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Moni Ovadia e il senso della festa

Sabato 29 marzo, a S. Stefano, incontro con l'artista nell'ambito dell'iniziativa di annuncio ecumenico proposta dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano

5 Giugno 2008
L'attore e scrittore ebreo Moni Ovadia

25/03/2008

di Rosangela VEGETTI

Primo bilancio, del tutto positivo, dell’iniziativa di annuncio ecumenico proposta dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano insieme alla Rettoria di S. Gottardo al Palazzo. L’attesa è per sabato 29 marzo, alle 18, nella chiesa di S. Stefano, con la partecipazione di Moni Ovadia sul tema “Il senso della festa”. Festa del sabato ebraico e della domenica cristiana, festa pasquale in memoria di una salvezza promessa e compiuta da Dio verso il suo popolo, e rivelata all’intera umanità in Gesù, morto e risorto in Gerusalemme.

Cos’è dunque questo annuncio ecumenico? Un’iniziativa inedita che, per gli stessi organizzatori, era più un “sogno” che una pratica sperimentata, e che, a conclusione del primo mese di attuazione, si presenta come un frutto maturo e un dono alla cittadinanza milanese da parte delle 18 Chiese cristiane presenti, operanti e riunite nel Consiglio.

A partire dal primo sabato di marzo si sono ritrovate nella chiesa di S. Gottardo al Palazzo, dietro il Palazzo Reale, alcune centinaia di persone che hanno accettato l’invito di ascoltare, accogliere un annuncio evangelico e dialogare. Con l’accompagnamento di splendide musiche eseguite all’arpa da Fiorella Sonetti, e dalla lettura di brani di Dostojevski e del Vangelo a cura di Mario Bertasa, si sono succeduti diversi predicatori (il pastore evangelico Paolo Ricca, l’arciprete della Chiesa ortodossa romena Traian Valdman e il pastore battista Luca Negro della Conferenza delle Chiese d’Europa) che hanno offerto al pubblico presente un ampio spazio di riflessione, ricerca e approfondimento.

Senza venir meno alla peculiarità propria delle rispettive Chiese e tradizioni di appartenenza, ciascun partecipante ha contribuito a costruire un messaggio che è riuscito a toccare le corde profonde di ogni uditore, un esempio di come ascoltare e dialogare a partire dalla Parola di Dio, quasi senza accorgersi che diversi potevano essere i punti di partenza di ciascuno. E lo si è notato pure nel tempo del dialogo, durante il quale si sono facilmente esposte domande, riflessioni e interrogativi profondi, scaturiti dall’esperienza spirituale e di vita dei presenti.

Commenti di plauso e di gradimento per l’alta qualità dell’ incontro sono stati finora espressi sia dalle persone che, alla fine di ogni incontro, si sono intrattenute in un cordiale momento di saluto e per un rinfresco, sia dai rappresentanti delle Chiese che si sono impegnati a continuare l’iniziativa, sempre mantenendo l’orario, il luogo, e la scansione dei tempi, con la rotazione di predicatori delle varie Chiese.

«Mi pare che l’esistenza del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano sarebbe giustificata già solo da questa iniziativa – sostiene don Gianfranco Bottoni, responsabile dell’Ufficio ecumenismo della diocesi, rettore di S. Gottardo e tra i promotori dell’incontro -. Tutte le altre iniziative, quali la Settimana di preghiera, la Veglia ecumenica, la Festa del creato, sono tutte ottime cose, ma compito proprio del Consiglio è di far passare e diffondere la sensibilità ecumenica, mostrando anche esperienze praticabili, rivolgendo un annuncio di fede evangelica anche a quanti sono desiderosi di iniziare una ricerca».

Così, dopo la veglia della notte di Pasqua con i giovani di “Osare la pace per fede”, l’appuntamento è per sabato prossimo con Moni Ovadia, atteso con gioiosa amicizia per una testimonianza ulteriore della vicinanza e della fraternità che uniscono le Chiese ai fratelli maggiori ebrei.