Sirio 26-29 marzo 2024
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11 ottobre

Porte aperte nei laboratori
di ricerca della Nostra Famiglia

Dallo studio della mente ai misteri del Dna, dalla robotica in riabilitazione alle immagini dal cervello: i ricercatori del Medea incontrano il pubblico nella “Serata della ricerca” a Bosisio Parini

7 Ottobre 2013

In occasione dei suoi 50 anni di attività, La Nostra Famiglia apre le porte delle proprie strutture per scoprire il mondo della ricerca medico-scientifica: ogni giorno, infatti, oltre 70 ricercatori in varie discipline (genetica, bioingegneria, neuroscienze, psicologia) dedicano il loro impegno e la loro professionalità per cercare risposte utili ad aiutare i bambini con disabilità e le loro famiglie.

La serata, che si terrà l’11 ottobre presso la sede di Bosisio Parini, affronterà i temi più intriganti del fare ricerca: dallo studio della mente ai misteri del Dna, dalla robotica in riabilitazione alle immagini dal cervello.

«Siamo in grado di identificare galassie lontane milioni di anni luce, sappiamo studiare particelle più piccole dell’atomo, ma ancora non abbiamo svelato i misteri di quella materia di 1,3 chili che si trova tra le nostre orecchie…». In linea con le parole di Obama, i ricercatori del Medea lavorano alla comprensione del funzionamento del nostro organo più complesso. In effetti, i recenti progressi nel neuroimaging e nella registrazione elettroencefalografica consentono di indagare la struttura e le connessioni funzionali delle varie parti del nostro cervello e di rivelarne eventuali alterazioni, spesso alla base di processi patologici quali l’epilessia, i disturbi cognitivi e quelli comportamentali. Nel corso della serata verranno illustrate le tecniche neuroradiologiche e neurofisiologiche e i dati ottenuti dal loro abbinamento, che consentono una migliore comprensione dei meccanismi alla base del funzionamento normale e patologico del cervello. E inoltre, com’è fatto il Dna? È possibile visualizzare i suoi errori? I ricercatori biologi mostreranno come e perché si studia il genoma umano e guideranno alla scoperta delle tecniche che permettono di “leggere” e “interpretare” il messaggio contenuto nel nostro Dna.

Si parlerà anche di efficacia e sicurezza degli antipsicotici, spesso prescritti senza una profonda conoscenza dei benefici e rischi del loro uso, soprattutto a lungo termine. Interessante anche la dimostrazione dell’eye tracker, una telecamera a infrarossi che permette di registrare i movimenti oculari e che i ricercatori del Medea stanno utilizzando per capire come ci guardano i bambini autistici: sarà possibile provare di persona l’eye tracker e osservare immediatamente il grafico del proprio sguardo.

Un altro gruppo di ricercatori del Medea mostrerà invece l’efficacia di un metodo, messo a punto a partire dalle ricerche neurofisiologiche sui neuroni a specchio, che utilizza la drammatizzazione e l’uso di marionette per promuovere le abilità sociali in bambini con diagnosi dello spettro autistico. Verranno inoltre illustrati gli studi sulla relazione tra il genitore e il proprio figlio, uno dei fattori fondamentali per lo sviluppo del bambino. Il Medea è impegnato nel testare l’efficacia di un intervento basato sulla video registrazione dell’interazione mamma-bambino su un campione di mamme ad alto rischio psicosociale, come quelle inserite nelle comunità mamma-bambino su decreto del Tribunale dei Minori.

Sempre sul fronte degli interventi precoci, sarà possibile visitare il Baby Lab, che svolge indagini sulla percezione acustica in neonati di 6 mesi. Infatti, recenti evidenze scientifiche mostrano che queste capacità, anche in bambini molto piccoli, sono indicative delle successive abilità di comunicazione, di linguaggio e di lettura.

Un’ulteriore conferma dell’importanza di un intervento precoce emerge dal ruolo dell’attenzione selettiva visiva nell’ambito dei disturbi di apprendimento. È di quest’anno la scoperta dell’efficacia dei videogiochi di azione sulle abilità di lettura nei bambini a rischio di avere disturbi di apprendimento e con dislessia. Ebbene, proprio il team che ha condotto lo studio illustrerà durante la serata l’importanza di questi risultati, utili per comprendere i meccanismi cerebrali alla base del disturbo di apprendimento più diffuso.

Infine, nell’ambito delle nuove tecnologie applicate alla riabilitazione, verranno mostrate apparecchiature robotizzate per migliorare lo schema del cammino e l’utilizzo degli arti superiori, come il Lokomat, che sostiene il piccolo paziente mentre lo assiste nel muovere le gambe come se stesse camminando, e l’Armeo, un braccio meccanizzato che favorisce la rieducazione del braccio e della mano mentre il bambino esegue dei videogiochi.

I laboratori saranno aperti dalle 19 alle 23 e sarà possibile avvicinare sei diversi percorsi tematici (info).

I festeggiamenti per il 50° proseguiranno il 19 ottobre con il convegno “Dalla parte dei bambini – Sguardi al passato e scenari futuri”, un’occasione per riflettere sulle prospettive e gli scenari del welfare sanitario. Interverranno personalità di grande rilievo nazionale e internazionale: l’economista Stefano Zamagni, il presidente del Forum associazioni familiari Francesco Belletti, il coordinatore dell’Unità di salute materna e perinatale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Mario Merialdi, il presidente dell’ Istituto superiore di sanità Fabrizio Oleari, il direttore dell’ufficio per l’integrazione degli alunni con disabilità del Miur Raffaele Ciambrone e l’assessore alla salute della Regione Lombardia Mario Mantovani.