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29 gennaio

Case aperte agli altri
«L’atmosfera comunitaria rafforza»

Domenica prossima in Diocesi si celebra la Festa della Famiglia. Il tema è “Farsi accoglienti per accogliere il mondo”. Una riflessione dei coniugi Colzani

di Francesca DOSSI e Alfonso COLZANI Responsabili Servizio per la Famiglia

22 Gennaio 2012

Accoglienza! Poteva essere altrimenti? La famiglia vive di accoglienza, di ascolto, di disponibilità a vedere e considerare i bisogni degli altri, muore invece di egoismo, di chiusura, di accumulo di bene per sé soltanto. All’origine della famiglia, come dice la formula del rito del matrimonio, sta la disponibilità all’accoglienza: io accolgo te…, per una promessa che è per sempre. Non c’è eternità dell’amore senza quel movimento interiore che mette da parte se stessi per fare spazio all’altro/a così da creare quell’alleanza di vita che ci fa forti e costituisce la culla dove ospiteremo i nostri figli. Così fin dall’eternità Dio stesso si è ritirato dal suo mondo per far posto a noi sue creature, ha rinunciato all’autocompiacimento per la sua creazione e l’ha offerta perché ne facessimo lo spazio del nostro vivere. Noi abbiamo accolto con gratitudine la sua creazione, il dono della vita, della nostra sessualità e di quella del nostro compagno/a, della sua meravigliosa presenza, abbiamo dato volentieri nome alle sue creature, abbiamo gradito i frutti del suo giardino, condiviso il suo stile e accolto i suoi doni. Ed era vita eterna, per questo siamo stati fatti fin dall’inizio! 

È accaduto però che toccati nel vivo della nostra debolezza e incredulità, forse per paura di essere da meno e di soccombere, abbiamo ceduto al vorace desiderio di possedere tutto, potere, apparire, ci siamo poi difesi, abbiamo accusato, rivendicato innocenza e scaricato su altri la colpa. Da allora e per sempre, fino alla fine della storia, la nostra vicenda umana sarà segnato da queste possibilità. Lo sappiamo bene che la vita delle nostre famiglie conosce tutta l’ampia gamma delle relazioni, dall’altruismo più puro e generoso, alla chiusura più gretta e meschina. Ma, assieme a un inequivocabile esempio, una parola ci è stata donata e con essa l’assicurazione che possiamo farcela, il dono di essere riammessi alla somiglianza con Dio: accoglietevi gli uni gli altri come io ho accolto voi. Grazie a Gesù il movimento salvifico dell’accoglienza e dell’ascolto reciproci non ci è precluso, anzi lo possiamo sempre e per sempre ricreare, rivivere, assaporare nelle nostre case, nei nostri affetti, nella nostra comunità fino ad accogliere il mondo intero. È quello che ci è chiesto quest’anno: aprire le nostre case e le nostre comunità alle famiglie che verranno a Milano in occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie.

Come ci prepareremo a questo evento? Come ci disporremo ad accogliere il mondo? E la festa della famiglia che celebreremo domenica prossima (29 gennaio) sarà proprio su questo, affinché l’evento non ci sorprenda impreparati. La scheda di preparazione predisposta dal Servizio per la Famiglia offre la possibilità di riflettere sulle dinamiche di accoglienza anzitutto in famiglia, è lì che l’originaria accoglienza tra i coniugi, sempre da riprendere e ricalibrare, crea l’atmosfera in cui i figli apprendono essi stessi la difficile disciplina del mettere da parte qualcosa di sé per far spazio all’altro/a. E sappiamo quanto sia costoso e faticoso questo movimento di distacco da sé e dai propri bisogni, per conoscere la bellezza dell’incontro con l’altro/a. E, a ben guardare, non è mai finita… perché lo stile dell’accoglienza va sempre ripreso, appreso e nuovamente rivisto, tra coniugi anzitutto e poi con i figli… Non basta però ancora, ci vuole l’atmosfera comunitaria che sostiene e rafforza, conferma e… purifica quella della famiglia. Ecco allora il caldo invito alle nostre comunità cristiane affinché questo evento, che vede la nostra Diocesi impegnata ad accogliere le famiglie provenienti da tutto il mondo, sia occasione di apertura anche a quelle famiglie che pur vivendo tra noi, restano isolate, per situazioni particolari, reticenza, pigrizia, timidezza o magari perché mai interpellate. La predisposizione di una lettera di invito a partecipare al VII Incontro mondiale delle famiglie offre l’occasione per avvicinarle tutte e facilita la proposta delicata e discreta di un loro diretto coinvolgimento convinti che l’occasione dell’Incontro non sia da perdere. 

Ci auguriamo così che questo evento eccezionale sia da stimolo per noi cristiani ambrosiani, a rinnovare le nostre energie e a farci migliori nello stile dell’accoglienza di tutti, nessuno escluso, secondo lo spirito del nostro maestro che, fino alla fine, ha attirato noi tutti a sé…