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Il monastero uno scrigno d’arte

29 Maggio 2010

Nel 2013 le monache festeggeranno il terzo centenario di fondazione del monastero di Milano sorto in una zona isolata detta “isoletta”. «Tutti i giorni il cardinal Ferrari faceva una passeggiatina fin qui e veniva a recitare l’Angelus nella nostra chiesa», dice la madre. Il progetto, disegnato dall’architetto Bernardo Maria Quarantini, fu poi ridimensionato nel 1838 da Giacomo Moraglia. Sull’altare maggiore in stile neo-classico spicca una pala di G.B. Pittoni sul “Trionfo di S. Francesco di Sales” (1734), nelle cappelle quelle di G.B. Sassi sulla visione di S. Vincenzo de’ Paoli (1752) e di Cisterna sull’apparizione del Sacro Cuore (1920). Belli gli affreschi e il dipinto “Mater Divinae Pietatis” di Bernardino Butinoni, prima attribuito al Luini. (L.B.) Nel 2013 le monache festeggeranno il terzo centenario di fondazione del monastero di Milano sorto in una zona isolata detta “isoletta”. «Tutti i giorni il cardinal Ferrari faceva una passeggiatina fin qui e veniva a recitare l’Angelus nella nostra chiesa», dice la madre. Il progetto, disegnato dall’architetto Bernardo Maria Quarantini, fu poi ridimensionato nel 1838 da Giacomo Moraglia. Sull’altare maggiore in stile neo-classico spicca una pala di G.B. Pittoni sul “Trionfo di S. Francesco di Sales” (1734), nelle cappelle quelle di G.B. Sassi sulla visione di S. Vincenzo de’ Paoli (1752) e di Cisterna sull’apparizione del Sacro Cuore (1920). Belli gli affreschi e il dipinto “Mater Divinae Pietatis” di Bernardino Butinoni, prima attribuito al Luini. (L.B.)