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Al termine di un documento una frase che può essere considerata l'antenato dell'attuale celebret

Mirko Guardamiglio

Antico_celebret

Leggendo l’interessante saggio di Miragoli apprendiamo che «Il celebret (letteralmente: “che celebri”) indica il permesso di celebrare riconosciuto a un sacerdote cattolico. Oggi consiste per lo più in un modulo prestampato, oppure in un semplice cartellino. La sua forma varia da diocesi a diocesi: esso può essere più o meno elegante, con o senza fotografia, magari plastificato. Sostituisce quella che il Codice chiama litterae commendaticiae (la “ lettera di presentazione” dell’Ordinario o di un Superiore) e che le traduzioni – a partire da quella italiana più diffusa – rendono con un improbabile plurale: “lettere commendatizie”. Versione probabilmente errata, come segnalano le buone grammatiche di latino fra le particolarità della prima declinazione (litterae-litterarum significa “lettera, epistola”, al singolare), nonché poco realistica, come suggerisce il senso pratico (con quante “lettere commendatizie” dovrebbe viaggiare il povero sacerdote?!). Dettagli grammaticali a parte, resta un fatto: benché dalla litterae commendaticiae si sia passati al meno pomposo celebret, ancor oggi un documento che attesti la facoltà di celebrare ha un senso e un’utilità. Non sono rari, infatti, i casi di persone che illegittimamente salgono all’altare e si rendono protagoniste di azioni liturgiche non valide.» Di seguito trascriviamo un documento al termine del quale vi è una frase che può essere considerata l’antenato dell’attuale celebret.

 

Maria Fulcorina

Ordinatione a[l] pre[sbitero] Raijnerio Carpano

Esibisca fra quindici giorni le cartelle delli suoi ordini et ne | facci far mentione al registro del suo stato. | Compri li requisitj libri fra un mese. | Perseveri nel servizio di S[an]to Vitor et S[an]ta Maria Castagnola nelli | giorni di festa. | Si appresenti da noi acio sij esaminato sopra la messa et | dottrina cristiana, al principio di settembre pross[im]o et | porti seco la dispensa della idoneità sua per rispetto | dell’occhio, acciò sia vista di novo da noi.

Examinat[um] fuit et habuit licentia celebran[di] ad annu | dat[um] sub die 28 augusti 1572

 

FONTI:
ASDMi, Sez. X «Visite pastorali», Santa Maria alla Porta, Vol. 13, Q. 1
Miragoli, Il Celebret in «Quaderni di Diritto Ecclesiale» 1994 – VII – n. 4, p. 453.

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