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In dialogo con la Parola

Ez 6,1-10; Sal 31 (32); Abd 1,19-21; Mt 12,22-32

22 Novembre 2017

«Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: “Confesserò al Signore le mie iniquità” e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato». (Sal 31,5)

Il salmo descrive l’atteggiamento dell’uomo di tutti i tempi quando vive di fatto la gioiosa esperienza del perdono di Dio. “Beato l’uomo a cui è tolta la colpa”. Si tratta della concretezza della misericordia infinita del Signore. L’umiltà di ammettere il proprio peccato e chiederne perdono a Dio ottiene che la colpa venga tolta. A motivo della sua misericordia, l’uomo ricorre a Dio nel tempo dell’angoscia sicuro di trovare in lui un aiuto perché pronto al perdono. Attraverso questo salmo troviamo conferma dell’importanza fondamentale del sacramento della confessione: solo attraverso una confessione con un cuore dispiaciuto possiamo essere ricolmi della misericordia e della comprensione di Dio. Il perdono ricevuto ci rende gioiosi testimoni aprendoci alla possibilità di saper perdonare a nostra volta. “Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!”.

Preghiamo

Dio, che gioia quando ci doni il tuo perdono! Nulla vi è di più grande del sentirsi perdonato. La festa che fai nei cieli è la misura di come e di quanto solo tu puoi usare pietà: Tu solo sai quanto sia terribile l’umiliazione del peccato! E tuttavia noi non sappiamo non peccare, per questo tu continui a perdonarci. Amen.

[da LA PAROLA OGNI GIORNO – “ALLA SCUOLA DEL FIGLIO” , Avvento e Natale 2017, Centro Ambrosiano]