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Anche a Milano si apre l’Anno Paolino

Incontri sul territorio della diocesi per celebrare il bimillenario della nascita dell'Apostolo delle Genti. Il biblista Giovanni Giavini: «Un fortissimo testimone del Crocefisso risorto»

15 Luglio 2008

27/06/2008

Sabato 28 giugno, alle 16, anche a Milano sarà inaugurato l’Anno Paolino. Presso l’Auditorium “Don Alberione” (via Giotto 36) è in programma un incontro promosso dalla Società San Paolo e dalle Suore Figlie di San Paolo: dopo la prolusione del professor Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio di Roma, seguirà una Liturgia della Parola presieduta da monsignor Erminio De Scalzi, Vicario episcopale per la città.

Numerose le iniziative proposte sul territorio della diocesi per accostarsi a San Paolo. Un incontro per i catechisti, a livello decanale, si è tenuto a Mariano Comense, quattro serate si sono svolte in aprile a Gessate sulla Lettera ai Romani, che sarà anche il filo conduttore della quattro giorni (4-7 agosto) a Cerro sul Lago Maggiore, per il decanato di Besozzo.

Dal 24 al 29 agosto si terranno a Triuggio esercizi spirituali sulla figura di San Paolo. Nei prossimi mesi di novembre e dicembre il decanato di Azzate rifletterà su alcune Lettere. In ottobre inizierà all’Ambrosianeum di Milano un corso annuale su San Paolo. Altri corsi sono in programma presso le Università della Terza Età di Milano – Cardinale Giovanni Colombo, Cesano Maderno, Seregno e Varedo per l’anno accademico 2008-2009.

Nel prossimo anno pastorale, dall’inizio di ottobre fino a maggio, cicli di incontri biblici su San Paolo avranno luogo nelle parrocchie Mater Amabilis, San Pio V, Santa Maria Beltrade e Santa Maria di Lourdes a Milano.

Molti di questi appuntamenti vedranno impegnato il biblista monsignor Giovanni Giavini, che spiega: «Noto uno straordinario interesse per la figura di San Paolo, non solo nelle singole conferenze, ma anche in corsi che prevedono più incontri. Innanzitutto leggiamo insieme le sue Lettere con metodo scolastico, con un’attenzione al testo nel suo contesto originale. Si colgono poi le somiglianze e le differenze con la nostra realtà di oggi».

«Èproprio lo sforzo di far rivivere il contesto originale e quindi il messaggio per il suo tempo che rende comprensibile il linguaggio paolino e interessante il suo messaggio anche per noi – aggiunge Giavini -. Questo metodo non è l’unico possibile per accostarci a San Paolo. Oltre a quello della lectio divina e di saltuarie e parziali conferenze sulla vita di Paolo (magari leggendo gli Atti degli Apostoli) o su qualche suo tema, possono valere anche le occasioni celebrative e i pellegrinaggi ai santuari paolini o ai luoghi dei suoi viaggi apostolici».

«Rimane pure sempre valida la liturgia, specialmente festiva, la più popolare e preziosa delle occasioni: qui quasi sempre viene proposta una pagina paolina – conclude il biblista -. Si spera anche in una buona omelia. Comunque le vie sono varie e le occasioni, speriamo, si moltiplicheranno. Vale senz’altro la pena di ascoltare di più questo “fortissimo” testimone del Crocifisso-risorto, speranza per “deboli, peccatori, empi, nemici” (Rom 5,1-11)».