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In libreria

Garzonio intervista Olmi su Martini

A cinque anni dalla morte del Cardinale, nel libro curato dal giornalista e scrittore il regista riprende i temi fondamentali del docu-film «Vedete, sono uno di voi»

8 Settembre 2017
Ermanno Olmi e, sullo sfondo, Carlo Maria Martini

Carlo Maria Martini visto con gli occhi di Ermanno Olmi: a cinque anni dalla morte del Cardinale, nel libro-intervista Vedete, sono uno di voi curato da Marco Garzonio (96 pagine, 12 euro), il regista riprende i temi fondamentali dell’omonimo docu-film.

Il 31 agosto 2012 all’Aloisianum di Gallarate moriva Martini. Dalla stanza al terzo piano della residenza dei Gesuiti prende avvio il film di Olmi Vedete, sono uno di voi. Garzonio era al capezzale di Martini, e la sua poesia Morte di un uomo (in Siamo il sogno e l’incubo di Dio, Àncora 2015), sorta in quei momenti, diventerà l’icona da cui il film parte e si dipana.

Questo libro rappresenta il “distillato” dei quattro anni di lavoro che hanno visto Ermanno Olmi e Marco Garzonio impegnati nell’ideazione, con il soggetto e la sceneggiatura scritti a quattro mani, del docu-film su Carlo Maria Martini. Ripartendo proprio dai temi fondamentali del film, Olmi tratteggia il «suo» personale ritratto del Cardinale, visto come figura emblematica della Chiesa contemporanea e della società italiana; attraversando eventi drammatici – il terrorismo degli anni di piombo, le stragi di mafia dopo l’assassinio di Falcone e Borsellino, le ristrutturazioni industriali con la crisi del lavoro, Tangentopoli – Martini ha saputo guardare oltre i tempi bui continuando ad attingere alla dimensione spirituale e interiore, dando così senso agli smarrimenti e alle inquietudini della gente, che in lui ha visto l’autenticità della testimonianza e lo ha riconosciuto come punto di riferimento, profetico su molte questioni, per credenti e non credenti.

L’intervista è il genere letterario che meglio può rendere le tappe principali di un percorso in cui un filo rosso lega la ricerca interiore agli eventi e assicura la coerenza del cammino. In queste pagine trova così eco e sostanza, quasi in presa diretta, l’evoluzione del docu-film: un intenso fluire di riflessioni, di esperienze, di storie, di scoperte, in cui l’idea di partenza prende forma, cresce, si trasforma in immagini. Fino a riverlarci un Martini sorprendente di cui possiamo sicuramente dire vedete, è uno di noi. Come Olmi.