Share

Musica

I cori di Gerusalemme, strumento per la pace

Dal 18 al 25 settembre saranno in tournée nel Canton Ticino e in Lombardia gli allievi della scuola musicale Magnificat,�che accoglie elementi appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste

Saverio CLEMENTI Redazione

14 Settembre 2009

La musica come strumento per costruire la pace attraverso il dialogo interreligioso. È quanto si prefiggono i cori dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme che dal 18 al 25 settembre saranno in tournèe nel Canton Ticino e in Lombardia. Il Magnificat è una scuola musicale che ospita docenti e allievi appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste ed è stato costituito e opera nell’ambito della Custodia di Terra Santa, in una realtà caratterizzata da tensioni e violente contrapposizioni.
Èla prima volta che i due cori (uno giovanile, il "Yasmeen", e uno adulto, il "Magnificat", entrambi diretti da Hania Soudah Soubbara) si esibiscono in Lombardia. Durante la tournèe, dopo quattro concerti in Svizzera, faranno tappa a Legnano (23 settembre, ore 21, chiesa dei Santi Martiri Anauniani), Milano (24 settembre, ore 19, Basilica di San Lorenzo alle Colonne) e Como (25 settembre, ore 21, Basilica di San Fedele). Sarà eseguito un repertorio di musica sacra araba cristiana.
Il programma è il frutto di un lungo lavoro di ricerca realizzato da padre Armando Pierucci, fondatore e presidente dell’Istituto Magnificat, che ha raccolto e armonizzato circa 600 canti palestinesi, libanesi, iracheni e di altri Paesi del Medio Oriente. La tradizione musicale araba cristiana è una testimonianza della presenza di questa piccola comunità rimasta nei luoghi d’origine della Cristianità nel corso dei secoli, malgrado condizioni di vista assai difficili.
I cori di Gerusalemme saranno ospitati e accompagnati dal coro Dalakòpen di Verghera di Samarate, in provincia di Varese, diretto dal maestro Pietro Ferrario. Un gruppo sorto per valorizzare linguaggi e tradizioni musicali che affondano le radici in storie e culture differenti. «Il nostro coro – spiega Carlo Penati, coordinatore della rassegna – sostiene il “Progetto Gerusalemme”, un’iniziativa di cooperazione internazionale nata dal desiderio di condividere le difficoltà di chi si trova ad operare in un contesto drammatico ricercando le vie della pace e della fraternità».
La tournèe è promossa anche dall’Associazione Amici del Magnificat, che ha sede a Melide (Svizzera). «Nel generale clima di tensione della Terra Santa – aggiunge padre Pierucci, che è anche organista della Basilica del Santo Sepolcro – l’Istituto ha come vocazione principale di costituire un luogo di pacifica convivenza tra allievi e professori di diverse origini sociali e confessionali. Presso il Magnificat, cristiani, ebrei e musulmani imparano infatti insieme l’arte della musica. Costituisce dunque un vero e proprio laboratorio di pace che, a detta di alcuni suoi allievi, cambia veramente le persone».
L’Istituto offre un insegnamento accademico di alto livello: tramite la convenzione firmata tra la Custodia e il Conservatorio di Musica di Vicenza, permette anche di ottenere diplomi e riconoscimenti universitari europei.
Dice padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa: «Ciò che la Custodia persegue con l’Istituto Magnificat è che i giovani siano educati al Bello, invece che rimanere nelle strade ad imparare forse a lanciare sassi». Un’opera preziosa, quindi, per diffondere, attraverso la musica, una cultura di pace. L’iniziativa ha ottenuto il patronato della Regione Lombardia.

Per conoscere meglio l’Istituto Magnificat di Gerusalemme La musica come strumento per costruire la pace attraverso il dialogo interreligioso. È quanto si prefiggono i cori dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme che dal 18 al 25 settembre saranno in tournèe nel Canton Ticino e in Lombardia. Il Magnificat è una scuola musicale che ospita docenti e allievi appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste ed è stato costituito e opera nell’ambito della Custodia di Terra Santa, in una realtà caratterizzata da tensioni e violente contrapposizioni.Èla prima volta che i due cori (uno giovanile, il "Yasmeen", e uno adulto, il "Magnificat", entrambi diretti da Hania Soudah Soubbara) si esibiscono in Lombardia. Durante la tournèe, dopo quattro concerti in Svizzera, faranno tappa a Legnano (23 settembre, ore 21, chiesa dei Santi Martiri Anauniani), Milano (24 settembre, ore 19, Basilica di San Lorenzo alle Colonne) e Como (25 settembre, ore 21, Basilica di San Fedele). Sarà eseguito un repertorio di musica sacra araba cristiana.Il programma è il frutto di un lungo lavoro di ricerca realizzato da padre Armando Pierucci, fondatore e presidente dell’Istituto Magnificat, che ha raccolto e armonizzato circa 600 canti palestinesi, libanesi, iracheni e di altri Paesi del Medio Oriente. La tradizione musicale araba cristiana è una testimonianza della presenza di questa piccola comunità rimasta nei luoghi d’origine della Cristianità nel corso dei secoli, malgrado condizioni di vista assai difficili.I cori di Gerusalemme saranno ospitati e accompagnati dal coro Dalakòpen di Verghera di Samarate, in provincia di Varese, diretto dal maestro Pietro Ferrario. Un gruppo sorto per valorizzare linguaggi e tradizioni musicali che affondano le radici in storie e culture differenti. «Il nostro coro – spiega Carlo Penati, coordinatore della rassegna – sostiene il “Progetto Gerusalemme”, un’iniziativa di cooperazione internazionale nata dal desiderio di condividere le difficoltà di chi si trova ad operare in un contesto drammatico ricercando le vie della pace e della fraternità».La tournèe è promossa anche dall’Associazione Amici del Magnificat, che ha sede a Melide (Svizzera). «Nel generale clima di tensione della Terra Santa – aggiunge padre Pierucci, che è anche organista della Basilica del Santo Sepolcro – l’Istituto ha come vocazione principale di costituire un luogo di pacifica convivenza tra allievi e professori di diverse origini sociali e confessionali. Presso il Magnificat, cristiani, ebrei e musulmani imparano infatti insieme l’arte della musica. Costituisce dunque un vero e proprio laboratorio di pace che, a detta di alcuni suoi allievi, cambia veramente le persone».L’Istituto offre un insegnamento accademico di alto livello: tramite la convenzione firmata tra la Custodia e il Conservatorio di Musica di Vicenza, permette anche di ottenere diplomi e riconoscimenti universitari europei.Dice padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa: «Ciò che la Custodia persegue con l’Istituto Magnificat è che i giovani siano educati al Bello, invece che rimanere nelle strade ad imparare forse a lanciare sassi». Un’opera preziosa, quindi, per diffondere, attraverso la musica, una cultura di pace. L’iniziativa ha ottenuto il patronato della Regione Lombardia.Per conoscere meglio l’Istituto Magnificat di Gerusalemme