Sirio 26-29 marzo 2024
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Quando è il genitore a benedire i suoi cari

I capo-famiglia ricevono il mandato in chiesa durante auna celebrazione ad hoc e poi la sera 24 dicembre, quando in parrocchia suoneranno le campane, ognuno benedirà i familiari

25 Novembre 2008

28/11/2008

di Luisa BOVE

Da qualche anno a Giussano nella parrocchia Santi Filippo e Giacomo le benedizioni natalizie si svolgono in modo del tutto particolare. Il nuovo parroco della Comunità pastorale San Paolo, don Silvano Caccia, ha mantenuto la stessa formula. In pratica i parrocchiani, o meglio ancora, i capo-famiglia sono invitati a recarsi in chiesa per ricevere il mandato, saranno loro infatti a benedire moglie, figli e altri familiari in occasione del Natale.

Il parroco inviterà queste persone a una celebrazione ad hoc che comprende un breve momento di preghiera, l’omelia e la benedizione. «Al termine ogni capo-famiglia sarà invitato ad andare all’altare per ricevere il mandato», racconta Tiziana Colombo che ha già vissuto l’esperienza l’anno scorso al posto di suo marito. Nei prossimi giorni ci tornerà con un’amica e saranno loro a portare la benedizione ai propri cari.

La celebrazione in chiesa, spiega la donna, viene ripetuta tre volte (in giorni e orari differenti) per dare la possibilità a tutti di partecipare, anche alle persone più impegnate. Insieme al mandato, i capo-famiglia ricevono il testo della preghiera da recitare in casa, un’immagine e un cero che dovrà essere acceso per l’occasione e posto sulla finestra. La benedizione natalizia si svolgerà il 24 dicembre, poco prima della Messa di mezzanotte, quando tutte le famiglie saranno radunate nelle loro case. Questo gesto avverrà la vigilia di Natale contemporaneamente in ogni abitazione, dalla chiesa parrocchiale infatti partirà il segnale: suoneranno le campane.

Da qualche anno nelle frazioni di Giussano (Paina, Birone e Robbiano) le benedizioni natalizie sono comunitarie, la carenza di preti non permettere una visita ad ogni famiglia. Nella parrocchia Santi Filippo e Giacomo invece si è fatta la scelta dei laici, anche se non tutti sono contenti: «C’è chi vorrebbe ancora ricevere la visita del sacerdote e scambiare con lui due parole», ammette Colombo. «D’altra parte i preti qui sono pochi e non possono fare miracoli».

Un’eccezione però viene fatta per una categoria particolare di parrocchiani: gli ammalati, che avranno «Il Natale degli infermi». A partire da lunedì 24 novembre, si legge nel volantino distribuito in parrocchia, «avrà inizio la visita agli ammalati in occasione del Natale. I sacerdoti accompagnati dai ministri della Comunione eucaristica porteranno agli ammalati la confessione e la benedizione del Signore». L’invito a tutti i parrocchiani è quello di segnalare eventuali altri casi persone impossibilitate a uscire di casa per il loro stato di salute. Intanto la famiglia Colombo si prepara al Natale, il giorno della vigilia accenderà il cero alla finestra e si riunirà accanto al presepe: Tiziana, dopo la preghiera insieme, darà la benedizione al marito e ai figli.