La Curia arcivescovile (nella foto a fianco, l’ingresso di Piazza Fontana) è uno strumento a servizio della Chiesa ambrosiana e del suo Pastore. Secondo la definizione del Codice di Diritto canonico, «consta degli organismi e delle persone che aiutano il Vescovo nel governo di tutta la Diocesi, cioè nel dirigere l’attività pastorale, nel curare l’amministrazione della Diocesi come pure nell’esercitare la potestà giudiziaria» (canone 469).
Per persone si intendono i Vicari generale ed episcopali ma anche altre specifiche figure previste dall’ordinamento per ambiti qualificati quali la giustizia (il Vicario giudiziale, i giudici, il difensore del vincolo, il promotore di giustizia), l’amministrazione della Diocesi (l’Economo), gli atti canonici (il Cancelliere) e ancora le altre figure previste dallo Statuto della Curia diocesana di Milano (a partire dai responsabili degli uffici e dei servizi di Curia e dai collaboratori degli stessi). Per organismi si intendono i diversi uffici o servizi (e le commissioni o consulte che fanno normalmente loro riferimento), cui sono affidati i diversi ambiti della vita della Diocesi.
Sono previsti anche organismi più autonomi, quali il tribunale metropolitano o il referente diocesano per la tutela minori. Al servizio degli organismi di Curia si danno poi dei soggetti operativi, dotati talvolta di una loro autonomia giuridica, quali la Fondazione Caritas ambrosiana (per la vita di carità), la Fondazione Opera aiuto fraterno (per il sostegno al clero anziano e malato), la Fondazione per gli oratori milanesi (per gli oratori e la pastorale giovanile), l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero della Diocesi di Milano (per il sostentamento di Vescovi e presbiteri).
Le attività della Curia diocesana si declinano in diversi livelli, che possono essere così esemplificati: dirigere l’attività pastorale (nelle iniziative promosse a livello diocesano, ma anche in riferimento all’attività pastorale sul territorio, sia in riferimento alle attività più tradizionali che in riferimento agli ambiti di vita degli uomini e delle donne del nostro tempo), curare la redazione e conservazione degli atti canonici a livello generale e in riferimento ad alcune realtà specifiche (quali gli atti emessi in riferimento ai Sacramenti o agli insegnanti di religione), curare l’amministrazione economica della Diocesi stessa (che opera in ambito economico anche attraverso altri soggetti giuridicamente distinti, quali l’opera diocesana per la propagazione e la diffusione della fede), vigilare sull’amministrazione economica nei soggetti che sono affidati alla competenza del Vescovo, esercitare la giustizia. Le competenze dei Vicari episcopali (non territoriali) in riferimento ai diversi soggetti costituenti la Curia diocesana configura dei settori, in cui sono raggruppati e coordinati le persone e gli organismi coinvolti.
Gli organismi di Curia, con le loro articolazioni, mantengono rapporti con analoghe istituzioni costituite a livello regionale (in particolare quelle che fanno riferimento alla Regione Ecclesiastica Lombardia) e nazionale, al fine di favorire l’inserimento e la collaborazione della Chiesa ambrosiana, in tutti gli aspetti della sua missione, con le altre Diocesi italiane.
Dal punto di vista organizzativo, la Curia arcivescovile è composta da chi esercita in essa una funzione di direzione a nome dell’Arcivescovo, cioè il Vicario generale e i Vicari episcopali, in particolare il Moderator Curiae, come rappresentato nella figura a pag. 29, e dai vari uffici, servizi e organismi preposti a vari ambiti.
Pur facendo parte della Curia, il Tribunale Diocesano – presieduto dal Vicario giudiziale – è organizzato in modo autonomo rispetto agli altri Organismi e ha un proprio regolamento. Anche per questo motivo, come già detto, le sue attività non rientrano nell’orizzonte del presente Bilancio di missione. Lo stesso dicasi per la Congregazione per il rito ambrosiano.
Facendo riferimento alla suddivisione illustrata nelle pagine precedenti, gli Uffici e i Servizi di Curia possono essere raggruppati in due macrocategorie: quelli che svolgono un servizio pastorale, supportando l’Arcivescovo e i suoi Vicari nei compiti di indirizzo, coordinamento e, soprattutto, formazione; quelli che danno il loro contributo nell’ambito della vigilanza canonica, della consulenza amministrativa e dei servizi. Naturalmente questa suddivisione – riportata nella figura alle pagine 18-19 – non va intesa in modo rigido: infatti, alcuni uffici svolgono attività e hanno competenze relative a entrambe le macroaree.