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Famiglia-lavoro

Grazie al Fondo ora c’è chi ce la fa

di Cristina CONTI

23 Dicembre 2009

Seicento euro al mese di affitto da pagare, una bambina piccola e uno stipendio che non sempre arriva. Una situazione drammatica che ha trovato un valido aiuto nel Fondo famiglia-lavoro voluto dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Giacomo è siciliano, ha un lavoro nel campo dell’edilizia. Da cinque anni vive a Desio insieme alla moglie e da poco hanno avuto una bambina. «Mia moglie era senza lavoro e nel giro di qualche mese ho iniziato ad avere problemi con la busta paga. Prendevo sui 1.200-1.300 euro al mese, poi improvvisamente non è arrivato più nulla. Mi sono davvero spaventato», racconta.
Poi ha sentito parlare del Fondo, che prevede un aiuto economico da parte della Diocesi di Milano alle persone che, a causa della crisi economica, si trovano in una particolare situazione di bisogno: una tantum per far fronte alle esigenze di prima necessità, che nasce dalla generosità del Cardinale e della comunità cristiana. Nel giro di pochi giorni, Giacomo ha presentato la documentazione necessaria per dimostrare che l’azienda non lo pagava regolarmente. E dopo poco tempo è arrivata la lettera dell’Arcivescovo che diceva che la sua domanda era stata accettata. Mille euro per tre mesi. Una generosa boccata di ossigeno.
«È stato un aiuto fondamentale – sottolinea -. In questo modo, infatti, abbiamo potuto arrivare tranquillamente fino a settembre e siamo riusciti a far fronte alla spesa, all’affitto e all’occorrente per la bambina. Ora mia moglie ha trovato lavoro come aiuto cuoca in una scuola. È precaria, ha un contratto a termine fino a giugno, ma almeno abbiamo uno stipendio fisso con cui pagare le uscite mensile, perché io continuo ad avere problemi e la mia retribuzione, quando arriva, non supera, ancora oggi, i 500-600 euro». La loro è solo una delle tante famiglie milanesi che si sono trovate in gravi difficoltà per la crisi economica dell’ultimo anno. Perdita del lavoro, cassa integrazione, buste paghe che improvvisamente si dimezzano, fino addirittura a sparire. «Speriamo che questo periodo difficile finisca presto – conclude Giacomo -. Ci sono molte persone che fanno davvero fatica ad andare avanti: sia precari sia lavoratori dipendenti, che fino a poco tempo fa riuscivano senza problemi ad arrivare a fine mese. Ringrazio davvero l’Arcivescovo per l’idea che ha avuto. Il suo aiuto ci è stato davvero utile».