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Lavorare in un pub equo-solidale

Un'originale esperienza a Buccinasco. I proprietari: «È un'economia che può dare da vivere»

5 Giugno 2008

05/02/2008

di Cristina CONTI

Lavorare nel sociale, favorire l’inserimento di chi è svantaggiato, aiutare i più poveri. Questi gli ideali che hanno spinto cinque anni fa alcuni giovani di Corsico e Buccinasco a trasformare un circolo Acli in un bar e ad aprire una Bottega equo-solidale. «Cercavamo la nostra strada. Il nostro sogno era aprire un’attività che ci permettesse di aiutare gli altri e di favorire un’economia rispettosa dei diritti di tutti. Volevamo dimostrare, insomma, che l’economia solidale può essere una cosa che dà da vivere. E ce l’abbiamo fatta», racconta Andrea Villa, 34 anni.

Così, con tanta buona volontà e una notevole dose di spirito imprenditoriale, in poco tempo hanno preso vita all’interno della struttura molteplici attività. Tutte animate da un unico obiettivo: stare vicino ai più deboli. Il bar durante la giornata è soprattutto un circolo per gli anziani, che si ritrovano a chiacchierare e a giocare a carte.

Mentre alla sera si trasforma in pub che propone prodotti del commercio equo-solidale e che è diventato punto di raduno per tutti i ragazzi della zona. Qui si organizzano anche incontri di carattere sociale e culturale, tra cui non possono mancare associazioni famose, come Comunità Nuova e la cooperativa la Goccia di Senato. Dal Carnevale alle serate a tema dedicate ai Paesi più poveri, come il Kenya o la Bolivia: ogni occasione è buona per stare insieme e condividere esperienze di vita.

Due salette ospitano, invece, altre associazioni culturali e di volontariato (tra cui Emergency), che si ritrovano periodicamente per le loro riunioni, un’associazione di sole donne e un gruppo di volontari, che fanno animazione nei Balcani.

«La nostra attività è un po’ il proseguimento di quella che già facevano le Acli. Dopotutto gli anziani venivano già qui per ritrovarsi. Ma il bisogno di spazi nuovi era davvero fortissimo. Siamo in una fascia dell’hinterland milanese, una zona urbanizzata, dunque, in cui sono presenti gli stessi problemi della periferia della città. Anziani soli, ragazzi che non hanno posti dove andare, per svagarsi e per stare insieme dopo lo studio, ma anche immigrati che cercano di integrarsi in una realtà nuova e di ricostruirsi una vita», aggiunge Villa.

Oltre a queste due principali attività, la struttura ospita anche una scuola di italiano e un’associazione per stranieri, mentre un gruppo di ragazzi recentemente ha dato vita a un circolo dedicato alla cinematografia, dove vedere i film e poi discuterne.

«Per noi era importante costruire un luogo in cui le persone potessero incontrarsi, stare insieme e sviluppare relazioni. I giovani, per esempio, appena potevano prendevano il motorino e scappavano in città. Adesso si ritrovano anche qui. C’era un forte bisogno di spazi e siamo riusciti a colmarlo», dice ancora Villa. Ora arrivano anche i ragazzi dell’oratorio.

Da alcuni anni l’attenzione al sociale e all’economia solidale si è ampliata con nuove iniziative. Si è partiti con una Fiera del commercio equo e solidale e poi sono nati gruppi d’acquisto, che comprendono anche la zona del Parco Sud, in collaborazione con le cooperative sociali e con il volontariato per favorire l’inserimento delle persone svantaggiate.