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Matvejevic: «Una crisi che può allargarsi»

Lo scrittore bosniaco: «Uno spazio già traumatizzato rischia di infiammarsi ulteriormente»

5 Giugno 2008

19/02/2008

«Stiamo vivendo un momento critico: la crisi del Kosovo sta per allargarsi e rischia di infiammare uno spazio già traumatizzato». Riflessioni brutali dello scrittore bosniaco Predrag Matvejevic: «Il Kosovo è una zona martoriata. Il numero dei morti della guerra degli anni Novanta è impressionante: oltre 8000 vittime, quattro volte di più di quelle delle Torri Gemelle».

Matvejevic cita l’assedio di Sarajevo, di 1350 giorni, secondo di tre mesi solo a quello di Stalingrado: «L’errore enorme commesso dall’Unione Europea durante il sanguinoso conflitto dell’ex Jugoslavia è stato quello di non capire l’importanza dell’Islam laico, presente nei Balcani. È un Islam tardivo, sviluppato sotto l’impero turco. Un Islam moderato, che è l’ago del mondo e che l’Unione Europea doveva difendere. L’Islam laico è vicino a noi, e andava protetto. Invece tanti musulmani sono stati distrutti da cattolici e ortodossi».

«In estate si terrà una riunione fra i presidenti degli Stati mediterranei per creare, su proposta di Sarkozy, una politica euro-mediterranea – sottolinea Matvjevic -. L’Italia è un Paese tutto lambito dal mare, e invece di avere una politica mediterranea corre dietro a Bush. Il Mediterraneo soffre di scontro di identità, fra quella dell’essere e quella del fare: ha una storia propria molto forte, non c’è identità del fare».