Sirio 26-29 marzo 2024
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Famiglia-Lavoro

Fondo, l’educazione a nuovi stili di vita

Prosegue anche quest'anno l'impegno della Diocesi e delle realtà associative per la formazione di coscienze sensibili alla sobrietà e alla solidarietà

di Pino NARDI Redazione

2 Dicembre 2010

«Educare alla sobrietà, alla solidarietà e ai nuovi stili di vita». Si tratta di un obiettivo a lunga scadenza che incide nel concreto della vita personale e familiare. La Diocesi di Milano da due anni è sollecitata dalla proposta del Fondo Famiglia-Lavoro, voluto dal cardinale Tettamanzi non solo per rispondere alle tante emergenze provocate dalla crisi economica, ma anche come un’occasione per cambiare passo, con una consapevolezza culturale nuova.
«Il senso ultimo del Fondo è di carattere educativo. Dobbiamo interrogare e ripensare i nostri stili di vita», ha più volte sollecitato l’Arcivescovo. Dunque, anche quest’anno dedicato alla figura di san Carlo, prosegue l’impegno formativo nelle comunità cristiane. Da tempo è al lavoro un gruppo di rappresentanti di associazioni e realtà diocesane che riflette e propone iniziative su diversi fronti. Attualmente è allo studio una serie di incontri destinati agli oltre 500 volontari che operano nei Distretti del Fondo sul territorio diocesano. «L’Arcivescovo ci ha più volte richiamato al fatto che soltanto una vita sobria, in ricerca della “giusta misura” in ogni cosa, capace di "stili di vita" rinnovati, liberi dalla logica dello spreco e dall’eccesso, sa creare gli spazi per una vera solidarietà, per una accoglienza dell’altro “come se stessi”. A questo, occorre educarsi ed educare – sottolinea monsignor Eros Monti, vicario per la Vita sociale -. Per questo, da oltre un anno è sorto in Diocesi un coordinamento intitolato appunto “Sobrietà, solidarietà e nuovi stili di vita”, cui prendono parte Vicariato per la Vita sociale, Azione cattolica, Caritas, Acli, Pastorale giovanile, Centro documentazione mondialità, Servizio per la famiglia, Pastorale missionaria e dei migranti, Servizio per la pastorale scolastica. Il suo obiettivo è quello di sostenere l’attenzione e lo sforzo educativo delle comunità cristiane su questi temi. Per questo, tra le iniziative proposte, vi è un percorso formativo di base proponibile in particolare nelle parrocchie o nei decanati».
Si tratta di un ciclo di 4 incontri, che intende aiutare adulti ed educatori a motivare e a iscrivere nel vissuto personale, familiare e di gruppo atteggiamenti ispirati alla sobrietà, alla solidarietà e ai nuovi stili di vita. I temi sono “Uscire cambiati da una crisi che viene da lontano”, “I fondamenti teologici ed ecclesiali della solidarietà”, “Sobrietà e nuovi stili di vita” ed “Educare a uno stile di vita solidale, personale e familiare: perché e come”. Info: Settore per la vita sociale, tel. 02.8556404, vitasociale@diocesi.milano.it; Azione cattolica, tel. 02.58391328, settori@azionecattolicamilano.it; Caritas ambrosiana, tel. 02.76037245, territorio.ambrosiana@caritas.it, Centro documentazione mondialità, tel. 02.583913.95; centro_mondial@diocesi.milano.it
Povertà. Volontariato. Responsabilità individuali e collettive è il titolo del sussidio formativo predisposto dalla Caritas ambrosiana per quest’anno pastorale. Le schede contenute si richiamano agli otto manifesti preparati come mostra perché i temi educativi del Fondo possano assumere una visibilità diffusa nelle parrocchie e comunità pastorali. È uno strumento che la Caritas mette a disposizione dell’intera Diocesi, affidato in particolare agli operatori Caritas (Caritas parrocchiali, Centri di ascolto, volontari) per essere utilizzato nel corso degli incontri che lungo l’anno le realtà parrocchiali e decanali organizzano nella propria attività. Il sussidio è stato inviato a tutti i responsabili e alle parrocchie per un totale di 2.400 copie. Nel corso degli incontri di inizio anno nelle zone pastorali di presentazione del programma Caritas, sono state vendute un migliaio di copie. Il testo è disponibile su www.caritas.it/13 in Area testi – sussidi formazione. In questi primi mesi dell’anno pastorale sono già stati una decina gli incontri svolti sul territorio diocesano sui temi della crisi e del Fondo. Spesso vengono introdotti dalla visione del film documentario Debito d’ossigeno (info: tel. 02.76037282). Le persone incontrate sono state circa un migliaio.
