come preziose le occasioni di fraternità e di formazione) e l’abbandono confidente che fa sentire parte della Chiesa e sostenuti nella missione.

La mattinata si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia nel Santuario di San Pietro Martire. Nel pomeriggio si sono svolti gli incontri per classi di ordinazione, per i quali l’Arcivescovo ha voluto essere personalmente presente con le classi dei preti ordinati nel 2019 e 2015. In serata è stato presentato il prossimo pellegrinaggio a Londra, mentre la giornata di giovedì è caratterizzata dalla presentazione di percorsi e laboratori proposti dalla Formazione permanente del Clero e dall’Ismi in collaborazione con alcune realtà diocesane.