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Museo Diocesano

Transiti e incontri di Gabriella Benedini

Dal 24 giugno la nuova mostra d'arte contemporanea nella sede di corso di Porta Ticinese, con apertura straordinaria estiva, a ingresso gratuito, dalle 19 alle 24.

16 Giugno 2014

Dal 24 giugno al 31 agosto 2014, il Museo Diocesano di Milano (corso di Porta Ticinese, 95) presenta la mostra “Transiti e incontri”, una retrospettiva sull’artista lombarda Gabriella Benedini dal 1984 al 2014.

La mostra, a cura di Paolo Biscottini, è un percorso in nove sale che conduce il visitatore in un viaggio alla scoperta della ricerca artistica di Gabriella Benedini, che da cinquant’anni lavora a Milano sotto il segno della riservatezza.

Con questa mostra riprendono anche le aperture straordinarie estive al Museo Diocesano, con ingresso gratuito dalle 19.00 alle 24.00, dal martedì al sabato, fino al 30 agosto.

“Transiti e incontri” è un percorso cronologico che conduce il visitatore in un vero e proprio viaggio attraverso i diversi momenti della ricerca dell’artista lombarda, segnato da 8 grandi installazioni che simboleggiano i temi conduttori del lavoro di Gabriella Benedini.

L’esposizione ha inizio con un grande lavoro che fa parte del ciclo I Teatri della Melanconia, indagine che all’inizio degli anni ottanta ha portato l’artista a interessarsi del significato profondo e mistico dell’alchimia. A questo segue l’interesse per il mondo del mito, concretizzato nell’evocazione della storia di Psiche, un modo per continuare il tema precedente: congiungere cioè il mondo terreno a quello divino, con la conseguente ascesa nel mondo degli dei. Ecco dunque la Porta del cielo, le Vele di Psiche e le Nozze di Psiche.

A favorire ulteriori spostamenti e metamorfosi il tema del Viaggio, che è sintetizzato dalle Vele o Memorie del vento: tre grandi sculture verticali dalla forma concava che possono accogliere il vento o memorie di viaggi lontani. Ad esse si affiancano una grande opera rotonda, che allude a un mappamondo, intitolata L’Eco del mondo, e dodici piccole mappe fatte con antiche scritture. Allo spazio si sostituisce la profondità del tempo, scandita da sette Metronomi, affiancati da un altro strumento di misurazione, l’Astrolabio, scultura di ferro e legno.

L’apertura al mondo impalpabile della musica prende forma nella sala delle Arpe, sculture polimateriche di grandi dimensioni, cui si affiancano piccoli strumenti fantastici, ottenuti attraverso l’assemblaggio di materiali di recupero: la possibilità combinatoria è infinita e ogni risultato è una formula, sfuggita da un enorme ingranaggio. Tempo, musica, scrittura, tutto si mescola e confluisce nel dialogo di una Meridiana conle sculture pensili: Rimescolare il Tempo, L’ Arpa del Pittore e con i Libri, posati su leggii come fossero spartiti.

Completa la rassegna la proiezione di due film di artista, Diutop (Il giorno di utopia) e Il deserto, realizzati in super 8 negli anni Settanta. Il catalogo, corredato da un ricco e suggestivo apparato iconografico, propone testi critici di Paolo Biscottini e di Paolo Bolpagni. La mostra è realizzata con la collaborazione dell’Archivio Gabriella Benedini.