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14 gennaio

L’«arte novissima» di Lucio Fontana alla Scuola della Cattedrale

Conferenza di Gianfranco Maraniello in San Gottardo in Corte a Milano in occasione della mostra al Museo del Duomo dedicata a uno dei protagonisti dell'arte del XX secolo.

di Federico PIZZI

13 Gennaio 2019

La Scuola della Cattedrale, presieduta da mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano, comincia il 2019 con una serata dedicata a Lucio Fontana, in occasione della mostra pensata dalla Veneranda Fabbrica come omaggio al grande artista italo-argentino: L’arte novissima, Lucio Fontana per il Duomo di Milano 1936-1956 (Sala Gian Galeazzo, Museo Del Duomo di Milano, 27 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019).

La mostra rappresenta l’evento ideale per presentare al pubblico il restauro dell’ultimo bozzetto in gesso della Quinta Porta del Duomo, creato da Fontana tra il 1955 ed il 1956 e mai esposto al pubblico perché giacente presso il Cantiere Marmisti della Fabbrica. L’opera è l’ultima che Fontana realizzò per la V Porta della Cattedrale.

In questa serata d’eccezione ci sarà un ulteriore evento straordinario: l’esposizione del primo bozzetto in gesso della Deposizione, pensata da Fontana come parte inferiore dell’Assunta, quale pala per l’altare di Sant’Agata. La fusione in bronzo dell’Assunta, eseguita nel 1972 per iniziativa della Veneranda Fabbrica, è anch’essa esposta in Duomo in questi giorni della mostra, sino alla fine di gennaio 2019.

Tanti gli spunti di riflessione, quindi, per approfondire l’incontro tra il genio profetico dell’estetica contemporanea e la Cattedrale, ripercorrendo l’avventura creativa di Fontana in Duomo cominciata nel 1935 tramite l’incarico di una statua per l’interno della Cattedrale (San Protaso, 1940) e proseguita con il concorso del 1950.

Una competizione per la quale egli concepì prove, definite dalla Fabbrica “arte novissima”: un’arte sacra talmente moderna da non trovare posto, infine, sulla facciata del Duomo.

«Un’introduzione all’opera di Lucio Fontana è l’osservazione di un gesto che ha modificato radicalmente la storia dell’arte in Italia – afferma Gianfranco Maraniello – La modernità si è generalmente accompagnata all’affermazione dell’opera come territorio autonomo. Sulla superficie della tela si sono succedute tendenze  che hanno espresso innovative ricerche pittoriche, linguaggi, temi e tecniche in modo compiuto  e circoscritto nel perimetro del dipinto. Con Lucio Fontana l’opera è divenuta uno spazio relativo: l’agire sul supporto della rappresentazione con un taglio, l’accogliere i buchi nella materia, il lasciare accadere il dinamismo della luce sono accenni a dimensioni “altre”, all’infinito, al superamento dell’immanenza del quadro a favore di un sentimento capace di trascendere il qui e ora di un’immagine».

L’evento, introdotto da Armando Torno, si terrà lunedì 14 gennaio 2019 alle ore 18.30 presso la Chiesa di San Gottardo in Corte (Via Pecorari, 2 – Milano), vedrà una conferenza di Gianfranco Maraniello, Direttore del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e membro del Comitato Scientifico della Veneranda Fabbrica del Duomo, ed un saluto di Mons. Gianantonio Borgonovo e dei curatori della mostra Massimo Negri, membro del Comitato Scientifico, e Michele Aversa.

Ingresso libero con prenotazione, fino ad esaurimento posti, a partire dalle ore 18.00

Info: Scuola della Cattedrale:  Tel. 02 36169314 scuoladellacattedrale@duomomilano.it www.duomomilano.it

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