Anche le Acli di Milano Monza Brianza sono in prima linea. Infatti fin dall’inizio il Cardinale ha chiesto alle Acli un impegno fattivo nella gestione del Fondo. Insieme a questo ruolo più pratico, esercitato attraverso il coinvolgimento della sede provinciale e dei volontari di molti Circoli, va sottolineato lo sforzo verso la formazione e l’elaborazione culturale, affinché «gli effetti negativi della crisi che sperimentiamo sulle nostre vite possano divenire un’occasione propizia per riscoprire il primato delle ragioni del bene comune su ogni altra cosa. Pensiamo – spiega il presidente Gianni Bottalico – in particolare ai convegni di studio promossi dalla presidenza provinciale nel giugno 2009 e 2010, dedicati rispettivamente all’analisi della crisi e delle sue radici, e quindi alle linee per trarne insegnamenti e prospettive per il futuro. Pensiamo ancora all’Osservatorio sul lavoro, finalizzato a monitorare la situazione occupazionale e lavorativa sul nostro territorio, così da poter meglio comprendere l’evoluzione in atto e le soluzioni da adottare; nonché ai numerosi incontri (almeno una cinquantina) svolti sul tema della crisi a livello locale, che hanno permesso di portare la riflessione entro il dibattito dei Circoli, delle parrocchie e dei decanati». «Educare alla sobrietà, alla solidarietà e ai nuovi stili di vita». Si tratta di un obiettivo a lunga scadenza che incide nel concreto della vita personale e familiare. La Diocesi di Milano da due anni è sollecitata dalla proposta del Fondo Famiglia-Lavoro, voluto dal cardinale Tettamanzi non solo per rispondere alle tante emergenze provocate dalla crisi economica, ma anche come un’occasione per cambiare passo, con una consapevolezza culturale nuova.«Il senso ultimo del Fondo è di carattere educativo. Dobbiamo interrogare e ripensare i nostri stili di vita», ha più volte sollecitato l’Arcivescovo. Dunque, anche quest’anno dedicato alla figura di san Carlo, prosegue l’impegno formativo nelle comunità cristiane. Da tempo è al lavoro un gruppo di rappresentanti di associazioni e realtà diocesane che riflette e propone iniziative su diversi fronti. Attualmente è allo studio una serie di incontri destinati agli oltre 500 volontari che operano nei Distretti del Fondo sul territorio diocesano. «L’Arcivescovo ci ha più volte richiamato al fatto che soltanto una vita sobria, in ricerca della “giusta misura” in ogni cosa, capace di "stili di vita" rinnovati, liberi dalla logica dello spreco e dall’eccesso, sa creare gli spazi per una vera solidarietà, per una accoglienza dell’altro “come se stessi”. A questo, occorre educarsi ed educare – sottolinea monsignor Eros Monti, vicario per la Vita sociale -. Per questo, da oltre un anno è sorto in Diocesi un coordinamento intitolato appunto “Sobrietà, solidarietà e nuovi stili di vita”, cui prendono parte Vicariato per la Vita sociale, Azione cattolica, Caritas, Acli, Pastorale giovanile, Centro documentazione mondialità, Servizio per la famiglia, Pastorale missionaria e dei migranti, Servizio per la pastorale scolastica. Il suo obiettivo è quello di sostenere l’attenzione e lo sforzo educativo delle comunità cristiane su questi temi. Per questo, tra le iniziative proposte, vi è un percorso formativo di base proponibile in particolare nelle parrocchie o nei decanati».Si tratta di un ciclo di 4 incontri, che intende aiutare