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Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò

2 Maggio 2012

At 10,23b-33; Sal 97(98); Gv 7,40b-52

 

«Mai un uomo ha parlato così!». (Gv 7,46)

 

Grazie ad una visione Pietro impara a non ritenere più impuro, o profano, nessun uomo. L’in car na ­zione, passione, morte e resurrezione di Gesù ha stabilito una nuova condizione umana. Nello sguardo di un Dio che si è rivelato Padre è possibile guardare in mo ­do diverso ogni uomo ed incontrarlo fratello. Infatti è il punto di vista di Dio che conta e non le nostre opinioni. È la novità di parole mai ascoltate che impedisce alle guardie di arrestare Gesù. Eppure egli è costante nel rial­lacciarsi alle scritture e alla legge di Mosè (Gv 7,19-24). In lui, l’antico e il nuovo trovano casa e possono abita­re insieme, illuminandosi di senso reciprocamente. Sono dun que come un feto abortito quei capi di sacerdoti e fa ­risei che pensano di possedere la Scrittura senza co glier ­ne il travaglio, insito in lei, in vista del parto dell’uo mo nuovo. La carne non giova a nulla diceva nel vangelo di ieri Gesù, ma è lo Spirito che dà la vita. Guar diamo con attenzione quei capi di sacerdoti e farisei. Possono aiu­tarci a capire cosa in noi si oppone alla vita nuova, im ­pedendoci così di venire alla luce.

 

 

Preghiamo

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,

agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore,

della sua fedeltà alla casa d’Israele.

(dal salmo 97)

 

[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]