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Fino al 12 maggio

A Imbersago la festa dell’Apparizione e del Miracolo della Madonna del Bosco

Giovedì 9 maggio prossimo si celebra al Santuario la festa dell’Apparizione e del Miracolo. Davvero numerose le iniziative della Novena di preparazione, in corso fino al 12 maggio

padre Giulio BinaghiRettore

12 Maggio 2019

Terminato l’anno celebrativo del 4° centenario dell’Apparizione della Madonna del Bosco (2017-2018), continua numerosa la presenza di pellegrini che vengono al Santuario adagiato sul colle che domina la valle dell’Adda, il Resegone e la Grigna.
Quanti salgono a questo luogo benedetto, magari dopo aver percorso i 349 gradini dell’imponente Scala Santa che termina davanti al monumento dedicato a San Giovanni XXIII, vengono accolti e guidati a meditare che il pellegrinaggio è immagine del cammino della vita e ancor più del percorso della fede che conduce ai cieli nuovi e alla terra nuova.
Nel pellegrinaggio della fede, chi arriva al Santuario cerca la compagnia della Vergine, che accoglie, conduce a Gesù e invita a seguire Gesù; inoltre invoca la Madre di Dio nel compimento dei cosiddetti “esercizi spirituali del pellegrinaggio», tanto raccomandati dal nostro Arcivescovo nella lettera pastorale, per crescere nella fede, sostenere la fatica del cammino e giungere alla Gerusalemme celeste.
Il Santuario della Madonna del Bosco vuole essere luogo dove si propongono questi “esercizi”: l’ascolto della Parola di Dio che muove a conversione e conduce al Sacramento della Riconciliazione, l’Eucaristia come centro del pellegrinaggio e della vita del discepolo, la preghiera personale e comunitaria quotidiana. E’ questa la «mission» di un Santuario.

Papa Francesco, incontrando lo scorso novembre i partecipanti al 1° convegno internazionale dei Rettori e degli Operatori dei Santuari, invitava a rendere il Santuario «un luogo di accoglienza, di preghiera e di misericordia».
E aggiungeva: «Quanto abbiamo bisogno dei Santuari nel cammino quotidiano che la Chiesa compie! Un Santuario è il luogo dove il nostro popolo più volentieri si raccoglie per esprimere la propria fede nella semplicità, e secondo le varie tradizioni che sono state apprese fin dall’infanzia. Per molti versi i nostri Santuari sono insostituibili perché mantengono viva la pietà popolare, arricchendola di una formazione catechetica che sostiene e rafforza la fede e alimentando al tempo stesso la testimonianza della carità».
La novena che stiamo vivendo in preparazione alla festa, vuole essere momento di preghiera e di formazione.
Ogni giorno, al termine del S. Rosario serale meditato salendo la Scala Santa verrà proposto e spiegato un Salmo, consegnato come testo per la preghiera in famiglia e scelto tra i salmi che i pellegrini Ebrei pregavano nel pellegrinaggio verso la città santa. Noi oggi li preghiamo insieme a Gesù e a Maria, perché cresca il vigore della nostra fede nel cammino verso la Gerusalemme del cielo, insieme a tanti nostri fratelli e sorelle provenienti da diversi continenti e che anche nei Santuari rendono visibile la ‘Chiesa dalle genti’.

Una storia da raccontare

Mancava. Mancava proprio un testo che raccontasse le vicende storiche del Santuario della Madonna del Bosco, in quel di Imbersago. Finalmente, l’occasione per colmare questa lacuna è stata la celebrazione del 4° centenario dell’Apparizione della Vergine (1617-2017). La Dott.ssa Lara Maria Rosa Barbieri, storica dell’arte e laureata presso l’Università degli Studi di Pavia, ricevuto l’incarico, si è subito messa al lavoro e ha scandagliato numerosi archivi riuscendo a compiere accurate ricerche e a reperire abbondante documentazione per la stesura del testo. L’opera, intitolata “Il Santuario della Madonna del Bosco” ha visto la luce nel mese di dicembre 2018 a coronamento del 4° centenario. Il testo si apre con la prefazione dell’Arcivescovo Mons. Mario Delpini e i contributi di Mons. Bruno Maria Bosatra, Direttore dell’Archivio storico diocesano di Milano, e del Rettore del Santuario. Racconta una storia di popolo fatta di umili inizi, di avvenimenti feriali, di accoglienza premurosa dei pellegrini, di gente che nel corso di quattro secoli è salita a questo colle, di sacerdoti dediti con fedeltà al loro ministero, di una devozione a Maria vissuta intensamente e trasmessa come preziosa eredità nelle famiglie di entrambe le rive dell’Adda, di adunate di parrocchie e associazioni attorno alla Madre del Redentore. Questa storia semplice e popolare è anche una storia stupenda perché scandita da doni mandati dal Cielo, da apparizioni e miracoli e intessuta delle opere meravigliose di Dio. E’ storia dell’uomo che cerca Dio e lo trova nel Bambino in braccio a Maria. E’ storia di Dio che consola e perdona i suoi figli, chiama a conversione, inonda di gioia i cuori, guarisce le ferite della vita e infonde speranza. C’è però una storia che il libro non è in grado di raccontare perché scritta dal Signore nell’intimo dei cuori di quanti, lungo i secoli, sono approdati al Santuario e ancora oggi vi salgono con pesanti fardelli e ripartono trasfigurati. Ci auguriamo che il testo possa contribuire a fare memoria del passato e a trasmettere alle nuove generazioni il ricco patrimonio di fede e di devozione mariana delle popolazioni della Brianza e della Bergamasca.

