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Nato a Buccinigo il 14 aprile 1796, nominato coadiutore della Metropolitana nel 1823 e poi parroco di Besana nel 1828 venne eletto vescovo di Mantova nel 1846

di Gandolfo Moreno Vazzoler

Don-Giovanni-Corti

Prima di sviluppare una breve panoramica di mons. Corti prima della sua elezione a vescovo di Mantova (1851) è importante sottolineare quali sono le fonti principali a cui si è attinto. Innanzitutto quelle edite, cominciando dal lavoro di Bruno Arrigoni sulla prevostura di Giovanni Corti in «Memorie dell’Ottocento besanese», edito nel 1992, a seguire il saggio di Massimo Angeleri «Tre ecclesiastici lombardi nel Risorgimento italiano: mons. Ballerini nel carteggio fra mons. Novasconi e mons. Corti» in «Miscellanea Ballarini Quaderni della Brianza» (n. 181, 2015), autore pure dell’articolo in «Ricerche storiche ambrosiane» (20) «Il card. Gaisruck interppellato in merito alla nomina del Vescovo di Lodi» e il vol. sulla storia ecclesiale di Buccinigo, parrocchia natia di Corti, di Alex Valota 20. Tra le fonti inedite, si segnalano il Carteggio Ufficiale dell’Archivio Storico Diocesano di Milano, gli archivi parrocchiali di Besana Brianza e di Buccinigo dove sono affluiti i documenti prodotti nei seminari soppressi, e l’archivio della parrocchia metropolitana del Duomo, sezione clero.

Ma sicuramente la fonte più importante sulla figura di Corti è il manoscritto di don Davide Pelli, autore di una biografia postuma di don Giovanni Corti, e già coadiutore a Besana tra il 1837 ed il 1854, di cui si conserva una copia trascritta dal prevosto Giuseppe Mezzera. Solo alcune parti del manoscritto sono state pubblicate nei saggi appena esposti. Occorre poi ricordare l’interessante tesi di magistero in scienze religiose di Mignoli, guidata da don Stefano Siliberti, professore di Storia della Chiesa presso il Seminario diocesano di Mantova e diversi altri istituti universitari, morto prematuramente nel 2014 e considerato uno dei maggiori storici della città dei Gonzaga, oltre che carissimo amico fraterno.

Don Giovanni Corti nacque a Pomerio, frazione della parrocchia di Buccinigo, località ancor oggi conosciuta per il suo bel castello medioevale, il 14 aprile 1796, primogenito di Francesco ed Anna Cardana, cui seguirono altri due maschi, divenuti poi ingegneri, e sei femmine. Il padre era un noto industriale tessile locale che aveva dato vita a Pomerio ad una notevole filanda che nella seconda metà dell’Ottocento darà lavoro ad un centinaio di operaie. I suoi primi studi si svolsero nel collegio Mauri di Erba, a conduzione ecclesiastica, per poi continuare nei seminari «nei quali – come scrive il suo biografo, don Davide Pelli – ben presto ha spiegato quella sua indole dolce e generosa, quel carattere franco e pronunciato che lo hanno poi diretto in tutto il corso della sua vita. Sempre rispettoso dei superiori, caro ai compagni per quei suoi modi pieni di urbanità e della più fine educazione, benevolo con tutti. Tutta la sua premura era di coltivare la pietà e con la pietà era distinto anche il suo progresso negli studi…». Sabato 18 febbraio 1815, diciottenne, viene ammesso ad primam clericalem tonsuram e così avanti fino al giorno, (…continua la lettura…).

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