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28 luglio

L’architettura degli edifici di culto,
convegno alla Triennale

In occasione della XXI Esposizione Internazionale una giornata di studio e confronto col contributo di architetti, pensatori ed esperti di diverse estrazioni e religioni, che su questo tema si esercitano in campo internazionale

di Carlo CAPPONI Responsabile Ufficio Beni culturali - Diocesi di Milano

21 Luglio 2016

In occasione della XXI Triennale di Milano si torna ad affrontare il tema della progettazione dei luoghi di culto con una giornata di studio in programma giovedì 28 luglio (in allegato il programma completo). Non più edifici in cui trovarsi a “rendere” un culto in alcuni giorni della settimana, ma ambienti in cui si possa costruire quella trasversalità di relazioni che, a partire dal riconoscersi attori nell’azione della preghiera comune, possano aiutare a rendere viva una socialità, la costruzione di una umanità vera.

La mostra al Museo Diocesano Design behind Design (in allegato), dopo molti decenni ha riportato l’edificio sacro all’interno dei temi di ricerca che questa ultima Triennale ha offerto al vasto pubblico di designer, architetti, artisti, cultori della ricerca del bello. La “critica militante”, infatti, aveva posto in ombra il tema dell’edificio per il culto anche se molti degli stessi maestri ne hanno realizzato più d’uno. L’architettura del sacro era come un tema minore nel campo del progetto, ma ricercato perché, consapevolmente, la sua realizzazione ha delle durabilità ben maggiori di quella che può avere la costruzione di una dimora o di un altro edificio civile, anche se pubblico.

La mostra al Museo Diocesano, nella obbligata ristrettezza comandata da una esposizione, ha presentato pochi edifici proprio scelti in questa lettura dettata dal grande storico. Edifici che hanno tessuto una relazione con l’immediato intorno. Non ricerca di monumentalità conclamata, basti pensare alle grandi facciate delle chiese poste a quinta di chiusura di viali o piazze, ma edifici posti quasi a sospendere il veloce passo del passante. Punti di osservazione e di attesa. Cucitura di punti per farne una rete.

Nell’incontro promosso alla Triennale interverranno coloro che hanno recentemente edificato spazi per la preghiera in Iran (Arash Ahmadi), in Libano (Makram El Kadi), in Germania (Michele De Lucchi), in Italia (Cino Zucchi, Michele Reginaldi, Alessandro Peia, autori di un centro buddista; Luca Ceccattini, progettista di un nuovo Centro islamico di Sesto). Il tema della specificità del luogo di culto sarà enucleato da monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale alla cultura della diocesi di Milano, e da rav Roberto Della Rocca, direttore del Centro di cultura ebraica, entrambi noti per la loro attenzione al tema specifico dell’arte. Nel corso della giornata si potranno ascoltare anche esperienze di designer come Elio Carmi e David Palterer che hanno elaborato oggetti per il culto. Interverrà, presentando il progetto elaborato per la moschea di Milano, l’architetto Italo Rota.

Da sempre la Triennale è spazio per il confronto tra la più alta produzione del disegno dell’arredo e dell’oggettistica, dal gioiello alla componentistica della casa e all’opera d’arte che mai è mancata in tutte le Esposizioni internazionali. Come nella mostra al Museo Diocesano si è voluto presentare la declinazione del tema dell’architettura associato a tutto ciò che rende possibile sia il riconoscimento dell’azione, come la Croce, sia un corretto svolgimento, il Libro del Vangelo, e la componentistica necessaria al rito che oltre a valenze immediate e necessarie di utilità, spesso presentano valori simbolici che travalicano la materia stessa.

In passato, troppo assorbiti dall’emergenza, a volte si sono edificate chiese funzionali ma poco significative per esprimere le valenze simboliche che la tradizione ci ha consegnato. Oggi, allora, è giunto il momento di ripensare al tema dell’architettura sacra. Perché se in Lombardia non c’è più una cogente richiesta di nuove edificazioni, così non è nel resto d’Italia e ancor più fuori dall’Occidente europeo. I recenti convegni liturgici del monastero di Bose, infatti, hanno mostrato come in molte aree c’è una richiesta e necessità di luoghi di culto. Basti pensare allo sforzo massiccio del Patriarcato di Mosca che ha un piano per più di cento chiese nuove. O alle Repubbliche dell’ex Federazione jugoslava che stanno intervenendo nella costruzione sia di moschee che di chiese cristiane, siano esse ortodosse o di rito latino.

La giornata alla Triennale permetterà di fare il punto su una situazione in movimento. La compresenza di differenti vie religiose potrà vedere unità di intenti e diversità di applicazione, ma sempre inserite organicamente in una ricerca di equilibrio in sé e per le persone che a questi luoghi accedono e cercano.

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