Sirio 26-29 marzo 2024
Share

Cenni storici CENTRO D’AZIONE LITURGICA

18 Luglio 2006

EREZIONE, SCOPO E SEDE 
DEL CENTRO DI AZIONE LITURGICA
Il CAL si è costituito come organismo associativo autonomo in occasione di un convegno liturgico tenutosi a Parma dal 6 al 10 ottobre 1947, circa un mese prima della pubblicazione dell’enciclica «Mediator Dei» di Pio XII (20-11-1947). Due anni dopo, nel 1949, il CAL venne opportunamente strutturato mediante apposito statuto. Suo scopo: «dare incremento ed aiuto al movimento liturgico in Italia, secondo le direttive della S. Sede» (statuto CAL 1949, n. l). Per il perseguimento di tale scopo fu, all’inizio valido strumento del CAL la «Rivista Liturgica», fondata nel 1914 dai Padri Benedettini di Finalpia (Savona). Successivamente si ebbero le riviste «Liturgia» e «Rivista di Pastorale Liturgica». All’inizio la segreteria del CAL ebbe sede a Genova, dal 1959 a Roma.

ATTIVITÀ DEL CAL
Tra le varie attività del CAL vanno segnalate le seguenti: corsi di formazione e qualificazione per operatori e animatori nel settore liturgico; organizzazione di settimane e convegni liturgici nazionali, regionali, diocesani;  pubblicazione di sussidi di studio e di divulgazione, della rivista «Liturgia» e, per un certo periodo, di «Rivista di Pastorale Liturgica»; promozione di un Movimento di «Amici della Liturgia». Grazie all’assolvimento di tali attività, il CAL fu di fatto, inizialmente e poi per molti anni, il coordinatore di tutto il movimento liturgico italiano.
PRESIDENZA DEL CAL
E’ stata affidata sempre ad un vescovo «a garanzia della fedeltà dell’azione alla gerarchia» (Statuto CAL 1949, n. 3). Dal 1993 S. E. mons. Luca Brandolini, c.m., prima vescovo. ausiliare di Roma (dal 1987 al 1993), poi vescovo di Sora – Aquino -Pontecorvo.

RAPPORTI CON LA SEDE APOSTOLICA
Il CAL ebbe fin dalla sua costituzione l’appoggio di Pio XII e dell’allora Sostituto alla Segreteria di Stato, S. E. mons. Giovanni Battista Montini. Il CAL venne riconosciuto come ente autonomo, con approvazione del suo statuto e nomina del suo presidente nella persona di un vescovo residenziale. Anche successivamente la Sede Apostolica ha espresso il suo compiacimento per le iniziative del CAL.

RAPPORTI CON L’EPISCOPATO ITALIANO
L’Episcopato italiano ha sempre riconosciuto e appoggiato le iniziative del CAL. Si è, inoltre, servito della sua collaborazione per varie attività di carattere liturgico pastorale e per l’attuazione della riforma liturgica postconciliare (preparazione di documenti e dei nuovi libri liturgici in lingua italiana). Durante l’assemblea generale del 14-16 aprile 1964 la CEI assunse il CAL come suo «Institutum liturgicum» (con voti a favore 238 su 241) a norma dell’art. 44 della «Sacrosanctum Concilium». Nel 1972, in occasione del XXV del CAL e nel quadro del decentramento postconciliare, una lettera della Segreteria di Stato dispose che il CAL passasse, con le sue caratteristiche, dalla Sede Apostolica alla CEI, con adeguamento del suo statuto in conformità con la nuova situazione. Nelle linee di statuto del CAL, approvate in sede CEI nel 1973, si stabiliva che il presidente del CAL. un vescovo, venisse nominato dal Consiglio permanente della CEI, su proposta della commissione episcopale per la liturgia e che i membri del consiglio del CAL venissero nominati dal presidente del CAL con il benestare della commissione episcopale per la liturgia. Una notevole svolta nei rapporti del CAL con l’Episcopato italiano si è avuta nel 1988, quando la CEI dava una nuova configurazione al CAL e ne approvava il nuovo Statuto. In esso il CAL veniva riconosciuto come «associazione pubblica di fedeli a carattere nazionale», operante in collaborazione con la commissione episcopale per la liturgia.