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Mosca

Kirill nuovo Patriarca di tutte le Russie

Il metropolita di Smolensk e Kaliningrad è il successore di Alessio II. L'ha eletto ieri il Consiglio locale della Chiesa ortodossa russa -

Carlo ROSSI Redazione

28 Gennaio 2009
Picture taken on January 27, 2009 shows interim leader of the Russian Orthodox Church, Metropolitan Kirill of Smolensk and Kaliningrad, voting during patriarch elections at the Russian Orthodox Church National Council in Moscow's Christ the Saviour Cathedral. Metropolitan Kirill, seen as a modernizer who could seek a historic reconciliation with the Vatican and more autonomy from the state, was overwhelmingly elected patriarch yesterday.                  AFP PHOTO / POOL / STR

Il metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill è il nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. A eleggerlo è stato ieri il Consiglio locale della Chiesa ortodossa russa: l’annuncio è stato dato in serata in diretta web cast dalla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Il metropolita è nato a Leningrad il 20 novembre 1946 con il nome di Vladimir Mikhailovich Gundyayev. Vescovo e metropolita di Smolensk e Kaliningrad dal 1991, dal 1989 ha presieduto il Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, diventando il più vicino collaboratore del Patriarca Alessio II. Nel 1971 è stato incaricato di rappresentare il Patriarcato di Mosca nel Consiglio mondiale delle Chiese e da allora si è occupato personalmente alle relazioni ecumeniche. Dopo la morte di Alessio II, il 6 dicembre il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa l’aveva nominato Locum tenens della sede patriarcale.
Dopo il ritiro del metropolita Filaret di Minsk e Slutsk, Kirill era rimasto in ballottaggio con il metropolita Clemente, a rappresentare quelle che, secondo gli osservatori, sono le due “anime” della Chiesa ortodossa russa: quella più aperta (Kirill) e quella invece più conservatrice (Clemente). Nell’accettare la nomina, il Patriarca Kirill si è inchinato di fronte all’assemblea dei 700 delegati. Il metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill è il nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. A eleggerlo è stato ieri il Consiglio locale della Chiesa ortodossa russa: l’annuncio è stato dato in serata in diretta web cast dalla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.Il metropolita è nato a Leningrad il 20 novembre 1946 con il nome di Vladimir Mikhailovich Gundyayev. Vescovo e metropolita di Smolensk e Kaliningrad dal 1991, dal 1989 ha presieduto il Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, diventando il più vicino collaboratore del Patriarca Alessio II. Nel 1971 è stato incaricato di rappresentare il Patriarcato di Mosca nel Consiglio mondiale delle Chiese e da allora si è occupato personalmente alle relazioni ecumeniche. Dopo la morte di Alessio II, il 6 dicembre il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa l’aveva nominato Locum tenens della sede patriarcale.Dopo il ritiro del metropolita Filaret di Minsk e Slutsk, Kirill era rimasto in ballottaggio con il metropolita Clemente, a rappresentare quelle che, secondo gli osservatori, sono le due “anime” della Chiesa ortodossa russa: quella più aperta (Kirill) e quella invece più conservatrice (Clemente). Nell’accettare la nomina, il Patriarca Kirill si è inchinato di fronte all’assemblea dei 700 delegati. L’auspicio del Vaticano «Siamo lieti di avere un Patriarca con il quale abbiamo intrattenuto relazioni fraterne da molti anni, e che ha incontrato il Santo Padre già immediatamente dopo la sua elezione nell’aprile 2005 e poi nuovamente nei mesi di maggio 2006 e dicembre 2007». Con queste parole il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani ha salutato l’elezione di Kirill. «Confidiamo – si legge nella nota del Pontificio Consiglio – di poter continuare il cammino comune di ravvicinamento che abbiamo iniziato».«Non vogliamo certo perdere di vista le difficoltà che ancora permangono – precisano dal dicastero vaticano -, ma siamo disposti e desiderosi a cooperare nel campo sociale e culturale per testimoniare i valori cristiani, senza tuttavia dimenticare che lo scopo ultimo del dialogo è la realizzazione del testamento di Gesù Cristo, nostro Signore, e cioè la piena comunione di tutti i suoi discepoli». «Auspichiamo e preghiamo – la conclusione del comunicato – affinché Dio doni al nuovo Patriarca abbondanti benedizioni e lo guidi con il dono della fortezza e della sapienza». – Che freddo! – Dialoghi di pace a Cusano –