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Editoriale

Guardiamo in alto, cerchiamo il bene di tutti

«Ogni forma di violenza è da condannare»; «usare con responsabilità le parole»: le riflessioni dell'Arcivescovo di Milano alla luce dei gravi fatti di piazza Duomo e «dell'irrespirabile clima di tensione di cui tutti siamo vittime»

3400 - incroci Redazione Diocesi

15 Dicembre 2009

Quello subìto dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “non solo è un atto da condannare, così come sono da evitare tutte le forme di violenza, ma un gesto grave per il suo valore espressivo. In esso si rende evidente lo sgretolamento di immagine cui le nostre istituzioni repubblicane sono recentemente sottoposte” spiega l’Arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi al giornale on line della Diocesi di Milano incrocinews.it.

“E’ quanto mai urgente superare questo clima di tensione, ma soprattutto recuperare responsabilmente il senso delle istituzioni, il rispetto delle autorità civili, la correttezza del dibattito partitico, il senso “alto” della politica: un passo che può essere fatto solamente tutti insieme. La strada di chi si limita ad accusare le presunte responsabilità degli altri non conduce a nessuna meta, né buona, né sicura. In questo modo non si fa altro che innalzare i toni e surriscaldare gli animi, provocando in sempre più persone risentimento e rancore. Si rischia così di spaccare la città, dividere il Paese, indebolire la coscienza civile. Le conseguenze ricadono inevitabilmente su tutti: le reazioni dei più deboli sono il segno più evidente della crisi morale del paese. Torniamo ad usare le parole con sapienza e responsabilità, attenti al loro significato, ai toni con cui vengono pronunciate, agli effetti che potranno produrre in chi le ascolta. Guardando piazza Duomo, scenario in questi giorni di diversi episodi di violenza – differenti per gravità e modalità, nell’insieme assai preoccupanti -, ricevo l’ispirazione per proporre una via utile a superare questo irrespirabile clima di tensione di cui tutti siamo vittime. Dobbiamo tornare a comprendere il significato più vero e più profondo della Cattedrale che domina piazza Duomo. E’ una presenza che unisce perché è cara a tutti i milanesi, a quelli di antica data e a tanti tra i nuovi venuti. E’ un simbolo spirituale non solo per i cristiani, un vero punto di riferimento per l’intera Città. Invita il credente ad entrarvi per celebrare la propria fede, a pregare per comprendere il senso più vero delle vicende umane. Obbliga tutti, fedeli o meno, a lasciarsi rapire dall’incanto della Madonnina e delle alte guglie, e soprattutto a guardare in alto, a trovare un punto di vista nuovo sulla realtà, staccato da terra, dalle contingenze storiche, dalle reazioni emotive e non meditate. In questi giorni occorre che tutti i cittadini, giovani e adulti, espressione di ogni linea culturale e parte politica, componenti di ogni ambito sociale, tornino a guardare in alto per cercare, scrutare, identificare e seguire la stella polare del bene comune della Città e del Paese, vincendo il male della contrapposizione e delle conseguenti lacerazioni. Milano, l’Italia torni a pensare in grande alla propria identità, al proprio futuro, al proprio insostituibile compito nel panorama internazionale”.

Ieri il cardinale Tettamanzi ha incaricato Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la città di Milano, di far visita al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele per esprimere la solidarietà sua e della Diocesi. L’Arcivescovo di Milano ha inviato in dono al Premier, tramite il suo Vicario, una copia del suo libro “Etica e Capitale” – una sua riflessione sulla recente enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate” –, cui ha apposto una dedica di suo pugno e accompagnato con un breve scritto personale. Quello subìto dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “non solo è un atto da condannare, così come sono da evitare tutte le forme di violenza, ma un gesto grave per il suo valore espressivo. In esso si rende evidente lo sgretolamento di immagine cui le nostre istituzioni repubblicane sono recentemente sottoposte” spiega l’Arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi al giornale on line della Diocesi di Milano incrocinews.it.“E’ quanto mai urgente superare questo clima di tensione, ma soprattutto recuperare responsabilmente il senso delle istituzioni, il rispetto delle autorità civili, la correttezza del dibattito partitico, il senso “alto” della politica: un passo che può essere fatto solamente tutti insieme. La strada di chi si limita ad accusare le presunte responsabilità degli altri non conduce a nessuna meta, né buona, né sicura. In questo modo non si fa altro che innalzare i toni e surriscaldare gli animi, provocando in sempre più persone risentimento e rancore. Si rischia così di spaccare la città, dividere il Paese, indebolire la coscienza civile. Le conseguenze ricadono inevitabilmente su tutti: le reazioni dei più deboli sono il segno più evidente della crisi morale del paese. Torniamo ad usare le parole con sapienza e responsabilità, attenti al loro significato, ai toni con cui vengono pronunciate, agli effetti che potranno produrre in chi le ascolta. Guardando piazza Duomo, scenario in questi giorni di diversi episodi di violenza – differenti per gravità e modalità, nell’insieme assai preoccupanti -, ricevo l’ispirazione per proporre una via utile a superare questo irrespirabile clima di tensione di cui tutti siamo vittime. Dobbiamo tornare a comprendere il significato più vero e più profondo della Cattedrale che domina piazza Duomo. E’ una presenza che unisce perché è cara a tutti i milanesi, a quelli di antica data e a tanti tra i nuovi venuti. E’ un simbolo spirituale non solo per i cristiani, un vero punto di riferimento per l’intera Città. Invita il credente ad entrarvi per celebrare la propria fede, a pregare per comprendere il senso più vero delle vicende umane. Obbliga tutti, fedeli o meno, a lasciarsi rapire dall’incanto della Madonnina e delle alte guglie, e soprattutto a guardare in alto, a trovare un punto di vista nuovo sulla realtà, staccato da terra, dalle contingenze storiche, dalle reazioni emotive e non meditate. In questi giorni occorre che tutti i cittadini, giovani e adulti, espressione di ogni linea culturale e parte politica, componenti di ogni ambito sociale, tornino a guardare in alto per cercare, scrutare, identificare e seguire la stella polare del bene comune della Città e del Paese, vincendo il male della contrapposizione e delle conseguenti lacerazioni. Milano, l’Italia torni a pensare in grande alla propria identità, al proprio futuro, al proprio insostituibile compito nel panorama internazionale”.Ieri il cardinale Tettamanzi ha incaricato Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la città di Milano, di far visita al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele per esprimere la solidarietà sua e della Diocesi. L’Arcivescovo di Milano ha inviato in dono al Premier, tramite il suo Vicario, una copia del suo libro “Etica e Capitale” – una sua riflessione sulla recente enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate” –, cui ha apposto una dedica di suo pugno e accompagnato con un breve scritto personale.