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Valmadrera ricorda Citterio nel 100° della nascita

Un libro, una messa, una scultura e un convegno: così il paese natale celebra il centenario del vescovo ausiliare ambrosiano scomparso nel 2004

15 Luglio 2008

26/06/2008

di Marcello VILLANI

L’11 giugno 1908 nasceva a Valmadrera, nella frazione a lago di Paré, monsignor Bernardo Citterio, vescovo ausiliare di Milano (ordinato nel 1969), vicario episcopale della zona pastorale II di Varese (nominato nel 1971), Rettore Maggiore dei Seminari (dal 1963 al 1983; prima era stato rettore dal 1941 al 1957 del Seminario di Masnago di Varese e poi di Venegono), nonché prevosto di Seregno (dal 1957), scomparso il 15 novembre 2004 a 96 anni.

Nel centenario della sua nascita, Valmadrera l’ha voluto ricordare con quattro eventi speciali: un libro, una Messa, una scultura e un convegno. Don Massimo Frigerio, parroco di Sant’Antonio Abate a Valmadrera, spiega: «Abbiamo voluto ricordare questo anniversario con quattro iniziative semplici, ma significative: l’opuscolo di cinquanta pagine dedicato alla sua figura contenente autorevoli interventi (prefazione del cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, del cardinale Carlo Maria Martini, del vicario episcopale di Varese monsignor Luigi Stucchi, di monsignor Mario Delpini e di monsignor Marco Ferrari, oltre agli interventi del sindaco di Valmadrera Mario Anghileri e del senatore Antonio Rusconi); la messa celebrata domenica scorsa da monsignor Stucchi, un bassorilievo che sarà posto in piazza monsignor Citterio (l’ex piazza Dante, dedicatagli nel 2005) e un convegno che si terrà a settembre».

Monsignor Citterio è stato definito dal parroco «illuminante figura di sacerdote sempre attento ai bisogni della sua gente». Una vocazione al servizio degli altri che anche il vescovo Stucchi ha sottolineato: «Realmente mi vedo nel gruppo di persone raffigurato nel bassorilievo davanti a Citterio. Anch’io ero tra quelle persone che passavano davanti al vescovo e che da lui ricevevano aiuto e conforto».

Insieme a don Massimo e a monsignor Stucchi, nella messa di domenica erano presenti don Silvano Motta, ex parroco di Valmadrera ora prevosto a Seregno (come lo fu anche monsignor Citterio), e altri sacerdoti valmadreresi, tra i quali alcuni missionari. Dopo la messa i festeggiamenti sono proseguiti nella sala consiliare del centro “Fatebenefratelli”, dove lo scultore e artista meratese Pierre Mario Sala ha presentato il calco in gesso del bassorilievo in memoria di monsignor Citterio che verrà posizionato nella a lui dedicata.

La scultura, divisa in due sezioni, rappresenta Citterio che, a destra, celebra messa davanti ai Corni di Canzo e, a sinistra, parla con un gruppo di persone davanti al Santuario di San Martino. Questo a sottolineare la missione di ogni vescovo, secondo l’artista: «Celebrare l’Eucaristia e parlare con la gente nel contesto di due luoghi molto significativi di Valmadrera».

D’altronde la vicinanza di monsignor Citterio alla gente era dovuta anche alle sue umili origini, sempre tenute in considerazione umanamente e religiosamente da questo vescovo: suo papà Egidio, imbianchino, morì quando Bernardo aveva solamente 13 anni, in seguito alle ferite di guerra rimediate nel conflitto del ’15-’18; la madre, Teresa, crebbe oltre a lui tre figli, tra cui Maria, la sorella che seguì sempre monsignor Citterio in ogni sua destinazione come discreta e affettuosa collaboratrice.