Mostra: Maria, la gioia, il martirio

E’ ormai tradizione del Santuario accompagnare alcuni periodi dell’anno con iniziative culturali, soprattutto con la proposta di mostre. In questo tempo, da Pasqua all’inizio di giugno, è allestita nel salone della Casa del Pellegrino, la mostra che illustra la storia dei Martiri d’Algeria, proclamati beati l’8 dicembre 2018, e in particolare la splendida e drammatica testimonianza dei Monaci di Tibhirine. Inoltre presenta il documento programmatico del pontificato di Papa Francesco, intitolato “Evangelii gaudium”, sulla necessità di annunciare il Vangelo. Si tratta di una mostra impegnativa che coinvolge e obbliga a meditare le vicende dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che hanno dato la vita per Gesù e per portare a tutti il Vangelo della vita e della gioia. La mostra è accompagnata da alcuni filmati che presentano due eventi della storia del Santuario: l’incoronazione della statua della Madonna ad opera dell’allora cardinale Patriarca Angelo Giuseppe Roncalli il 29 agosto 1954 e la consegna della collana donata da Giovanni XXIII e portata al Santuario dall’Arcivescovo Card. Giovanni Battista Montini il 28 agosto 1960. Il filmato comprende anche la visione degli ex voto, recentemente raccolti in un volume. E’ possibile visitare la mostra nei giorni feriali dalle 16,30 alle 17,30 e nei giorni festivi dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00. Per informazioni: tel. 039.9920163

1 e 2 giugno: la Notte dei Santuari

Il Santuario della Madonna del Bosco si prepara, unitamente ad altri Santuari d’Italia, a vivere l’iniziativa intitolata “La notte dei Santuari”, proposta dall’Associazione dei Santuari italiani in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, nella notte tra l’1 e il 2 giugno. Lo scopo consiste nel far conoscere il grande valore che i Santuari hanno per la Chiesa e per l’umanità, “ancora percepiti come spazi sacri verso cui andare pellegrini per trovare un momento di sosta, di silenzio e di contemplazione nella vita frenetica dei nostri giorni”, secondo le parole del Papa. Mentre accogliamo con gioia questo evento andiamo a definire a breve un programma composto da preghiera, storia, arte e cultura. Attraverso il nostro sito e gli altri strumenti di comunicazione verrà reso noto appena possibile.

Alla Madonna del Bosco

Al tuo Santuario ogni mattina,
quando è buio ancora
al chiaror delle stelle e dell’aurora,
vengo a Te come una bambina
che vuole parlare alla sua mamma di ogni cosa.

Il Tuo grande cuore accoglie tutto il mondo,
le molteplici pene e i dolori
di noi tutti che siamo peccatori.
A Te prostrati noi chiediamo aiuto
e proponiamo di essere più buoni,
ascolta il nostro grido, il nostro invito.
Ti vogliamo a noi sempre vicina
o grande mamma, o cara Madonnina.

Il Santuario in cima alla collina,
spicca tra il verde nella luce pura
come un gioiello in mezzo alla natura;
giunto quassù il cuore si riposa,
tace il labbro loquace,
l’anima anela qui a trovar la pace.

Hai tra le braccia il Tuo Bambino biondo,
il Tuo bel viso dal color di rosa
sembra nella luce palpitare,
io ti parlo, Tu stai a sentire,
è bello con Te ogni giorno incominciare,
grazie cara mamma del tuo amore.
Spazia lo sguardo su tutte le bellezze,
sui monti incappucciati in lontananza,
sull’Adda che scorre placido e tranquillo
tra le dolci colline di Brianza.

Fiorangela Omodei, Imbersago