Share

Usmate

La Lampre dona i regali natalizi al Fondo

La decisione di Mario Galbusera, presidente dell'azienda-leader nei laminati d'acciaio, dopo aver ascoltato le parole dell'Arcivescovo

di Pino NARDI

10 Dicembre 2009

Un imprenditore illuminato, uno che si è fatto da sé («in fondo mi sento ancora un operaio») ed è arrivato a costituire un’azienda a «conduzione familiare», nonostante i 300 dipendenti, con stabilimenti anche all’estero, oltre alla sede di Usmate Velate. Lui si chiama Mario Galbusera, presidente del Gruppo Lampre, azienda leader nei laminati d’acciaio.
Venerdì sera, dopo il Discorso alla città in S. Ambrogio, incontrando il cardinale Tettamanzi ha consegnato un cospicuo assegno da destinare al Fondo Famiglia-Lavoro. «Ho sentito l’Arcivescovo durante la visita pastorale in occasione del patrono dell’oratorio a Bernareggio. Lì aveva lanciato anche questo messaggio di solidarietà, l’ho recepito e me lo sono tenuto dentro – racconta Galbusera -. Poi, parlandone in famiglia, con i miei figli, abbiamo detto: perché quest’anno non essere vicini a chi è in sofferenza, a quelli a cui manca il posto di lavoro! Ne ho parlato con le nostre maestranze per avere anche da loro un’opinione: invece dei soliti regali natalizi, perché non dare questo segnale che può essere anche un’ispirazione per altre realtà imprenditoriali oppure artigianali?».
Infatti, l’imprenditore non si ferma al proprio contributo, ma intende sensibilizzare anche altre realtà. «In questi giorni in tempo di record prepareremo una brochure da mandare ai nostri oltre 1500 clienti in Italia e nel mondo. Vuole essere un segnale per invogliare qualcun altro a fare questo passo».
Un’azienda da sempre attenta alla dimensione sociale, alla solidarietà. «L’anno scorso abbiamo fatto iniziative con l’Istituto Europeo di Oncologia. Quest’anno sentiamo i consigli del Cardinale, come del nostro parroco, e prendiamo questa opportunità di aderire ai disagi che ci sono in questo periodo nella nostra Diocesi. Mandiamo un messaggio diverso, che non è quella della bottiglia di spumante, dell’orologio o della cravatta, ma un regalo concreto che viene dall’anima, per famiglie che hanno bisogno veramente per poter vivere in modo più sereno».
Il Cardinale ha risposto al presidente Galbusera, manifestando tutta la propria gioia e riconoscenza per questo gesto: «Mostrando di preferire una vicinanza concreta e solidale a chi attraversa momenti di bisogno piuttosto che lo scambio dei tradizionali doni natalizi – certo graziosi, ma pure un po’ superflui – voi offrite una testimonianza carica di speranza e particolarmente significativa nei giorni in cui celebriamo il mistero di un Dio che per amore si è fatto povero e debole: davvero il suo esempio ha preso dimora nel cuore di tanti uomini e donne di buona volontà».
L’esempio dell’imprenditore Mario Galbusera sia di stimolo per altre iniziative di solidarietà.