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Caritas

In Moldova per aiutare i figli delle nostre badanti

Tra le destinazioni dei Cantieri della solidarietà - esperienza estiva proposta ai giovani ambrosiani che in 13 anni ha coinvolto mille volontari -, c'è il Paese dove i bimbi sono "orfani dell'emigrazione"

Carlo ROSSI Redazione

2 Aprile 2009

In Moldova un bambino su tre ha un genitore o entrambi all’estero; nelle zone rurali, addirittura uno su due. Le madri, che spesso partono per venire in Italia a prendersi cura dei nostri anziani, li affidano a parenti e amici. Ma dal momento che le condizioni materiali di vita sono disastrose, molti finiscono in realtà negli internat, collegi più simili ad autentici orfanotrofi, nel mirino di autorevoli organizzazioni umanitarie come l’Unicef per abusi e violenze.
Anche qui, tra nove destinazioni all’estero e tre in Italia, si apriranno la prossima estate i Cantieri della Solidarietà 2009, un’esperienza di volontariato promossa dalla Caritas Ambrosiana e scelta in 13 anni da più di 1.000 giovani. In Moldova, con i figli delle badanti, i Cantieri saranno due: il primo si svolgerà dall’1 al 15 agosto a Coscalia e Caplani; il secondo dal 3 al 17 agosto a Ucrainka e Rosu.
Rosu è il paese delle badanti. Dall’inizio degli anni Novanta, una alla volta le donne ne sono andate via tutte. La stragrande maggioranza è venuta in Italia, seconda nazione dopo la Russia fra le destinazioni dei flussi migratori e il primo tra gli stati occidentali, stando all’ultimo rapporto della Iom, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni. Da noi le donne di Rosu vengono per prendersi cura degli anziani. E a casa loro lasciano i figli, gli “orfani dell’emigrazione”, come li chiama la Caritas.
Alcuni progetti per favorire i ricongiungimenti familiari sono promossi sul posto, grazie al sostegno della Caritas Ambrosiana, da Diaconia, un’associazione legata alla Chiesa ortodossa rumena. Per esempio, un’équipe di operatori sociali aiuta le famiglie a riprendere con sè i figli di emigranti e a iscriverli nelle scuole cittadine. In Moldova un bambino su tre ha un genitore o entrambi all’estero; nelle zone rurali, addirittura uno su due. Le madri, che spesso partono per venire in Italia a prendersi cura dei nostri anziani, li affidano a parenti e amici. Ma dal momento che le condizioni materiali di vita sono disastrose, molti finiscono in realtà negli internat, collegi più simili ad autentici orfanotrofi, nel mirino di autorevoli organizzazioni umanitarie come l’Unicef per abusi e violenze.Anche qui, tra nove destinazioni all’estero e tre in Italia, si apriranno la prossima estate i Cantieri della Solidarietà 2009, un’esperienza di volontariato promossa dalla Caritas Ambrosiana e scelta in 13 anni da più di 1.000 giovani. In Moldova, con i figli delle badanti, i Cantieri saranno due: il primo si svolgerà dall’1 al 15 agosto a Coscalia e Caplani; il secondo dal 3 al 17 agosto a Ucrainka e Rosu.Rosu è il paese delle badanti. Dall’inizio degli anni Novanta, una alla volta le donne ne sono andate via tutte. La stragrande maggioranza è venuta in Italia, seconda nazione dopo la Russia fra le destinazioni dei flussi migratori e il primo tra gli stati occidentali, stando all’ultimo rapporto della Iom, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni. Da noi le donne di Rosu vengono per prendersi cura degli anziani. E a casa loro lasciano i figli, gli “orfani dell’emigrazione”, come li chiama la Caritas.Alcuni progetti per favorire i ricongiungimenti familiari sono promossi sul posto, grazie al sostegno della Caritas Ambrosiana, da Diaconia, un’associazione legata alla Chiesa ortodossa rumena. Per esempio, un’équipe di operatori sociali aiuta le famiglie a riprendere con sè i figli di emigranti e a iscriverli nelle scuole cittadine. Maggiore consapevolezza Nella prossima estate i nostri ragazzi saranno coinvolti in Moldova nella promozione del volontariato locale, in attività rivolte soprattutto ai minori, ma anche agli anziani e alle persone bisognose. Sono 20 i posti disponibili nei Cantieri della Solidarietà in Moldova. Le iscrizioni si raccolgono già in questi giorni (è previsto un contributo alle spese di 700 euro).Sarà un’occasione per offrire gesti concreti di aiuto e, inoltre, conoscere il lavoro di tanti operatori della Caritas, missionari e cooperanti internazionali. Infatti, alcuni ragazzi che hanno partecipato ai Cantieri, hanno poi deciso di dedicare la propria vita professionale alla cooperazione internazionale. Diversi sono impegnati in percorsi di formazione sulla mondialità o hanno continuato la loro esperienza di servizio. Tutti, comunque, sono tornati a casa con uno sguardo più consapevole e responsabile, in modo da aiutare chi sta loro vicino, in famiglia, in parrocchia, nel quartiere, ad acquisire una maggiore consapevolezza verso i drammi del nostro tempo. Le mete – L’iniziativa dei Cantieri della Solidarietà promossi dalla Caritas Ambrosiana è rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni. Quest’anno potranno scegliere fra nove differenti destinazioni all’estero: Moldova, Montenegro, Giordania, Libano, Thailandia, Kenya, Bolivia, Nicaragua e Perù. A queste, come già l’anno scorso, si sono aggiunte tre mète italiane: Genova, Firenze e Pozzuoli. Gli impegni principali spaziano dalla conoscenza del contesto e della comunità locale al lavoro di animazione con bambini, ragazzi o giovani, donne, anziani, rifugiati; da incontri di approfondimento su alcune tematiche sociali, ecclesiali, culturali e politico-economiche ad attività manuali legate agli interventi dei partner locali della Caritas Ambrosiana. La permanenza varia da un minimo di 10 a un massimo di 25 giorni nel periodo compreso da metà luglio a fine agosto. Le iscrizioni si raccolgono già in questi giorni. Previsto un contributo alle spese che varia a seconda delle destinazioni scelte (sul sito www.caritas.it/ cantieri tutti i dettagli). – – Schede di presentazione –