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A Brugherio i fidanzati si raccontano «SPOSARSI SENZA “SE” E SENZA “MA”»

9 Ottobre 2007

Per la catechesi di martedì 6 marzo sulla scelta del matrimonio sono intervenute 3 coppie di fidanzati di Brugherio. Qualcuno ha già deciso il grande passo, Francesca e Paolo infatti si sposeranno il 15 giugno, altri ci stanno ancora pensando.

di Luisa Bove

Le tre coppie di fidanzati scelti per riflettere sulla scelta del matrimonio, il tema della seconda catechesi quaresimale dell’Arcivescovo, si danno appuntamento all’oratorio San Giuseppe di Brugherio. Ad accompagnarli nel cammino di preparazione sono Sergio e Mariarosa Arosio. La maggior parte dei giovani che frequentano il corso fidanzati non sono praticanti e spesso convivono, ma quello che si vuole insegnare loro, spiegano «è la differenza tra sposarsi in chiesa e sposarsi nella Chiesa». Il parroco, don Giovanni Meraviglia, insiste molto sulla «libertà» di questa scelta che, inevitabilmente, pone delle responsabilità.

Per Stefano è difficile dire di «sentirsi pronto» al grande passo, anche se non mancano «piccoli segni» nella vita che fanno capire che quella è la direzione giusta. Francesca, che si sposerà con Paolo il prossimo 15 giugno, riconosce che «il futuro non è una certezza», ma ora «ci troviamo a dover fare scelte importanti, che non riguardano solo il nostro rapporto», ma coinvolgono i genitori e riguardano anche il lavoro.

Roberto e Letizia si sono conosciuti in parrocchia, ma hanno alle spalle percorsi diversi, «lei è legata al mondo scout e io no» e poi «lei adesso lavora, mentre io devo ancora finire di studiare». Per questo diventa difficile a volte «condividere» e trovare «sintonia». Invece Paola ha proprio voglia di sposarsi, non vuole aspettare di compiere 30 anni, come i suoi amici ritengono si debba fare, e accusa «la società, portata a vedere questo passo più in là nel tempo», mentre per lei «non esiste un’età» quando si ama.

Se Francesca e Paolo riescono a sposarsi è perché i genitori danno anche «il loro aiuto economico», altrimenti «avremmo dovuto aspettare, perché io lavoro da pochi anni e Francesca da meno di un anno». Alla futura moglie spiace quando, parlando del suo matrimonio si sente dire: «Sei sicura? Non farlo!», magari da persone che hanno fatto questa scelta anni fa. Ma i due fidanzati hanno un bell’esempio di fronte, «genitori che nel matrimonio hanno trovato la loro felicità». Forse non è così facile per Stefano, che del matrimonio vede soprattutto i «doveri» e meno la «gioia».

E riprendendo la parola Francesca afferma: «Dopo quattro anni non ci bastava più stare a fare i fidanzati, abbiamo voglia di costruire qualcosa insieme» che «riconosciamo nel sacramento del matrimonio». Quello che più fa riflettere Letizia è che «un matrimonio dura per sempre», anche se non ha ancora fatto «questa scelta concreta». Ma Stefano, che vuole «formare una famiglia insieme a Paola» è convinto che per dire “io sono tuo” e “tu sei mia” occorre sposarsi, perché «il matrimonio è il modo più forte per dirlo. Senza se e senza ma».