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11 marzo

Un libro su “Che cosa è successo nel Vaticano II”

Giovedì prossimo una giornata di studio all'Università Cattolica per la presentazione dell'edizione italiana del libro sul Concilio curato dal padre gesuita John W. O'Malley

di Luisa BOVE Redazione

8 Marzo 2010

In occasione della pubblicazione dell’edizione italiana di Che cosa è successo nel Vaticano II (Vita e Pensiero, 384 pagine, 25 euro) del gesuita John W. O’Malley, giovedì 11 marzo alle 9.30 si aprirà una giornata di studio all’Università Cattolica di Milano, in aula Pio XI (largo Gemelli 1).
Al dibattito sul Concilio, promosso dalla casa editrice della Cattolica e dal Dipartimento di Scienze religiose, in collaborazione con la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, saranno presenti Luigi Pizzolato e Gian Luca Potestà dell’ateneo milanese. Al mattino, oltre a O’Malley, docente alla Georgetown University (Washington), interverranno Gilles Routhier dell’Université Laval (Quèbec) ed Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle 15 con gli interventi di Franco Giulio Brambilla, preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale a Milano, Silvano Maggiani della Pontificia Facoltà teologica di Roma, e Pietro Bovati dell’Istituto Biblico di Roma.
A quasi 50 anni dall’inizio del Vaticano II, in un clima culturale che sembra aver smarrito la memoria della propria storia e tradizione, il libro di O’Malley aiuta a capire il grande evento religioso del XX secolo che ha caratterizzato la vita della Chiesa negli ultimi decenni. Il testo permette una corretta comprensione del Concilio e della sua eredità. Molti i temi affrontati dall’autore: il rapporto tra continuità e riforma nella tradizione della Chiesa; modi e tempi attraverso cui il Concilio è stato finora recepito nel tessuto ecclesiale; il Vaticano II come riferimento o «bussola» (secondo l’immagine di Giovanni Paolo II) per il cattolicesimo oggi; l’attuazione, ancora incompiuta, di due aspetti importanti del Concilio, la riforma liturgica e il ruolo della Scrittura nella vita della Chiesa. Questi stessi argomenti saranno affrontati nel corso della giornata di studio da esperti di alto livello. Nei quattro anni di sessioni del Vaticano II, i media seguirono con attenzione il Concilio, non solo riprendendo le coreografiche cerimonie pubbliche, ma anche i dibattiti dei Padri conciliari che preannunciavano una grande trasformazione della Chiesa e della stessa società.
O’Malley nel suo libro, non solo rilegge i grandi temi affrontati dai protagonisti del Concilio, ma li interpreta e li presenta ricollocandoli nel contesto storico-teologico di allora. L’autore si lascia però alle spalle le categorie fin troppo note di “progressisti” e “conservatori” che esprimevano le diversi modi di affrontare le questioni da parte dei Padri conciliari. Non mancarono infatti anche aspri scontri e contrapposizioni, basta pensare al rapporto tra identità e cambiamento, tra papato e vescovi o, ancora, allo stile missionario che la Chiesa doveva esprimere. Ma la grande novità del Vaticano II, rispetto ai precedenti Concilii, sta nell’essersi ispirato alle fonti bibliche e patristiche per affrontare la sfida della modernità e allo stesso tempo superarla. Era un ritorno alle origini per saper andare oltre, aprendosi al dialogo e leggendo i segni dei tempi ed entrare con coraggio in una nuova stagione della storia. Si trattava in fondo di trovare il giusto equilibrio tra continuità e novità, senza per questo tradire l’identità e l’originalità della Chiesa.
Quella del Concilio, inteso come «primavera dello Spirito», è una grande eredità che la Chiesa di oggi si trova tra le mani e che con grande responsabilità deve saper raccogliere nella sua ricchezza e rilanciarla o attualizzarla là dove resta ancora incompiuta. Una giornata di studio come quella organizzata a Milano, aiuta a rileggere e riscoprire la ricchezza del Vaticano II, non solo per recuperarne la profezia e apprezzare il coraggio di tanti documenti conciliari, ma anche per riprendere un cammino di Chiesa con maggior senso di corresponsabilità da parte di tutti. In occasione della pubblicazione dell’edizione italiana di Che cosa è successo nel Vaticano II (Vita e Pensiero, 384 pagine, 25 euro) del gesuita John W. O’Malley, giovedì 11 marzo alle 9.30 si aprirà una giornata di studio all’Università Cattolica di Milano, in aula Pio XI (largo Gemelli 1).Al dibattito sul Concilio, promosso dalla casa editrice della