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Verso il sacerdozio

La cura del Seminario per le giovani vocazioni

Da quando un ragazzo avverte il desiderio di un'amicizia profonda con Gesù al sì alla "chiamata": ecco il cammino di fede proposto dalla Diocesi di Milano. L'accompagnamento coinvolge i seminaristi e i preti delle parrocchie di origine

di don Alberto COLOMBO Direttore Centro Diocesano Vocazioni Redazione

12 Aprile 2010

Il nostro Seminario non ha mai cessato di prendersi cura delle giovani vocazioni. Questa attenzione nasce dalla consapevolezza che il Signore non smette mai di farsi sentire anche nella vita dei ragazzi più giovani. Occorrono però due precisazioni. La prima: cosa vuol dire che il Signore “si fa sentire” da un ragazzo? Significa che quel ragazzo avverte il desiderio di un’amicizia profonda con il Signore Gesù, ha il desiderio di imparare a pregare bene; l’esempio degli altri lo aiuta a costruire un rapporto personale con il Signore. A volte questo desiderio viene espresso con la frase «da grande mi piacerebbe fare il prete»; a volte invece, soprattutto nell’adolescenza, è più un desiderio di amicizia profonda con il Signore, che non esclude la possibilità di una scelta vocazionale coraggiosa. La seconda precisazione: è la nostra Chiesa che continuamente fa esperienza di ragazzi “chiamati” dal Signore. Non solo di quelli che fanno un cammino vocazionale in Seminario, ma di ogni ragazzo che si lascia interpellare dal Signore. Infatti ogni sincero cammino di fede è già un cammino vocazionale.
Tre proposte. Da poco prima che si concludesse l’esperienza del Seminario minore sono iniziati due itinerari vocazionali per i ragazzi delle medie e gli adolescenti. La proposta, che non si sostituisce al cammino di fede fatto nelle parrocchie, intende accompagnare questi ragazzi a interrogarsi sulla propria vocazione. Le due comunità vocazionali sono chiamate Comunità S. Martino (12 sono i ragazzi delle medie di quest’anno) e Comunità Adolescenti (21 adolescenti dei primi tre anni delle scuole superiori). A queste si aggiunge la Comunità non residenti, della quale fanno parte quei giovani, dalla quarta superiore in su, che decidono di interrogarsi in maniera specifica sulla vocazione presbiterale.
Ai ragazzi spieghiamo che la vocazione è la personale risposta, che coinvolge la vita di ogni uomo, che nasce dalla scoperta dell’amore del Padre per ciascuno di noi. A partire da questa affermazione possiamo rileggere il cammino che il Seminario propone ai ragazzi delle diverse fasce d’età, che si suddivide idealmente in tre fasi: scoprire l’amore di Dio Padre, conoscere le diverse vocazioni, scegliere la propria vocazione. Ognuno di questi passaggi è specifico di ogni comunità vocazionale del Seminario. Innanzitutto è importante che ciascuno possa fare esperienza dell’amore di Dio. Questo amore va scoperto, infatti non è automatico riconoscere in Dio il volto di un Padre che ci ama.
Proprio per questo il primo passo del cammino, che viene sottolineato in maniera particolare nella Comunità S. Martino, è imparare a leggere con profondità il Vangelo. La proposta della Comunità Adolescenti ha invece come specifico l’incontro con testimoni di vocazioni diverse. Tutte le vocazioni, infatti, esprimono il desiderio di dedicare al Signore la propria vita, seppure in forme differenti: dalla vocazione matrimoniale alla speciale consacrazione. L’incontro con i testimoni permette di “verificare con mano” che il Vangelo riguarda le scelte importanti della vita di ogni cristiano. Ognuno ha il suo modo particolare di vivere il Vangelo: conoscere questa varietà è importante, soprattutto per un adolescente, perché permette di avere una percezione liberante della vocazione.
Al termine dell’esperienza con la Comunità Adolescenti, un ragazzo di terza superiore è chiamato a scegliere se continuare il cammino vocazionale in Seminario, accedendo alla Comunità non residenti, gestita dagli educatori del Biennio di Seveso. Questo passaggio è fatto da coloro che decidono di continuare il cammino, desiderando confrontarsi in maniera specifica con la vocazione sacerdotale.
