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31 dicembre

Te Deum al Pio Albergo Trivulzio

Il canto di ringraziamento di fine anno con l'Arcivescovo sarà poi ripetuto in San Fedele

20 Dicembre 2010

A Milano, il Te Deum, tradizionale canto di ringraziamento di fine anno con l’Arcivescovo, è in programma al Pio Albergo Trivulzio (via Trivulzio 15), venerdì 31 dicembre alle 16. Dopo la celebrazione in chiesa, l’Arcivescovo si fermerà a salutare malati e ospiti presenti, poi visiterà i reparti. Nella stessa giornata, il cardinale Tettamanzi presiederà una celebrazione eucaristica con il canto del Te Deum alle 18.30 presso la parrocchia Santa Maria della Scala in San Fedele (piazza San Fedele).
La tradizionale visita dell’Arcivescovo del 31 dicembre al Pio Albergo Trivulzio si inserisce quest’anno negli eventi celebrativi del Centenario dell’ospizio per anziani di Milano, che viene chiamato anche “Baggina” dai milanesi. «Le visite degli Arcivescovi hanno scandito l’evolversi di questa struttura che ha cercato di camminare al passo dei tempi – spiega il cappellano don Carlo Stucchi -, rispondendo alla domanda che veniva dalla società, con la edificazione di nuovi spazi e ambienti, ma soprattutto con un’attenzione agli ospiti portatori di gravi patologie affinché possano trovare sempre un’assistenza dignitosa». È stata infatti recentemente inaugurata una nuova palazzina che ospita una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) per malati di Alzheimer e pazienti affetti da disturbi mentali e neurologici.
Proprio in questa sede si concentrerà la visita dell’Arcivescovo il 31 dicembre, il quale incontrerà anche i due sacerdoti, le otto suore, in età anche loro avanzata, e un folto gruppo di volontari dell’Associazione Maria Immacolata (Ami) che durante l’anno sono vicini a tutti gli ospiti e degenti in atteggiamento di ascolto e di accompagnamento spirituale. «In questi giorni – aggiunge don Stucchi – stiamo distribuendo l’immagine di San Carlo che porge l’Eucaristia agli appestati. Esempio per noi nel piegarci umilmente verso le difficili patologie come quella della terminalità e dell’Alzheimer. Senza l’aiuto dei volontari, anche come ministri straordinari dell’Eucaristia, non riusciremmo ad assolvere a questa particolare pastorale». A Milano, il Te Deum, tradizionale canto di ringraziamento di fine anno con l’Arcivescovo, è in programma al Pio Albergo Trivulzio (via Trivulzio 15), venerdì 31 dicembre alle 16. Dopo la celebrazione in chiesa, l’Arcivescovo si fermerà a salutare malati e ospiti presenti, poi visiterà i reparti. Nella stessa giornata, il cardinale Tettamanzi presiederà una celebrazione eucaristica con il canto del Te Deum alle 18.30 presso la parrocchia Santa Maria della Scala in San Fedele (piazza San Fedele).La tradizionale visita dell’Arcivescovo del 31 dicembre al Pio Albergo Trivulzio si inserisce quest’anno negli eventi celebrativi del Centenario dell’ospizio per anziani di Milano, che viene chiamato anche “Baggina” dai milanesi. «Le visite degli Arcivescovi hanno scandito l’evolversi di questa struttura che ha cercato di camminare al passo dei tempi – spiega il cappellano don Carlo Stucchi -, rispondendo alla domanda che veniva dalla società, con la edificazione di nuovi spazi e ambienti, ma soprattutto con un’attenzione agli ospiti portatori di gravi patologie affinché possano trovare sempre un’assistenza dignitosa». È stata infatti recentemente inaugurata una nuova palazzina che ospita una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) per malati di Alzheimer e pazienti affetti da disturbi mentali e neurologici.Proprio in questa sede si concentrerà la visita dell’Arcivescovo il 31 dicembre, il quale incontrerà anche i due sacerdoti, le otto suore, in età anche loro avanzata, e un folto gruppo di volontari dell’Associazione Maria Immacolata (Ami) che durante l’anno sono vicini a tutti gli ospiti e degenti in atteggiamento di ascolto e di accompagnamento spirituale. «In questi giorni – aggiunge don Stucchi – stiamo distribuendo l’immagine di San Carlo che porge l’Eucaristia agli appestati. Esempio per noi nel piegarci umilmente verso le difficili patologie come quella della terminalità e dell’Alzheimer. Senza l’aiuto dei volontari, anche come ministri straordinari dell’Eucaristia, non riusciremmo ad assolvere a questa particolare pastorale».