Sirio 26-29 marzo 2024
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2 aprile

Ac, un nuovo stile e un nuovo passo
nella Chiesa e per la città

Partecipazione e sinodalità al centro del convegno regionale in programma a Milano sul dopo-Firenze. Intervengono monsignor Franco Giulio Brambilla e Luca Diotallevi

23 Marzo 2016

II percorso dei presidenti diocesani lombardi ha condotto l’Azione Cattolica all’evento regionale del 21-22 novembre 2015, dedicato alla comprensione dei segni di rigenerazione e di cambiamento nel territorio regionale: l’Ac desidera rimanere dentro questo tempo e questo spazio, ma a condizioni che devono necessariamente rinnovarsi nella fedeltà a un carisma. Nell’anno del rinnovo degli incarichi, passaggio mai scontato, l’attenzione dei presidenti deve confermarsi e intensificarsi. Come sostenere questo percorso? Come interpretare oggi l’impegno di un presidente parrocchiale, decanale o diocesano? Come cogliere il valore ecclesiale e civile? In sintesi: formare giovani e adulti a una responsabilità come quella dell’Ac è un valore per la Chiesa e per la città?

Se ne parlerà nel convegno regionale in programma sabato 2 aprile, dalle 15 alle 18.30, al Centro diocesano di Milano (via Sant’Antonio 5). L’appuntamento non è rivolto solo a chi fa parte dell’Ac, ma è esteso a tutti i delegati lombardi che hanno partecipato al Convegno ecclesiale di Firenze, ai consigli diocesani delle diocesi lombarde e a quanti sono interessati ai temi di Firenze. Punto di partenza, infatti, è proprio la ricca esperienza dell’evento ecclesiale nazionale, e in particolare il discorso pronunciato in quell’occasione da papa Francesco, che invitò la Chiesa italiana, in questo cambiamento d’epoca, a essere concreta, sinodale, dialogante…

Cosa significa tutto ciò? Come può e come deve interrogare l’Azione Cattolica? Come questa direzione (già indicata nella «Evangelii Gaudium») può divenire linea di azione e motivo di impegno per l’Ac? Come l’essere Ac può spendersi nell’edificazione della Chiesa? Una partita importante, sulla quale al convegno porterà il suo autorevole contributo monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e vicepresidente della Cei: «Se sul versante ecclesiale avvertiamo una particolare relazione da approfondire tra appello alla sinodalità e stile dell’Ac nell’edificare la Chiesa, anche sul versante laico avvertiamo che coltivare nella figura dei responsabili lo stile di responsabilità secondo l’Ac oggi è dato non scontato, è ricchezza importante per allenare a uno stile di dialogo e per avere persone capaci di costruire ponti, e non muri, nelle città».

Ma in quali condizioni sono oggi le dinamiche partecipative? In tanti cambiamenti, cosa non tralasciare delle nostre pratiche democratiche per essere profeti, da un lato, e all’altezza delle sfide della città, dall’altro? Su questi versanti tematici interverrà invece Luca Diotallevi, sociologo particolarmente attento ai processi di mutamento.

Dal convegno si attendono chiavi di lettura utili ai membri delle presidenze delle diocesi della Lombardia, ad altri responsabili associativi e a un pubblico più vasto composto dai delegati a Firenze della nostra regione e dai membri dei Consigli diocesani pastorali. L’appuntamento del 2 aprile potrà rimotivare un cammino di responsabilità, ridire il senso di un itinerario assembleare profetico nella sua capacità di generare processi innovativi e favorire il rimbalzo delle migliori acquisizioni di Firenze.