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21 febbraio

A Lecco Elikya dà musica al “Vento di cambiamento”

In una serata alla Sala Ticozzi i brani del coro multietnico si fonderanno con le immagini del documentario africano “Wind of Change”, distribuito dal Coe

11 Febbraio 2020
Antonio Nava

Venerdì 21 febbraio, alle 21, alla Sala Ticozzi di Lecco, originale performance del Coro Elikya, le cui musiche e coreografie si fonderanno con le immagini del documentario Wind of Change, una delle tante pellicole africane distribuite dal Coe (Centro orientamento educativo) di Barzio. La serata nasce dall’esigenza di far conoscere il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina a nuovi pubblici. Lo sforzo creativo di unire immagini e musica è stato premiato dalla Fondazione Cariplo all’interno del bando “Nuovi pubblici dalla A alla Zebra”, in partenariato con lo stesso Coe e l’Ismu.

A invitare a Lecco il Coro Elikya sono stati i familiari di Antonio Nava, volontario Caritas di Acquate, a 10 anni dalla sua morte (si veda il box a sinistra). Il concerto sarà anche un’occasione concreta di solidarietà, visto che il “biglietto di ingresso” richiesto è costituito da prodotti per l’igiene personale che la Caritas di Lecco destinerà agli ospiti del Rifugio notturno e al Carcere di Pescarenico.

La serata è anche idealmente un’ulteriore tappa del Mese della Pace, nella quale la Chiesa locale e le associazioni – che in gennaio hanno organizzato la Marcia della Pace per le vie della città e si impegnano per l’Oasi di Pace nella chiesa di Bonacina – si sono lasciate coinvolgere.

Il Coro

Il Coro Elykia (speranza in lingua bantù) è un insieme multietnico di coristi e musicisti, costituitosi nel 2010 e diventato associazione nel 2012. Partita informalmente negli anni Novanta da Barzio, in Valsassina, come una delle tante iniziative del Coe, quella di Elikya non è solo una realtà musicale, ma anche un progetto di incontro e confronto che ha portato questi giovani artisti a esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi: da Family 2012 alla presenza di papa Benedetto al Premio volontario dell’anno Focsiv 2014 con papa Francesco, fino alla Giornata contro la tratta 2016 con il Nobel per la Pace Kailash Satyarthi. Oggi il Coro Elikya è composto da una sessantina di persone, in gran parte cantanti, divisi in quattro sezioni (soprani, contralti, tenori, bassi), accompagnati da una decina di musicisti.

Il repertorio iniziale attingeva soprattutto alle tradizioni musicali di diverse aree del mondo, con una prevalenza di canti religiosi cristiani, completamente riarrangiati da musicisti africani e italiani, con strumenti di varie origini e una forte connotazione afro. Il primo cd, realizzato nel 2012, che porta il nome del Coro, raccoglie soprattutto questo genere di pezzi. Il passo successivo, scandito da un secondo album dal titolo di Fuoco dentro, è stato quello di scrivere testi e musiche originali. Costituirsi associazione per Elikya ha significato non limitarsi più ai soli concerti, ma inserirsi in progetti di animazione sociale, anche nelle periferie di Milano.

A Lecco coristi e musicisti interpretano in scena dal vivo i brani di Elikya scelti ad hoc per amplificare i temi del cortometraggio. Poesie, racconti e testimonianze si alternano e integrano gli spezzoni cinematografici. La regia è di Anna Maria Ponzellini, la direzione di Raymond Bahati.

Il film

Wind of change (“Vento di cambiamento”), cortometraggio di 40 minuti già pluripremiato, è il ritratto di una famiglia contadina, con papà, mamma e sette bambini, in Kenya nel mese di marzo, quando in passato cadevano piogge abbondanti. Il capofamiglia Kisilu confida le sue ansie alla videocamera come in un diario quotidiano. Viviamo giorno per giorno l’attesa della pioggia, la faticosa crescita dei germogli nel suo campo di miglio. Uno sguardo intimo e toccante sulla lotta quotidiana contro i cambiamenti climatici. Molto attivo e consapevole del suo ruolo in famiglia e nel villaggio, Kisilu non si arrende e promuove un nuovo progetto per la comunità.

È un film del catalogo Coe che presenta una selezione delle migliori opere da Africa, Asia e America latina la cui vetrina è il Festival del Cinema Africano,d’Asia e America latina di Milano, pronto a partire per la sua trentesima edizione il 21 marzo.

Un padre generoso

Dieci anni fa, all’improvviso, in una giornata sulla neve, a 61 anni, moriva Antonio Nava, papà di don Tommaso Nava, coadiutore a Valmadrera. Antonio conobbe la moglie Elisabetta lavorando all’Istituto Sacra famiglia di Cesano Boscone; poi si trasferì sulle rive del Lario per diventare prima vice e poi responsabile pieno della sede dello stesso istituto per anziani a Regoledo di Perledo. Con due amici fondò Anteas Lecco per accompagnare anziani e disabili verso strutture sanitarie e socio-sanitarie. La famiglia intanto cresceva: quattro figli che, con la mamma, vogliono condividere la figura di un padre generoso.