adulti ed educatori a motivare e a iscrivere nel vissuto personale, familiare e di gruppo atteggiamenti ispirati alla sobrietà, alla solidarietà e ai nuovi stili di vita. I temi sono “Uscire cambiati da una crisi che viene da lontano”, “I fondamenti teologici ed ecclesiali della solidarietà”, “Sobrietà e nuovi stili di vita” ed “Educare a uno stile di vita solidale, personale e familiare: perché e come”. Info: Settore per la vita sociale, tel. 02.8556404, vitasociale@diocesi.milano.it; Azione cattolica, tel. 02.58391328, settori@azionecattolicamilano.it; Caritas ambrosiana, tel. 02.76037245, territorio.ambrosiana@caritas.it, Centro documentazione mondialità, tel. 02.583913.95; centro_mondial@diocesi.milano.itPovertà. Volontariato. Responsabilità individuali e collettive è il titolo del sussidio formativo predisposto dalla Caritas ambrosiana per quest’anno pastorale. Le schede contenute si richiamano agli otto manifesti preparati come mostra perché i temi educativi del Fondo possano assumere una visibilità diffusa nelle parrocchie e comunità pastorali. È uno strumento che la Caritas mette a disposizione dell’intera Diocesi, affidato in particolare agli operatori Caritas (Caritas parrocchiali, Centri di ascolto, volontari) per essere utilizzato nel corso degli incontri che lungo l’anno le realtà parrocchiali e decanali organizzano nella propria attività. Il sussidio è stato inviato a tutti i responsabili e alle parrocchie per un totale di 2.400 copie. Nel corso degli incontri di inizio anno nelle zone pastorali di presentazione del programma Caritas, sono state vendute un migliaio di copie. Il testo è disponibile su www.caritas.it/13 in Area testi – sussidi formazione. In questi primi mesi dell’anno pastorale sono già stati una decina gli incontri svolti sul territorio diocesano sui temi della crisi e del Fondo. Spesso vengono introdotti dalla visione del film documentario Debito d’ossigeno (info: tel. 02.76037282). Le persone incontrate sono state circa un migliaio.Anche le Acli di Milano Monza Brianza sono in prima linea. Infatti fin dall’inizio il Cardinale ha chiesto alle Acli un impegno fattivo nella gestione del Fondo. Insieme a questo ruolo più pratico, esercitato attraverso il coinvolgimento della sede provinciale e dei volontari di molti Circoli, va sottolineato lo sforzo verso la formazione e l’elaborazione culturale, affinché «gli effetti negativi della crisi che sperimentiamo sulle nostre vite possano divenire un’occasione propizia per riscoprire il primato delle ragioni del bene comune su ogni altra cosa. Pensiamo – spiega il presidente Gianni Bottalico – in particolare ai convegni di studio promossi dalla presidenza provinciale nel giugno 2009 e 2010, dedicati rispettivamente all’analisi della crisi e delle sue radici, e quindi alle linee per trarne insegnamenti e prospettive per il futuro. Pensiamo ancora all’Osservatorio sul lavoro, finalizzato a monitorare la situazione occupazionale e lavorativa sul nostro territorio, così da poter meglio comprendere l’evoluzione in atto e le soluzioni da adottare; nonché ai numerosi incontri (almeno una cinquantina) svolti sul tema della crisi a livello locale, che hanno permesso di portare la riflessione entro il dibattito dei Circoli, delle parrocchie e dei decanati». Oltre 700 persone aspettano ancora il contributo – Al 25 novembre il totale delle entrate al Fondo famiglia-lavoro ammonta a 9.642.250,22 euro; i contributi di privati cittadini sono 4.594. Una somma considerevole, in larga parte ormai già destinata a chi ha perso il posto di lavoro per la crisi economica. A oggi sono in lista d’attesa oltre 700 persone, che attendono un contributo. Per questo è necessario alimentare ancora il Fondo per potere dare risposta concreta queste famiglie. Le imminenti feste natalizie possono essere un momento significativo per versare una somma a chi il Natale rischia di viverlo nel dramma.