Il pane non è solo ciò che si mangia. È il simbolo dell’uomo che lo crea, della diversità dei popoli che lo producono, del coraggio delle persone che partono per cercarlo, della comunità che esso aggrega attorno a sé, della solidarietà quando lo si divide. Lo sanno bene a Fondazione IBVA, ente gestore di “Panificando”, forno sociale che sorge nel cuore di Milano, in via Santa Croce 15, in cui ogni giorno volontari panificatori producono pane che viene donato poi, fresco e fragrante, alle famiglie che ne hanno bisogno.
A IBVA non fanno solo il pane. La Fondazione gestisce 2 social market, appartamenti per famiglie in emergenza abitativa, scuola d’italiano e centro contro la dispersione scolastica, eppure il gesto di dare il pane a chi ne ha bisogno è sembrato loro il comune denominatore di tutto quel che fanno, l’unità di misura dell’agire solidale, ecco allora il perché di un festival sul pane.
Così proprio in via Santa Croce 15, nello splendido giardino di IBVA all’ombra della basilica di Sant’Eustorgio, il 30 e 31 maggio si terrà “Le parole del pane Festival”. Una manifestazione che dopo il successo al debutto dello scorso anno, giunge ora alla sua seconda edizione con una programmazione ricca di workshop, talk, spettacoli, musica, non per parlare di pane, ma per parlare di ciò a cui il pane rimanda. Sette le parole scelte: mani, braccia, strade, immagini, gusto, volti, legni. Per ciascuna parola, un evento associato, così da comporre il ricco programma delle due serate. Il tutto a ingresso gratuito.
Giovedì 30 si comincia alle 16:30 con “Il pane degli altri: khachapuri” workshop a cura di Tone Bread Lab per imparare a fare il tipico pane georgiano. In contemporanea il laboratorio per bambini fra i 4 e gli 11 anni “Pronti in favola” dedicato al rapporto fra cibo e fiabe a cura di Lyceum. Alle 18:00 sul palco principale gli Zarièl “Le strade di polvere” poteranno in scena il loro spettacolo di musica e parole per popoli in viaggio. Alle 19:30 è la volta dell’aperitivo a cura ovviamente di Panificando, sulle note del dj set afrobeat di Dj Pavo. La giornata si conclude poi alle 21:00 con “Naufraghi senza volto” spettacolo di Renato Sarti e Valentina Picello tratto dall’omonimo libro di Cristina Cattaneo.
Venerdì 31 si ricomincia sempre alle 16:30. Questa volta si parte con il “Rito di panificazione collettiva” condotto da Davide Longoni e Madre Project, mentre in contemporanea si tiene un secondo laboratorio per bambini fra i 4 e gli 11 anni sul tema del viaggio. Alle 18:00 è prevista la bellissima conferenza-spettacolo di Mario Calabresi che a partire dal suo libro “Ad occhi aperti”, con l’aiuto di un ledwall, racconterà le foto che hanno fatto la storia. Alle 19:30 il momento aperitivo con dj Pavo e a seguire il gran finale alle 21:00 con Lella Costa e la Piccola Orchestra dei Popoli che suonerà con gli strumenti del mare, ossia strumenti musicali fabbricati con il legno dei barconi di migranti giunti a Lampedusa, grazie a un progetto di Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Una performance di musica e parole per sommersi e salvati, a partire da un testo inedito di Paolo Rumiz: “Memoria del legno”.
Due giorni preziosi dunque, possibili anche grazie ai partner coinvolti: Comune di Milano, Municipio 1, Madre Project, Panificio Davide Longoni, Tone Bread Lab. Un’occasione per i cittadini di potersi incontrare, discutere, riflettere di temi quali migrazioni, diritti, frontiere, povertà, integrazione, conflitti. Un momento collettivo in cui ridare diritto di parola a ciò che è umile, comune, condivisibile, in una parola: essenziale. Come lo è il pane. Ma anche come lo è ciò a cui il pane rimanda: l’incontro, l’altro, la convivenza, la convivialità, la terra, la pace.
L’ingresso agli eventi è gratuito con prenotazione consigliata.
Tutte le info su www.ibva.it.