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Cibo e promessa

5 Dicembre 2014

 

Ger 7,1.21-28; Sal 84 (85); Zc 8,18-23; Mt 17,10-13

 

«Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo? Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza».

(Sal 84)

 

Non dimenticarsi del rapporto con Dio dentro il nostro quotidiano, che è sempre un rapporto di tenerezza e di misericordia. Rapporto che tende a generare in noi e intorno a noi, un costume di vita che non deve andare perduto, anzi deve certamente crescere e rinnovarsi.

Il costume di “prendersi cura” della vita e della morte, dei piccoli, degli anziani e dei più bisognosi, delle solitudini e del senso di inutilità che pervade gli animi a tutti i livelli.

Quanto Dio è presente nella vita di tutti i giorni? Quanto a Lui affidiamo e di Lui ci fidiamo?

Il contatto con le persone delle nazioni del mondo ha rivelato un aspetto che noi, abitanti dei paesi occidentali, forse abbiamo un po’ perso per strada. Pensiamo di bastare a noi stessi lasciando fuori Dio dalla nostra vita, dalle nostre scelte e dalle nostre decisioni, se non in alcune occasioni.

Non è così per alcuni popoli del mondo venuti da lontano che, forse per un senso di disperazione o forse per fato, si fidano del loro Dio e in lui confidano pienamente, certi della sua esistenza e del suo intervento tanto che, di fronte a situazioni irrisolvibili, spesso ci dicono: “Dio c’è, Lui sa di cosa abbiamo bisogno, Lui non ci abbandonerà”.

 

 

Preghiamo

 

Ascolterò cosa dice Dio, il Signore:

egli annuncia la pace per il suo popolo,

per i suoi fedeli,

per chi ritorna a lui con fiducia.

(dal Sal 84)