Share

20 ottobre

A Sirtori la Lettura animata per famiglie e bambini del libro «E tu chi sei? L’Okapi»

Lettura animata per famiglie e bambini del libro «E tu chi sei? L’Okapi» (Bellavite Editore, 2017) di Dino Ticli con le illustrazioni di Gianni Cella in programma sabato 20 ottobre dalle ore 15.30 alle 17.00 presso la Biblioteca del Comune di Sirtori (Lecco)

20 Ottobre 2018

La Biblioteca del Comune di Sirtori organizza nel programma “Bottega delle storie” un pomeriggio dedicato al libro promosso dall’Associazione COE con Galleria Melesi «E tu chi sei? L’Okapi» (Bellavite Editore, 2017) di Dino Ticli con le illustrazioni di Gianni Cella.

Una lettura animata per scoprire l’Okapi – il curioso animale che vive nella Repubblica Democratica del Congo – a cura dell’autore Dino Ticli e sua moglie Franca Calvetti. In questa occasione saranno proiettati su un grande schermo i disegni realizzati dall’artista Gianni Cella.
La proposta è aperta a tutte le famiglie con particolare attenzione ai bambini.
L’ingresso è gratuito con gradita iscrizione contattando la bibliotecaria Roberta Trabucchi al numero 039 9215033 o scrivendo un’e-mail all’indirizzo biblioteca@comune.sirtori.lc.it.

E tu chi sei?
L’Okapi di Dino Ticli con le illustrazioni di Gianni Cella è un racconto alla scoperta dell’okapi, l’animale più misterioso (esiste davvero!) della Repubblica Democratica del Congo.
Un esemplare protetto, perfetto mix di specie diverse, dono della natura. Un simpatico mammifero che il COE ha preso come simbolo del valore della diversità e del dialogo tra le culture.
Il COE, impegnato dal 1980 nella R.D. Congo in attività di cooperazione e solidarietà ha in atto numerosi progetti educativi per l’infanzia e il mondo giovanile. Con la vendita dei libri in Italia, il COE potrà offrire alcune copie del testo alla scuola materna “St. François” e alla scuola elementare “Angela Andriano” di Rungu, al “CASC – Centro di Animazione Socio-Culturale” di Tshimbulu, e al centro per bambini di strada “La Benedicta” di Kinshasa.
Attraverso il racconto di Dino Ticli e i disegni di Gianni Cella, il piccolo lettore italiano e il piccolo lettore congolese saranno compagni di avventura nello scoprire la storia dell’okapi. Diventeranno amici, consapevoli dell’importanza di valori come l’identità, l’accoglienza, la fratellanza.

L’autore
Dino Ticli, geologo e naturalista, insegnante di scienze in un liceo di Lecco, è autore di numerosi libri per ragazzi tra romanzi, testi di divulgazione scientifica e racconti, pubblicati con diverse e famose case editrici e vincitori di premi letterari. La sua passione per le scienze lo ha portato a creare anche romanzi avventurosi in cui argomenti scientifici, anche complessi, vengono trasmessi con leggerezza e ironia.
Ho accettato molto volentieri l’invito del COE e del suo vice presidente, Prashanth Cattaneo, a scrivere un racconto per giovani lettori e per tutti quegli adulti che hanno mantenuto uno spirito bambino.
Conosco molto bene le attività di questa associazione di volontariato, che si esplicano sia a livello locale sia internazionale; ma ho avuto anche il piacere e l’onore di conoscere il fondatore, don Francesco Pedretti, che ha da sempre ispirato i volontari con le sue idee di fratellanza, solidarietà, interculturalità, generosità, pace, valori in cui mi ritrovo pienamente.
Il COE svolge alcune delle sue attività in Congo, dove vive endemicamente uno stranissimo e ormai raro animale: l’okapi. Si tratta di un giraffide con l’aspetto così particolare da poter essere considerato una metafora vivente: le sue zampe ricordano quelle delle zebre e degli asini selvatici, il suo mantello quello delle antilopi, la sua testa quella della giraffa. Un insieme di caratteri morfologici ben riusciti che gli permettono di mimetizzarsi nella foresta dove vive da tempi remoti. I messaggi che possiamo trarre dalla lettura del mio racconto, arricchito dalle illustrazioni di Gianni Cella, sono molto semplici: le diversità sono una risorsa e creano armonia, ma nessuno deve ritenersi perfetto; anzi, è proprio dall’essere in grado di riconoscere le proprie imperfezioni, oltre che dalle ricchezze che ogni popolo racchiude in sé, che può nascere la perfezione dell’uomo.
È facile concordare quando non si è direttamente chiamati in causa, molto più complesso quando gli eventi ci portano prepotentemente di fronte alla realtà di un mondo che bussa a casa nostra: non possiamo fare finta di non aver sentito.

Maggiori informazioni QUI