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Liturgia

L’alleanza trova compimento nella parola di Gesù

Egli ci invita a una seria presa di coscienza della nostra condotta personale, per non rischiare di cadere nell'ipocrisia

di Luigi NASON Redazione

12 Marzo 2010

Nei giorni feriali (da lunedì a giovedì) prosegue e si conclude la proclamazione del discorso della montagna, preparata da due Letture del Primo Testamento (anno II). In questa quarta settimana, l’invito alla ricerca della vera sapienza, al centro della lettura progressiva del libro dei Proverbi, si accompagna ai racconti del ciclo di Giacobbe (Lettura della Genesi), in cui si rivela la fedeltà di Dio all’alleanza: «Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse. Dio gli disse: “Il tuo nome è Giacobbe. Ma non ti chiamerai più Giacobbe: Israele sarà il tuo nome”» (Lettura del giovedì: Genesi 35,9-20. 22b-26).
L’alleanza trova compimento nella parola di Gesù, che suscita e accompagna il nostro cammino di conversione. Egli ci invita a una seria presa di coscienza della nostra condotta personale, per non rischiare di cadere nell’ipocrisia (Vangelo del lunedì: Matteo 7,1-5). Allo stesso modo, siamo invitati ad educare anche la nostra preghiera (Vangelo del martedì: Matteo 7,6-12), perché tutta la nostra vita sia orientata al Signore e alla ricerca del suo regno. Ecco quindi delineato, ancora una volta, il cammino e l’impegno del credente che celebra la Quaresima. L’invito del Signore è rivolto a quanti sanno vivere nella logica delle beatitudini evangeliche: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Vangelo del giovedì: Matteo 7,21-29). Venerdì 19 marzo – a motivo della coincidenza con la solennità di san Giuseppe – si interrompe la serie dei Venerdì aliturgici privi della celebrazione eucaristica, che caratterizzano la Quaresima ambrosiana, ed è previsto uno schema di letture proprie. Secondo la costante tradizione ambrosiana, questa solennità – insieme a quella dell’Annunciazione del Signore (25 marzo) – è l’unica ad essere celebrata durante il tempo di Quaresima. Infine, alla giornata di sabato è assegnata la consueta catechesi battesimale (Lettura-Epistola-Vangelo), che – questa settimana – richiama il dono dello Spirito e il gesto rituale dell’imposizione delle mani, accompagnato dalla preghiera con cui veniva invocato e conferito lo Spirito santo fin dall’epoca apostolica: «Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse» (Vangelo: Matteo 19,13-15). Siano quindi le parole della stessa liturgia a guidarci – nella preghiera personale – lungo l’intera settimana, mentre affrettiamo il nostro cammino verso la celebrazione della Pasqua: «Gesù salvatore, tu hai distrutto la morte e col vangelo illumini la vita. Cristo, luce del mondo, in te crediamo, rischiara i nostri cuori e rendici figli della luce» (antifona allo spezzare del pane del Sabato). Nei giorni feriali (da lunedì a giovedì) prosegue e si conclude la proclamazione del discorso della montagna, preparata da due Letture del Primo Testamento (anno II). In questa quarta settimana, l’invito alla ricerca della vera sapienza, al centro della lettura progressiva del libro dei Proverbi, si accompagna ai racconti del ciclo di Giacobbe (Lettura della Genesi), in cui si rivela la fedeltà di Dio all’alleanza: «Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse. Dio gli disse: “Il tuo nome è Giacobbe. Ma non ti chiamerai più Giacobbe: Israele sarà il tuo nome”» (Lettura del giovedì: Genesi 35,9-20. 22b-26).L’alleanza trova compimento nella parola di Gesù, che suscita e accompagna il nostro cammino di conversione. Egli ci invita a una seria presa di coscienza della nostra condotta personale, per non rischiare di cadere nell’ipocrisia (Vangelo del lunedì: Matteo 7,1-5). Allo stesso modo, siamo invitati ad educare anche la nostra preghiera (Vangelo del martedì: Matteo 7,6-12), perché tutta la nostra vita sia orientata al Signore e alla ricerca del suo regno. Ecco quindi delineato, ancora una volta, il cammino e l’impegno del credente che celebra la Quaresima. L’invito del Signore è rivolto a quanti sanno vivere nella logica delle beatitudini evangeliche: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Vangelo del giovedì: Matteo 7,21-29). Venerdì 19 marzo – a motivo della coincidenza con la solennità di san Giuseppe – si interrompe la serie dei Venerdì aliturgici privi della celebrazione eucaristica, che caratterizzano la Quaresima ambrosiana, ed è previsto uno schema di letture proprie. Secondo la costante tradizione ambrosiana, questa solennità – insieme a quella dell’Annunciazione del Signore (25 marzo) – è l’unica ad essere celebrata durante il tempo di Quaresima. Infine, alla giornata di sabato è assegnata la consueta catechesi battesimale (Lettura-Epistola-Vangelo), che – questa settimana – richiama il dono dello Spirito e il gesto rituale dell’imposizione delle mani, accompagnato dalla preghiera con cui veniva invocato e conferito lo Spirito santo fin dall’epoca apostolica: «Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse» (Vangelo: Matteo 19,13-15). Siano quindi le parole della stessa liturgia a guidarci – nella preghiera personale – lungo l’intera settimana, mentre affrettiamo il nostro cammino verso la celebrazione della Pasqua: «Gesù salvatore, tu hai distrutto la morte e col vangelo illumini la vita. Cristo, luce del mondo, in te crediamo, rischiara i nostri cuori e rendici figli della luce» (antifona allo spezzare del pane del Sabato).