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Studi biblici

«Un libro nelle viscere».
I salmi, via della vita

Pubblicato da Vita & Pensiero e curato da Maria Ignazia Angelini e Roberto Vignolo, il volume raccoglie interessanti pagine per avvicinarsi, da un punto di vista spirituale, teologico ed esegetico, alla preghiera dei salmi.

7 Settembre 2012

«Attenzione! Non dobbiamo pensare che i Salmi siano il frutto, bensì la radice!». Questa sapida e densa battuta di un monaco del VII secolo, Isacco il Siro, ci fa intravvedere la potente vitalità che il Salterio sa innestare nell’esperienza di fede di un cristiano. Sicché quando li preghiamo non vi cercheremo un immediato e più gratificante rispecchiamento di noi stessi, ma piuttosto riattingiamo nientemeno che il seme fecondo in cerca della “terra buona” entro cui radicarsi, ovvero il punto germinale della coscienza credente. I salmi ci restituiscono un alfabeto, un linguaggio in cui articolare l’indicibile dialogo, dal mortale al Vivente, attraverso cui la vita divina, filiale s’incarna in noi.

I saggi raccolti nel libro Un libro nelle viscere. I salmi, via della vita, a cura di Maria Ignazia Angelini e Roberto Vignolo (Vita e Pensiero, 284 pagine, 20 euro) rispecchiano un avvicinamento al tempo stesso esegetico, teologico, ed effettivamente spirituale alla preghiera dei Salmi che l’intuizione impagabile del Concilio Vaticano II ci restituisce come patrimonio peculiare e universale all’intero popolo di Dio. Biblisti, monaci, uomini e donne di preghiera si sono così alternati – in quindici incontri avvenuti presso l’Abbazia benedettina di Viboldone (Milano) con un affondo a più mani, per suggerire piste praticabili di effettiva salmodia quale preghiera propria, personale e comunitaria – soprattutto nella Liturgia delle ore del giorno, di cui proprio il Salterio, distribuito quasi per intero lungo quattro settimane, è l’anima infuocata.