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Duomo di Milano

La Maddoninna brilla di nuova luce

Una illuminazione appositamente progettata per il simbolo di Milano, ma anche per la facciata e le vetrate della Cattedrale: un dono della Veneranda Fabbrica alla città.

28 Dicembre 2016

Un nuovo traguardo segna il cammino della Veneranda Fabbrica, nel solco di un impegno preso con tutti i milanesi, fedeli e visitatori provenienti da tutto il mondo che ogni anno giungono in città.

La Madonnina, la facciata e le vetrate del Duomo si vestono oggi di rinnovato splendore.

Infatti, dopo aver inaugurato il nuovo impianto di illuminazione interno al Monumento il 1 maggio 2015, in occasione dell’avvio del semestre di Expo, la Veneranda Fabbrica, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie, prosegue nel segno di tale impegno, donando nuova luce al Monumento.

Il progetto definitivo, affidato dal Consiglio d’Amministrazione all’Ing. Pietro Palladino, dello Studio Ferrara Palladino e associati, già progettista del vecchio impianto esterno e dell’illuminazione interna al Monumento, è stato consegnato e approvato in Soprintendenza alla fine di aprile 2016.

Grazie alla proficua collaborazione instaurata con il Comune di Milano e con A2A, il cui ruolo è stato determinante per il raggiungimento dell’obiettivo per la vigilia di Natale, la Fabbrica consegna così in dono alla città questa straordinaria realizzazione per le festività.

La Madonnina del Duomo si staglia dalla Guglia Maggiore rivestita di nuova luce. Questo straordinario segno di protezione, così caro ai milanesi ed a tutti coloro che giungono a Milano, sarà così visibile come mai prima d’ora nella notte, apparendo in tutto il suo fulgore dalla guglia più alta della Cattedrale.

PRIMA: L’illuminazione fino ad oggi in uso per la Madonnina, è realizzata con lampade PAR (quindi soggette a frequenti problemi e sostituzioni, nonché ad alto consumo energetico) ancorate a due cerchi metallici posti alla base della statua su due ordini di altezza. Per illuminare il volto della Madonnina è stato necessario posizionare una delle lampade sull’alabarda, a un’altezza più elevata, così da evitare l’aggetto del drappo dell’abito (che blocca buona parte delle intensità luminose emesse dalle lampade), e avere un angolo di proiezione più favorevole.

La parte posteriore della statua risulta illuminata solo nella parte inferiore. Questo effetto è dovuto in parte alla ripartizione delle intensità luminose delle lampade, ma soprattutto alle geometrie di installazione poco favorevoli.

ADESSO: Per la nuova illuminazione della Madonnina è previsto l’utilizzo di proiettori Led di piccole dimensioni (7 cm di diametro, 0,5 kg di peso) installati su bracci telescopici e snodati in carbonio, ancorati ai cerchi metallici esistenti con appositi giunti. I bracci così strutturati offrono al sistema un buona resistenza e al contempo consentono la giusta flessibilità per realizzare i puntamenti nel modo più preciso possibile.

La nuova soluzione prevede l’aggiunta di uno sbraccio addizionale che, partendo dall’alabarda, raggiunge una posizione che dista circa 70 cm dalla schiena. In tal modo sarà possibile rischiarare anche la parte posteriore alta della statua in modo sufficiente da non costituire più un “lato scuro”, rendendo finalmente completamente visibile la Madonnina.

Per l’illuminazione della statua sono stati previsti n. 21 proiettori Led. L’impiego di proiettori con diverse ottiche consente di illuminare la statua in tutte le sue parti, riducendo le zone di ombra. I valori di illuminamento ottenuti sono nell’ordine dei 1000 lx. L’intero intervento è stato sostenuto economicamente dalla Veneranda Fabbrica.