Cattolica e dal Dipartimento di Scienze religiose, in collaborazione con la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, saranno presenti Luigi Pizzolato e Gian Luca Potestà dell’ateneo milanese. Al mattino, oltre a O’Malley, docente alla Georgetown University (Washington), interverranno Gilles Routhier dell’Université Laval (Quèbec) ed Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle 15 con gli interventi di Franco Giulio Brambilla, preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale a Milano, Silvano Maggiani della Pontificia Facoltà teologica di Roma, e Pietro Bovati dell’Istituto Biblico di Roma.A quasi 50 anni dall’inizio del Vaticano II, in un clima culturale che sembra aver smarrito la memoria della propria storia e tradizione, il libro di O’Malley aiuta a capire il grande evento religioso del XX secolo che ha caratterizzato la vita della Chiesa negli ultimi decenni. Il testo permette una corretta comprensione del Concilio e della sua eredità. Molti i temi affrontati dall’autore: il rapporto tra continuità e riforma nella tradizione della Chiesa; modi e tempi attraverso cui il Concilio è stato finora recepito nel tessuto ecclesiale; il Vaticano II come riferimento o «bussola» (secondo l’immagine di Giovanni Paolo II) per il cattolicesimo oggi; l’attuazione, ancora incompiuta, di due aspetti importanti del Concilio, la riforma liturgica e il ruolo della Scrittura nella vita della Chiesa. Questi stessi argomenti saranno affrontati nel corso della giornata di studio da esperti di alto livello. Nei quattro anni di sessioni del Vaticano II, i media seguirono con attenzione il Concilio, non solo riprendendo le coreografiche cerimonie pubbliche, ma anche i dibattiti dei Padri conciliari che preannunciavano una grande trasformazione della Chiesa e della stessa società.O’Malley nel suo libro, non solo rilegge i grandi temi affrontati dai protagonisti del Concilio, ma li interpreta e li presenta ricollocandoli nel contesto storico-teologico di allora. L’autore si lascia però alle spalle le categorie fin troppo note di “progressisti” e “conservatori” che esprimevano le diversi modi di affrontare le questioni da parte dei Padri conciliari. Non mancarono infatti anche aspri scontri e contrapposizioni, basta pensare al rapporto tra identità e cambiamento, tra papato e vescovi o, ancora, allo stile missionario che la Chiesa doveva esprimere. Ma la grande novità del Vaticano II, rispetto ai precedenti Concilii, sta nell’essersi ispirato alle fonti bibliche e patristiche per affrontare la sfida della modernità e allo stesso tempo superarla. Era un ritorno alle origini per saper andare oltre, aprendosi al dialogo e leggendo i segni dei tempi ed entrare con coraggio in una nuova stagione della storia. Si trattava in fondo di trovare il giusto equilibrio tra continuità e novità, senza per questo tradire l’identità e l’originalità della Chiesa.Quella del Concilio, inteso come «primavera dello Spirito», è una grande eredità che la Chiesa di oggi si trova tra le mani e che con grande responsabilità deve saper raccogliere nella sua ricchezza e rilanciarla o attualizzarla là dove resta ancora incompiuta. Una giornata di studio come quella organizzata a Milano, aiuta a rileggere e riscoprire la ricchezza del Vaticano II, non solo per recuperarne la profezia e apprezzare il coraggio di tanti documenti conciliari, ma anche per riprendere un cammino di Chiesa con maggior senso di corresponsabilità da parte di tutti. Viva il Concilio – A poco più di un mese dalla nascita del sito www.vivailconcilio.it �«l’impressione che si ricava è di avere intercettato con questa iniziativa un consenso e un apprezzamento davvero straordinari», dicono i promotori. A confermarlo sono i numerosi contatti già registrati, ma anche «la qualità delle adesioni di vescovi, teologi, comunità e singoli credenti, senza contare i numerosi messaggi da tutto il mondo». Il sito web (promosso da Marco Vergottini, Giacomo Canobbio, Piero Coda, Severino Dianich, Massimo Nardello, Gilles Routhier, dai cardinali Carlo M. Martini e Roberto Tucci, e dal vescovo Luigi Bettazzi) è apprezzato per lo stile ecclesiale e per la ricchezza di linguaggi (testi, riflessioni, testimonianze, voci, immagini) utilizzati per fare memoria dell’evento conciliare. «Molto resta ancora da fare per affinare lo strumento e per allargare l’offerta – assicurano i promotori -, ma contiamo sul sostegno e la collaborazione di tutti coloro che intendono tenere viva la fiamma del Concilio Vaticano II».