Tutti i cammini vocazionali proposti dal Seminario offrono ai ragazzi la possibilità di vivere la propria vita spirituale con grande profondità, preparandosi così nel modo migliore a saper scegliere nei tempi opportuni la propria vocazione. Il nostro Seminario non ha mai cessato di prendersi cura delle giovani vocazioni. Questa attenzione nasce dalla consapevolezza che il Signore non smette mai di farsi sentire anche nella vita dei ragazzi più giovani. Occorrono però due precisazioni. La prima: cosa vuol dire che il Signore “si fa sentire” da un ragazzo? Significa che quel ragazzo avverte il desiderio di un’amicizia profonda con il Signore Gesù, ha il desiderio di imparare a pregare bene; l’esempio degli altri lo aiuta a costruire un rapporto personale con il Signore. A volte questo desiderio viene espresso con la frase «da grande mi piacerebbe fare il prete»; a volte invece, soprattutto nell’adolescenza, è più un desiderio di amicizia profonda con il Signore, che non esclude la possibilità di una scelta vocazionale coraggiosa. La seconda precisazione: è la nostra Chiesa che continuamente fa esperienza di ragazzi “chiamati” dal Signore. Non solo di quelli che fanno un cammino vocazionale in Seminario, ma di ogni ragazzo che si lascia interpellare dal Signore. Infatti ogni sincero cammino di fede è già un cammino vocazionale.Tre proposte. Da poco prima che si concludesse l’esperienza del Seminario minore sono iniziati due itinerari vocazionali per i ragazzi delle medie e gli adolescenti. La proposta, che non si sostituisce al cammino di fede fatto nelle parrocchie, intende accompagnare questi ragazzi a interrogarsi sulla propria vocazione. Le due comunità vocazionali sono chiamate Comunità S. Martino (12 sono i ragazzi delle medie di quest’anno) e Comunità Adolescenti (21 adolescenti dei primi tre anni delle scuole superiori). A queste si aggiunge la Comunità non residenti, della quale fanno parte quei giovani, dalla quarta superiore in su, che decidono di interrogarsi in maniera specifica sulla vocazione presbiterale.Ai ragazzi spieghiamo che la vocazione è la personale risposta, che coinvolge la vita di ogni uomo, che nasce dalla scoperta dell’amore del Padre per ciascuno di noi. A partire da questa affermazione possiamo rileggere il cammino che il Seminario propone ai ragazzi delle diverse fasce d’età, che si suddivide idealmente in tre fasi: scoprire l’amore di Dio Padre, conoscere le diverse vocazioni, scegliere la propria vocazione. Ognuno di questi passaggi è specifico di ogni comunità vocazionale del Seminario. Innanzitutto è importante che ciascuno possa fare esperienza dell’amore di Dio. Questo amore va scoperto, infatti non è automatico riconoscere in Dio il volto di un Padre che ci ama.Proprio per questo il primo passo del cammino, che viene sottolineato in maniera particolare nella Comunità S. Martino, è imparare a leggere con profondità il Vangelo. La proposta della Comunità Adolescenti ha invece come specifico l’incontro con testimoni di vocazioni diverse. Tutte le vocazioni, infatti, esprimono il desiderio di dedicare al Signore la propria vita, seppure in forme differenti: dalla vocazione matrimoniale alla speciale consacrazione. L’incontro con i testimoni permette di “verificare con mano” che il Vangelo riguarda le scelte importanti della vita di ogni cristiano. Ognuno ha il suo modo particolare di vivere il Vangelo: conoscere questa varietà è importante, soprattutto per un adolescente, perché permette di avere una percezione liberante della vocazione.Al termine dell’esperienza con la Comunità Adolescenti, un ragazzo di terza superiore è chiamato a scegliere se continuare il cammino vocazionale in Seminario, accedendo alla Comunità non residenti, gestita dagli educatori del Biennio di Seveso. Questo passaggio è fatto da coloro che decidono di continuare il cammino, desiderando confrontarsi in maniera specifica con la vocazione sacerdotale.Tutti i cammini vocazionali proposti dal Seminario offrono ai ragazzi la possibilità di vivere la propria vita spirituale con grande profondità, preparandosi così nel modo migliore a saper scegliere nei tempi opportuni la propria vocazione. – – Tre Comunità – L’impegno del Cdv – A Pioltello la Vegliacon l’Arcivescovo – A luglio in Umbriasulle orme di S. Francesco