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Il Signore è il mio pastore

15 Maggio 2013

 

Ct 1,5-6b.7-8b; Sal 22(23);Ef 2,1-10; Gv 15,12-17

 

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi….”.             (Gv 15,16)          

 

Dicevamo ieri che, se Gesù avesse optato per una Chiesa di perfetti, oggi non saremmo qui a celebrare il suo nome. “Per natura meritevoli d’ira” dice l’Apostolo Paolo. “Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8). Questa è la straordinaria ricchezza della grazia del nostro Dio: trasformare l’inferno in paradiso, trasformare in salvati quelli che erano già dannati. Mentre eravamo perduti, Cristo ci ha scelti, perché la nostra fiducia non poggiasse sulle nostre povere opere ma sulla sua ricca misericordia (Ef 2,4). Poggiandosi su di essa, anche le nostre opere possono fiorire, e noi possiamo portare frutto, non per esigere ma in rendimento di grazie. Amati, possiamo finalmente amare come lui ci ha amati. Questo cammino è sufficiente per riempire una vita. Lo Spirito, che attendiamo con desiderio, ci guida per il giusto cammino. In questo percorso non mancheranno le “valli oscure”, ma soprattutto non mancherà la sua grazia.

 

Preghiamo

 

Il Signore è il mio pastore:

non manco di nulla.               

     (dal salmo 22)