Sirio 26-29 marzo 2024
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Appuntamenti

Tutti i sacerdoti diocesani martedì in Sant’Ambrogio

Guideranno la riflessione l'arcivescovo Dionigi Tettamanzi e mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto. Durante l'incontro, che si inserisce nel quadro delle proposte della Formazione permanente del clero per quest'anno pastorale, i presbiteri potranno venerare l'urna con il corpo del Beato don Carlo Gnocchi

23 Ottobre 2009

Martedì 27 ottobre alle ore 10 a Milano presso la basilica di Sant’Ambrogio (piazza Sant’Ambrogio, 15), è in programma l’incontro di formazione del clero diocesano. Oltre all’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, sarà presente monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, che terrà una riflessione dal titolo: «“Servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” (1Cor 4,1). La prospettiva mistagogica del ministero ordinato». Monsignor Cacucci, 66 anni, guida la Diocesi di Bari-Bitonto da oltre 10 anni, attualmente è anche presidente della Conferenza episcopale pugliese.
A questo appuntamento, che si inserisce nel quadro delle proposte della Formazione permanente del clero per quest’anno pastorale, sono invitati tutti i presbiteri e i diaconi della diocesi di Milano. Proprio quel giorno si troverà presso la chiesa di San Sigismondo in Sant’Ambrogio l’urna con il corpo del Beato don Carlo Gnocchi, per la venerazione dei presbiteri, dei diaconi e dei fedeli. L’incontro, insieme ai corsi di esercizi spirituali e ad altre iniziative proposte dalla Formazione permanente del clero per l’anno 2009-2010, è uno dei modi privilegiati per attuare l’invito che l’Arcivescovo ha fatto di vivere in questo anno sacerdotale il «riposo in Dio».
«Un anno di sosta fruttuosa – scrive, rivolgendosi ai suoi sacerdoti, il cardinale Dionigi Tettamanzi, nella lettera per l’anno pastorale 2009-2010 “Pietre vive” -: anzitutto a livello personale per fare il punto sul proprio ministero, rimettere a fuoco ciò che è davvero essenziale, ritrovare in pienezza quel soffio dello Spirito che rende dolce il giogo e leggero il peso dell’impegno ministeriale. Un anno per convertirsi al Signore, dare abbondanza di tempo alla preghiera, alla meditazione e all’adorazione. Ma anche un anno per nutrire la propria umanità e allargare i nostri orizzonti culturali». Martedì 27 ottobre alle ore 10 a Milano presso la basilica di Sant’Ambrogio (piazza Sant’Ambrogio, 15), è in programma l’incontro di formazione del clero diocesano. Oltre all’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, sarà presente monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, che terrà una riflessione dal titolo: «“Servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” (1Cor 4,1). La prospettiva mistagogica del ministero ordinato». Monsignor Cacucci, 66 anni, guida la Diocesi di Bari-Bitonto da oltre 10 anni, attualmente è anche presidente della Conferenza episcopale pugliese.A questo appuntamento, che si inserisce nel quadro delle proposte della Formazione permanente del clero per quest’anno pastorale, sono invitati tutti i presbiteri e i diaconi della diocesi di Milano. Proprio quel giorno si troverà presso la chiesa di San Sigismondo in Sant’Ambrogio l’urna con il corpo del Beato don Carlo Gnocchi, per la venerazione dei presbiteri, dei diaconi e dei fedeli. L’incontro, insieme ai corsi di esercizi spirituali e ad altre iniziative proposte dalla Formazione permanente del clero per l’anno 2009-2010, è uno dei modi privilegiati per attuare l’invito che l’Arcivescovo ha fatto di vivere in questo anno sacerdotale il «riposo in Dio».«Un anno di sosta fruttuosa – scrive, rivolgendosi ai suoi sacerdoti, il cardinale Dionigi Tettamanzi, nella lettera per l’anno pastorale 2009-2010 “Pietre vive” -: anzitutto a livello personale per fare il punto sul proprio ministero, rimettere a fuoco ciò che è davvero essenziale, ritrovare in pienezza quel soffio dello Spirito che rende dolce il giogo e leggero il peso dell’impegno ministeriale. Un anno per convertirsi al Signore, dare abbondanza di tempo alla preghiera, alla meditazione e all’adorazione. Ma anche un anno per nutrire la propria umanità e allargare i nostri orizzonti culturali».

Una sessione del Sinodo diocesano del clero