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17 ottobre

Da Giotto a Lorenzetti: il bene comune e il bene proprio

Un viaggio alla scoperta delle "parole dipinte": Roberto Filippetti racconta la buona politica attraverso l’arte di Giotto, Simone Martini e Lorenzetti

17 Ottobre 2019

Giovedì 17 ottobre alle ore 20.30 il Museo della Collegiata accoglie il prof. Roberto Filippetti per un’appassionante incontro dedicato all’arte del trecento.
Nella Cappella degli Scrovegni di Padova Giotto ha posto al centro la Giustizia: tre virtù la precedono e altrettante la seguono. La Giustizia, ovvero il Buon Governo, in radicale antitesi con l’Ingiustizia allegoricamente resa in forma di bieco tiranno.
Ma è nel Palazzo Pubblico di Siena che, al vertice del Medioevo, il tema viene ripreso e declinato in modo insuperabile. Nella grande Sala del Mappamondo l’imponente Maestà di Simone Martini ammonisce: “Amate la giustizia voi che giudicate la terra”.
Passano poco più di vent’anni e Ambrogio Lorenzetti affresca nella Sala dei Nove il ciclo noto come “Buon Governo”, ma all’epoca si preferiva dire “Il bene comune e il bene proprio”, o anche “La pace e la guerra”. Nel momento più splendido della storia di Siena, il grande artista senese diede, con il linguaggio della bellezza, una suggestiva interpretazione del tema del bene comune, traducendo in immagini il Costituto senese del 1309, la prima “Costituzione” del mondo in volgare.
Si tratta di una straordinaria attualissima allegoria della buona politica, – fondata sulla verità e sulla bellezza delle virtù – e dei suoi effetti in città e campagna. All’opposto la tirannia genera devastazione e terra desolata. Sulle pareti della Sala del governo della città, Lorenzetti ha infatti rappresentato la grande alternativa posta di fronte ad ogni convivenza umana: o una tensione al bene comune che genera una città in cui domina la giustizia e la sicurezza; o un prevalere del bene proprio, fonte di ogni ingiustizia e violenza. Con indimenticabili allegorie, Lorenzetti rappresenta il grande dramma di chi governa: o il concepirsi al servizio di un popolo o il favorire una politica che ha come scopo se stessa.
Con la tecnica di zoom “explorer navigation” Roberto Filippetti entra nei dettagli più riposti, svela ogni segreto dei capolavori, legge le tante “parole dipinte” (a volte in terzine dantesche) che offrono la chiave ermeneutica dei singoli affreschi. Si tratta di un vero spettacolo per gli occhi e di una grande avventura della conoscenza: una salutare “pro-vocazione” per chi abbia a cuore la pòlis, ovvero la res publica, la città dell’uomo.

Roberto Filippetti è nato a Fano nel 1953 ed ha insegnato Lettere nelle scuole superiori e Iconologia e iconografia cristiana presso l’Università europea di Roma. Da anni percorre l’Italia per introdurre bambini, giovani e adulti all’incontro con la grande arte, letteraria e pittorica, e risvegliare il desiderio della Bellezza.

«Desidero ringraziare Roberto Filippetti – dichiara il Direttore del Museo, Dario Poretti – amico ed assiduo frequentatore del Museo della Collegiata, ci accompagnerà in un percorso ricco di suggestioni ed intuizioni che ci proporrà con il suo stile unico ed inimitabile».
La conferenza – ad ingresso libero e gratuito – è promossa dall’associazione Amici di Masolino e dintorni e dalla Pro Loco Castiglione Olona.
Appuntamento presso il Museo della Collegiata di Castiglione Olona, nel salone della nuova Scolastica, via cardinal Branda Castiglioni n°. 1.