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La breve ma intensa parentesi nella diocesi milanese

31 Marzo 2003

Incontrata la parrocchia di San Martino di Inveruno il 18 e 19 marzo 1926 il cardinale Tosi scriveva: “Ci congratuliamo con parroco per l’ordine col quale abbiamo trovato questa parrocchia e per lo zelo col quale parroco e coadiutori si adoperano ad istruire la gioventù nella Dottrina Cristiana”.
Visitando la comunità di San Zenone di Castano Primo il 22 e 23 ottobre 1927 il cardinale ebbe, invece, a scrivere: “Allo zelante parroco don Giuseppe Cermenati, che nella occasione di questa Santa Visita pastorale festeggia tra l’esultanza dei suoi buoni parrocchiani il XXV anniversario di suo pastorale ministero in mezzo a loro, esprimiamo ancora le nostre congratulazioni e facciamo voti che tanto fervore di opere buone trovato in Castano abbia sempre più ad aumentarsi per la maggior gloria di Dio e per il bene del popolo”.
E ancora alla parrocchia di Dairago il 20 novembre successivo: “Lodiamo vivamente il buon prevosto – don Attilio Barera – per lo zelo dimostrato nell’edificare il magnifico Salone oratorio, per la frequenza, veramente consolante della popolazione ai Sacramenti e per l’Azione Cattolica in pieno e promettente sviluppo”. Anche visitando Arconate il 22 novembre il cardinale Tosi ebbe parole di elogio: “Tributiamo una lode al nuovo parroco – don Alessandro Nazeri – che nei pochi mesi del suo ministero ha saputo acquistarsi la stima e l’affetto della sua popolazione, ed ha riordinato la suppellettili sacre deterioratesi negli ultimi anni di vita del vecchio parroco infermo che lo ha preceduto”.
Grande fu anche l’interessamento del cardinale Tosi per la cura degli edifici liturgici; visitando Buscate il 14 e 15 agosto 1928 raccomandava vivamente al parroco, don Luigi Bianchi, “di promuovere la sollecita costruzione “ex novo” o almeno l’ampliamento della chiesa parrocchiale ormai insufficiente per l’accresciuto numero degli abitanti”. Parole di elogio per un impegno simile furono rivolte anche alla parrocchia di Cuggiono visitata il 9 ottobre 1927.
“Diamo una lode allo zelante monsignor arciprete Luigi Motta – scriveva il cardinale Tosi – per aver saputo, mediante concorso della buona popolazione, rinnovare con squisito gusto artistico la facciata della chiesa prepositurale, e preparare in posizione più opportuna la casa parrocchiale con non lieve suo personale dispendio”.Anche a Magnago, pur avendo svolto la Visita pastorale il primo ottobre 1927 attraverso il Vicario generale, monsignor Giovanni Rossi, il cardinale Tosi si rivolgeva alla comunità dicendo: “Ci congratuliamo con il parroco per aver felicemente condotto a termine i lavori per l’ampliamento della chiesa parrocchiale, e facciamo voti che sempre regni in essa quel buon ordine e quel decoro che vi si trovò in occasione della Santa Visita”.